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Cisl, non si può morire di lavoro.

Scritto da redazione

In  tantissimi  oggi a Roma  giunti dall’Abruzzo e Molise per parlare di salute e sicurezza

Sulmona, 13 aprile- “Siamo partiti in tantissimi dall’Abruzzo e dal Molise per portare le testimonianze dai territori ma soprattutto solidarietà a tutte le persone che hanno perso la vita sul lavoro. Una scia di sangue che continua e non si ferma. E’ impensabile che in un Paese democratico si registrano ancora tragedie sul lavoro “ La denuncia arriva dal   Segretario Generale della Cisl AbruzzoMolise, Giovanni Notaro. I lavori dell’Assemblea Nazionale delle delegate e dei delegati della Cisl su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si sono aperti con un minuto di silenzio per ricordare tutti coloro che sono morti sul lavoro. 

    “Abbiamo, sul palco, portato l’esperienza di una regione che oggi è tra le prime per il numero di incidenti mortali sul lavoro a cui si aggiungono malattie professionali e gravi infortuni sul lavoro. Dati in continua crescita che ci spaventano perché presentano un mercato del lavoro poco sicuro in Abruzzo ma anche in Molise dopo l’ultima tragedia avvenuta presso il cementificio di Guardiaregia, – continua Notaro. Vogliamo rilanciare la proposta complessiva della Cisl, promuovere un patto tra istituzioni e parti sociali che sblocchi investimenti e riforme, faccia evolvere le relazioni industriali e sociali, unisca il Paese in un percorso di civiltà, democrazia economica, partecipazione e sviluppo. Abbiamo nei territori programmato varie assemblee e iniziative proprio per sensibilizzare istituzioni e imprese su questa emergenza. Per noi è importante valorizzare un’azione forte che coinvolga i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e che serva davvero a cambiare le condizioni di lavoro e di sicurezza” Oggi a Roma si sono alternati vari interventi delle delegate e dei delegati sindacali di tutte le categorie che hanno esposto le problematiche della sicurezza nei vari settori economici, le conclusioni sono state affidate a al Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha ricordato come l’emergenza della sicurezza sul lavoro sia un impegno comune. Tanti sono i temi proposti dalla Cisl. 

Le norme e le sanzioni esistono e sono state rafforzate. Il problema sono i controlli, le ispezioni, ma non solo. C’è anche una questione di prevenzione e di utilizzo del subappalto, che spesso diventa incontrollato e indiscriminato. È importante investire nel reclutamento degli ispettori nella sorveglianza sanitaria e su interventi per formazione, assunzioni, miglioramento delle rendite e premi alle famiglie colpite. La patente a crediti è un’innovazione molto importante, che recepisce una specifica richiesta della Cisl, che va estesa a tutti i settori. Vanno individuati criteri rigorosi e condivisi su premialità e sanzioni, con un ulteriore potenziamento di ispettori e tecnici della prevenzione. Va allargato il perimetro di tutela per i grandi appalti privati, su cui vanno applicate le regole dei cantieri pubblici. Bisogna incrociare le banche dati e riconoscere più poteri ai delegati per la sicurezza per presidiare il rispetto effettivo delle regole. Anche per questo crediamo sia indispensabile far evolvere le relazioni industriali nel solco della partecipazione. Dobbiamo diffondere la cultura della sicurezza introducendo la materia nelle scuole. La battaglia contro morti e infortuni non ammette divisioni, è un obiettivo comune di dignità, di civiltà e anche di crescita del Paese. L’obiettivo è un patto che unisca ogni attore nel fare di più coesivo del lavoro sicuro e dignitoso.

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