SULMONA,22 marzo- Per il malcapitato sulmonese che rientrasse all’improvviso in città e volesse rendersiconto su cosa stia accadendo alla vigilia di un turnoper le amministrative assai delicato si accorgerebbesubito della pochezza dell’offerta politica che il dibattito presenta.Basta sfogliare i giornali degli ultimi due o tre giorniper rendersene conto. Da una parte c’è una coalizione dicentro destra che, dopo aver rovinato nell’ultimo quinquennioa Palazzo san Francesco un patrimonio politico che isulmonesi gli affidarono in dote nel 2008, ora si lecca le ferite per le occasionimancate. Deve fare i conti con una classe dirigente pasticciona e confusionaria oggi anche profondamente divisa e senza punti di riferimento certi.
Dall’altra parte c’è un centro sinistra che non sta meglio. Per cinque anni il Pd, partito forte della coalzione, non è stato in grado di esprimere una politica dell’alternativa. Personalismi smodati, incapacità ad avanzare proposte, idee e programmi. Basti pensare cosa è successo all’interno del direttivo sulmomese da quella caldo pomeriggio di luglio 2010 quando i maggiorenti del partito decisero di occupare la sezione dopo un congresso farsa all’insegna del motto ‘ meno siamo.. meglio stiamo’ favorendo scissioni, fughe, rientri, nuove liti e nuovi patti. Poi la storia delle primarie di coalizione nel mese di gennaio con la scelta del candidato sindaco. Un momento di buona politica subito appannato dopo qualche mese dall’idea di rimettere in discussione tutto.
I giornali di questa mattina continuano ad annunciare le riunioni programmate per oggi pomeriggio. La prima a casa della sen. Pelino (si quella dei vestiti che ha irritato mezza Italia) e in casa del centro sinistra ancora alle prese con il nodo di Ranalli si, Ranalli no. In mezzo ci sono quelli di Sulmona democratica (o Unita) che vorrebbero stare da quella parte ma con altro candidato. Poi ci sono, sempre al centro quelli del movimento ‘Sulmona Abruzzo’ alla ricerca di una propria identità che continuano a portare avanti una campagna di ascolto tra la gente. Il resto nulla. Insomma uno spettacolo un po’ malinconico e niente affatto incoraggiante. La gente d’altra parte è indifferente e fors’anche rassegnata al cospetto dei tanti problemi con cui combattere. Ecco perché se prima al Comune c’era un governo ora c’è un commissario, se all’Ospedale cadono i cornicioni, se prima avevamo tre deputati ora ne abbiamo uno, se la frana sulla la strada che porta a Scanno non ancora trova soluzioni tanto che dopo quindici giorni la Valle del Sagittario è ancora isolata, se alla Regione negli ultimi dieci anni non abbiamo avuto rappresentanze con la nuova legge elettorale che sarà varata martedì non ne avremo nessuno per tanti anni ancora. Insomma se tante cose capitano sempre dalle nostre parti una ragione ci sarà pure. E’ perché la politica non c’è . E.. scusate se è poco.
Asterix