Home Politica Regionali: Boccia (Pd), “Marsilio silente su Autonomia, ha svenduto l’Abruzzo alla Lega. Disastro su Sanità“

Regionali: Boccia (Pd), “Marsilio silente su Autonomia, ha svenduto l’Abruzzo alla Lega. Disastro su Sanità“

Scritto da redazione

Si intensificano in questi giorni le iniziative elettorali per le prossime regionali. Sono tanti i protagonisti della politica nazionale che in queste ore (che strano !!!) sfilano per l’Abruzzo e si confrontano sulle strategie e risultati conseguiti ( pochi) e gli obiettivi mancati (molti). Due  momenti di grande significato politico nella serata di ieri. Il confronto proprio a Sulmona tra Marsilio e D’Amico (molto bello) e gli interventi in alcune città di Francesco Boccia Presidente dei senatori Pd ad Atri e Lanciano

Sen. Farncesco Boccia

Sulmona, 1 marzo– “Mi verrebbe da dire Marco Marsilio batti un colpo sull’autonomia differenziata! Nel dibattito di questi mesi sullo scellerato ddl Spacca Italia Marsilio è scomparso, è diventato improvvisamente silente. Ha piegato la testa a Calderoli e svenduto l’Abruzzo alla Lega. L’Abruzzo ha bisogno di voltare pagina, gli abruzzesi hanno bisogno di un Presidente di Regione come Luciano D’Amico che sui tavoli nazionali si batta per i loro interessi, che faccia delle battaglie per offrire servizi migliori ai cittadini su scuola, sanità, trasporti, assistenza. Non di un Presidente che sacrifica il proprio territorio per la becera propaganda di un governo che ha girato le spalle al Mezzogiorno. La verità è che Marsilio ha fallito senza appello sulle aree interne, sulla sanità, sul dimensionamento scolastico. E non mi stupisce, è l’unico caso di Presidente pendolare. Il presidente deve vivere tra la gente, negli ospedali, per capire i reali problemi e le reali esigenze dei propri concittadini”. Così Francesco Boccia, Presidente dei Senatori PD, intervenendo ad Atessa (CH) e a Lanciano ad un’iniziative elettorali in vista delle elezioni regionali in Abruzzo.

“Ci voleva la campagna elettorale, e la sconfitta in Sardegna che ancora brucia alla destra, per far riscoprire al governo improvvisamente le priorità dell’Abruzzo. Peccato però che lo faccia con il gioco delle tre carte! Sono mesi che chiediamo al governo di rimettere le risorse tagliate sul PNRR e di sbloccare una serie di investimenti programmati. Oggi, strumentalmente, il 
Cipess, Comitato interministeriale, ha riscoperto le priorità abruzzesi, a partire dalla Roma-Pescara. Peccato, però, che lo faccia con i soldi sottratti agli abruzzesi dal FSC che erano destinati ad altri investimenti, non garantendo la copertura integrale che, invece, avevamo ottenuto noi, con il varo del PNRR, poi tagliato sempre dal Governo Meloni, con la complicità del Presidente Marsilio che non ha mai protestato. Una goffa operazione da campagna elettorale, venuta molto male, che toccherà il momento peggiore nella farsa che sarà organizzata la settimana prossima prima delle elezioni regionali, dalla presidente Meloni con lo stesso Marsilio. Il governo offende l’intero Abruzzo e tutti gli abruzzesi, prima tagliando quasi 1.6 miliardi stanziati nel PNRR per poi ridargli solo 700 milioni del fondo di sviluppo e coesione per un investimento come la Roma Pescara che era e resta assolutamente prioritario”. 

“In Abruzzo le opposizioni si presentano unite, coese, in sostegno di Luciano D’Amico. Perché la sfida alla destra italiana nazionalista, anti europea e secessionista si vince insieme, con coraggio e generosità da parte di tutti. Le opposizioni quando si uniscono possono vincere le elezioni e la Sardegna lo dimostra. E qui in Abruzzo oltre a Pd, M5S e AVS fanno opportunamente parte della coalizione anche Azione, Italia Viva e tante forze civiche liberal; ci presentiamo con una coalizione larga che condivide lo stesso progetto per l’Abruzzo. Il governo avrà anche la maggioranza nei palazzi ma non è maggioranza nel Paese, c’è un pezzo di paese che chiede un’alternativa e qui in Abruzzo la stiamo costruendo insieme. Il campo c’è e auspico che possano farne parte tutti coloro che in Italia e in Europa si sentono alternativi ai sovranisti, ai nazionalisti e agli ultranazionalisti”. 

Leggi anche

Lascia un commento