Home Attualità Chieti: operazione Gdf per esecuzione di un decreto di sequestro di prevenzione di beni

Chieti: operazione Gdf per esecuzione di un decreto di sequestro di prevenzione di beni

Scritto da redazione

Chieti, 9 nov. I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Chieti hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale Ordinario di L’Aquila –Sezione Specializzata nelle Misure di Prevenzione, in relazione ai beni nella disponibilità  del proposto, dei propri familiari o la cui titolarità    stata fittiziamente intestata a terze persone in quanto, sulla base degli accertamenti svolti,   stato ritenuto soggetto pericoloso, che ha reimpiegato e/o riciclato il profitto delle proprie attività delittuose attraverso i beni dei quali dispone in valore sproporzionato, rispetto alla capacità  reddituale effettivamente dichiarata. In particolare, gli esiti delle indagini condotte dai militari teatini, appartenenti al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza e al Nucleo investigativo dei Carabinieri, in un distinto procedimento penale pendente presso la D.D.A. di L’Aquila, hanno portato la competente Autorità  Giudiziaria a ritenere il proposto gravemente indiziato di essere il promotore e l’organizzatore di un’associazione, operante nel territorio provinciale, finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti nonchè  autore di reati quali estorsione, lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso e nell’ambito del quale   stato già  sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere con ordinanza emessa dal Gip di L’Aquila nel mese di gennaio u.s. 

Al destinatario della predetta misura di prevenzione patrimoniale, spiega la Gdf di Chieti, sono risultate riconducibili molte attività economiche che le indagini hanno portato a ritenere essere state utilizzate anche quali centrali operative per le riunioni degli associati, spesso intestate a prestanome ma di fatto gestite dallo stesso e che, secondo le contestazioni mosse a suo carico, hanno trovato finanziamento dagli introiti economici provenienti dai suddetti traffici illeciti.

E’ stato infatti ipotizzato che il proposto abbia coinvolto tutto il nucleo familiare nella gestione delle proprie risorse nonchè  altri soggetti a lui molto vicini, provvedendo ad attribuire fittiziamente ad essi la titolarità  di diverse imprese.In particolare, oggetto del provvedimento di sequestro in argomento sono 3 terreni del valore di oltre 40.000 euro18 autovetture con valutazione di mercato stimata in circa 140.000 euro5 conti correnti, altre disponibilità finanziarie e 9 società , tutte con sedi nel territorio della provincia di Chieti, riferibili alla gestione di quattro bar,un autosalone, un esercizio commerciale per la vendita di frutta e verdura, una sala giochi e due esercenti altri servizi, il cui valore   ancora in via di determinazione. 

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