Home Regione Abruzzo Paolucci: “In fuga dall’Abruzzo, popolazione, lavoro, giovani e Marsilio fa solo chiacchiere”

Paolucci: “In fuga dall’Abruzzo, popolazione, lavoro, giovani e Marsilio fa solo chiacchiere”

Scritto da redazione

Secondo il Capogruppo del Pd l’Abruzzo di cui ha parlato Marsilio nel presentare il bilancio di quattro anni di attività  “esiste solo nella sua fantasia”. Molti  dei risultati erano già stati avviati dalla Giunta D’Alfonso, così le risorse per la ferrovia Pescara-Roma, il piano valanghe. E che dire del fenomeno dello spopolamento e della mancanza di iniziative  adeguate?

Sulmona, 1 aprile – “L’Abruzzo che Marsilio ha presentato oggi esiste solo nella sua fantasia, a causa di una Giunta lenta e indecisa, che si rianima solo per le campagne elettorali e un presidente ancora incapace di comprendere quali sono le vere priorità degli abruzzesi, del territorio, della nostra economia”, questo il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci sui 4 anni di governo di Marsilio.

“La realtà è ben diversa – incalza Paolucci – Sulla sanità non si è andati oltre gli annunci: fermi sulla programmazione e 700 milioni di risorse, fra l’articolo 20 e il PNRR, sono in attesa di essere investiti, questo mentre crollano le prestazioni, con un calo di oltre il 20 per cento, migliaia di abruzzesi vanno a curarsi fuori e chi resta deve aspettare due anni per una tac e mesi per essere visitato, nonostante gli sforzi enormi del poco personale ospedaliero. Sul fronte UE, resta il rischio di perdere i 32 milioni di fondi europei non spesi, sia per Fesr e Fse e se la nuova programmazione risulta maggiormente dotata di risorse, questo succede solo perché l’Abruzzo si è impoverito. 

Sulle infrastrutture opere importanti accumulano ritardi, ad esempio la Fondovalle Sangro, il Masterplan è diventato un bancomat e Marsilio oggi si attesta incredibilmente meriti che non esistono e fondi reperiti dalla Giunta D’Alfonso, dagli oltre 600 milioni di euro per la viabilità, fino all’allungamento della pista dell’aeroporto d’Abruzzo, mentre sulla Fondovalle Sangro sono di Marsilio solo i ritardi.

 Per la ferrovia Pescara – Roma e la velocizzazione Adriatica cita finanziamenti per 2,5 miliardi, che però arrivano dal precedente governo nazionale, da questo governo però, è notizia di oggi, arriva lo stralcio della Roma-Pescara dai progetti del PNRR. E dunque Marsilio può intestarsi il merito di aver ottenuto non più di 150 milioni di euro, al netto delle opere ferroviarie, ben poca cosa rispetto alla passata Giunta regionale, che si attesta ben 840 milioni. In relazione alle opere di difesa idrogeologica il governo Marsilio non ha ottenuto oltre 100 milioni di euro, a fronte di un Governo D’Alfonso che ha invece assegnato allo scopo ben 218 milioni di euro, a cui si sommano 203 milioni di euro ottenuti dallo Stato per l’emergenza meteo del gennaio 2017.

 Incredibile anche il tentativo di appropriarsi del piano valanghe, senza “ricordare” che detto strumento è stato finanziato ed elaborato dalla giunta d’Alfonso, per 1,3 milioni di euro. Nemmeno il comparto agricolo è nella lista delle priorità del centrodestra, basti pensare ai fondi tolti al Fucino per i suoi impianti irrigui e alla lentezza del rifinanziamento, più volte annunciato, ma ad oggi non ancora avvenuto. Inerzia anche sull’altra emergenza abruzzese, il rischio siccità, con zero progetti e niente fondi in arrivo dal PNRR. Non ci risultano azioni nemmeno per favorire politiche attive a tutela del lavoro, nonostante ci siano 20mila lavoratori in meno rispetto allo scorso anno, né sostegni per famiglie e imprese, sempre più fiaccate da inflazione e caro energia, per cui invece tante regioni italiane hanno stanziato fondi e aiuti.

 Un esecutivo che resta inerte anche di fronte alla perdita di 56mila abitanti e alla fuga dei suoi giovani, specie quelli fra i 15 e i 31 anni che da noi sono 11,67 in meno, mentre la perdita media nazionale è – 4 per cento, tre volte meno di quella abruzzese, non avendo trovato freni nelle politiche regionali, né ragioni per restare. Questa non è la foto di una regione che vuole contare, è l’immagine di uno stallo che dura da quattro anni e di un presidente che agli abruzzesi ha mostrato solo chiacchiere non sostegno, né opere e servizi, che sono il minimo che una vera guida dovrebbe dare”

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