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La Uil PA Polizia Penitenziaria abruzzese sospende la protesta

Scritto da redazione

In attesa della visita del Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Sulmona, 6 giugno “Saremmo partiti in direzione Roma di primo mattino e lo avremmo  fatto  per manifestare il nostro più totale dissenso nei confronti di una politica amministrativa che sta distruggendo e riducendo a brandelli le aspettative professionali dei tanti poliziotti penitenziari operanti nelle carceri abruzzesi. Ci saremmo raggruppati sotto il palazzo del potere nazionale dell’Amministrazione Penitenziaria a gridare  basta ai diritti calpestati e fortemente messi in discussione da una serie di scelte che non possono essere ulteriormente portate avanti. Una grave mancanza, quella di operare ovviando alle aspettative dei Baschi blu, che ha portato a spegnere i loro desideri di serenità contribuendo a rendere il clima sempre più invivibile”. Lo scrive questa sera in una nota Ruggero Di Giovanni Segretario Generale UIL PA Polizia Penitenziaria Abruzzo

“Una grave mancanza che sembra sia stata recepita e messa in agenda dal Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria- aggiunge ancora Di Giovanni-  intenzionata così com’è a venire in Abruzzo per tendere la sua mano. Una decisione che ci ha portati a sospendere la manifestazione indetta per oggi ma solo in attesa di capire cosa avrà da dirci. Vogliamo credere e per questo confidare nella decisione maturata dal vertice del Dap perché i sorrisi spenti, i volti oscuri, le vite stressate, il mal di vivere degli agenti attualmente operativi stanno prendendo sempre più il sopravvento facendo da contraltare a un’accozzaglia di dati sulla condizione attuale della vita Penitenziaria che fa davvero venire i brividi

. Sovraffollamento carcerario, turni massacranti, congedi accumulati, politiche di welfare del tutto assenti sono solo alcuni dei parametri che stanno caratterizzando in negativo il vissuto dei poliziotti abruzzesi. Uomini e donne sempre più anziani (la vita media in Abruzzo si attesta se non addirittura supera i 50 anni) e alle prese con una escalation di aspettative disattese. Poliziotti che quando entrano in carcere lo  fanno, ora più che mai e per via dei numerosi eventi critici caratterizzanti l’ordinaria quotidianità,  col groppo in gola. Un’amministrazione, quella Penitenziaria, che tutto ha fatto finora fuorché agire  per far riaccendere quella fiammella della speranza da tempo dalla stessa colpevolmente spenta. Da alcuni mesi a questa parte le organizzazioni sindacali di settore  stanno dicendo basta a tutto questo. “Purtroppo non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire! Siamo stufi di essere presi ancora per i fondelli, ragion per cui ascolteremo  attentamente ciò che il Vice Capo DAP ci dirà  Vogliamo lavorare- conclude Di Giovanni- per vivere e non rischiare di morire lavorando!”- questo il nostro motto”.

Insomma la UIL PA  ha tutta l’intenzione di dure  basta a quella che è un eufemismo affermare essere una vera e propria tortura amministrativa!!! Alla Vice Capo Dipartimento Lina Di Domenico inviamo un solo messaggio “I Poliziotti abruzzesi non possono più aspettare“.

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