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In ricordo di Tonino Tirabassi

Scritto da redazione

di Massimo Carugno *

Sulmona, 12 settembre– Mentre penso alla famiglia e al mio amico Luca, con il cuore affranto cerco nella valigia dei ricordi ma non riesco a trovare quello più giusto. 

Ne sono tanti, troppi e la confusione che ho in testa mi impedisce di fare una scelta.

Perché la mia vita con Tonino iniziò nel 1993 quando fui eletto consigliere comunale, ma poi le vicende che fecero seguito al 1994 lacerarono la grande comunità socialista in mille rivoli disperdendone il grande patrimonio politico e culturale. 

Ci ritrovammo circa sette anni dopo quando il socialismo cercava in qualche modo di ricucirsi per ritrovare la sua storia.

E lui invece era già là, non si era mai mosso, non aveva lasciato la casa e la bandiera neanche per un attimo di distrazione, perché sarebbe stato come abbandonare la sua famiglia i suoi figli, i suoi affetti. 

Da quel momento iniziò un percorso attraverso una fase di storia ancora più travagliata, dove nuove lacerazioni e ulteriori diaspore si profilavano all’orizzonte. 

Ma io e lui fummo sempre a fianco, non sempre vicini, ma con il cammino rivolto sempre verso la stessa meta. 

Ecco Tonino Tirabassi è questo, la stabilità, la quercia delle idee e dei valori, saldamente ancorati a quella terra della politica che aveva per una vita amorevolmente arato. 

Non ci furono intemperie che lo distolsero da quel sacro rito della cura del campo e ognuno dei compagni sapeva che quando tornava a casa, anche da lunghi viaggi e lunghe assenze, lui era a lì che aveva acceso il fuoco per preparare la minestra in una stanza, forse umile, ma sempre con la stessa bandiera affissa al muro. 

E fu così che, quando fui eletto Segretario Regionale del PSI, la sera a cena, nella storica saletta del socialismo sulmonese, fu il primo ad arrivare e a mostrare la sua commossa soddisfazione, perché fu la realizzazione dei suoi sogni che riservava per i suoi due amori: il Socialismo e Sulmona.

Tonino Tirabassi ha rappresentato, nella storia della nostra città, il volto romantico del socialismo, quello che coniugava la voce del cuore con la forza dei pensieri, idee e sentimenti, una sorta di stesura moderna, versata in politica, della fiaba di Apuleio “Amore e Psiche”. 

Un interpretazione, quella di Tonino, che si allontana dal cinismo della politica contemporanea, e lo avvicina a quella dei primi anni del Novecento, perché a fianco di Turati e Treves, della Kuliscioff, di Matteotti, di Carlo e Nello Rosselli, lui ci sarebbe stato davvero bene. E avrebbe seminato, assieme a loro, i valori del riformismo battendosi nel sindacato per i diritti dei lavoratori o facendo, nelle sezioni del partito, i corsi serali per la alfabetizzazione di braccianti e operai. 

Tonino ha rappresentato nella storia del socialismo sulmonese e abruzzese la radice del socialismo autentico mantenendone intatti i valori e le idee delle origini.

Tonino Tirabassi non è stato un socialista, uno che, come tutti, lo diventa dopo che è cresciuto e ha maturato le sue convinzioni. 

Tonino Tirabassi è nato socialista, coniugando il suo animo schietto con una vita da socialista genuina e cristallina, Amore e Psiche, cuore e idee. 

Tutto meravigliosamente autentico. 

Ciao Tonino. 

*scrittore e giornalista

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