Home Attualità Carcere: i sindacati lanciano l’allarme per una presunta emergenza sanitaria

Carcere: i sindacati lanciano l’allarme per una presunta emergenza sanitaria

Scritto da redazione

Sulmona,21 settembre– Con una nota indirizzata al Direttore del carcere di Sulmona per fare chiarezza e chiedere chiarimenti sulla preoccupazione emergenza sanitaria, casi covid accertati e sospetta epidemia di scabbia  i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali del Personale di Polizia penitenziaria  Getano Consolati (Uil),Tiziana Sciarra (Osapp) Giuseppe Mazzagatta (Uspp) e Danide Tabolitzki (Cgil) hanno sollecitato un incontro urgente.

Dopo aver ricordato la condizione in cui si trova ad operare il personale “ormai stremato da una pesantissima estate dovuta alle eccezionali carenze di personale che hanno portato a doppi e tripli turni ed accorpamenti di molteplici posti di servizio” i rappresentati delle organizzazioni sindacali evidenziano che “è cosa nota che i primi casi di sospette “dermatiti” ed “acarosi” risalgano a maggio 2023, di cui il caso più grave è un detenuto che ad oggi è ricoverato presso l’ospedale cittadino da settimane, nei mesi trascorsi ci sono state ufficiose rassicurazioni sui 3 o 4 casi segnalati e che fossero non  infettivi, ma dipendenti da malattie autoimmuni o da presunti morsi di insetti.

Da una stima di voci non ufficiali del personale sanitario interno all’istituto- scrivono ancora i sindacati- i malati di “acarosi” risulterebbero essere di circa 5 detenuti al Reparto Verde e di circa 10 detenuti al Reparto Blu, e contestualmente n. 3 casi accertati di detenuti positivi al Covid-19. Se fosse confermata questa stima, ripetiamo non ufficiale, è palese che tale dermatite, acarosi o scabbia che sia risulta essere infettiva e bisognosa di interventi seri da parte degli uffici ASL e dell’Amministrazione Penitenziaria, entrambi in colpevole ritardo. La gestione è ovviamente resa difficoltosa anche per il sovraffollamento in cui versa l’istituto che relativamente ai detenuti AS 3 ha una capacità regolamentare di n. 200 posti, mentre gli attuali presenti sono 375, quindi siamo al 187,5% della capacità regolamentare, ciò ovviamente riduce se non rende impossibile la necessità terapeutica di isolare tanto i malati di Covid-19, quanto i malati di scabbia”.

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