Home Cultura ( dibattito)- La città di Sulmona non ha nulla da invidiare alle migliori città d’arte.

( dibattito)- La città di Sulmona non ha nulla da invidiare alle migliori città d’arte.

Scritto da redazione
Il critico d’arte Massimo Pasqualone

Sulmona, 5 settembre-  L’occasione è stata data dalla presentazione, durante la manifestazione “ La via dei poeti”, tenutasi ierisera presso la sala conferenze di Palazzo dell’Annunziata di Sulmona, del libro di Massimo Di Prospero “ Storia di una montagna-Sagizzano Villaggio scomparso”, e il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone  e il professore Fabio Valerio Maiorano l’hanno colta al volo per esprimere le proprie critiche, le giuste valutazioni e le dovute proposte per assegnare a Sulmona il titolo di città immagine dell’Abruzzo.Lo riferisce in una nota Mauro Nardella Segretario provinciale della Uil PA con delega alla cultura.

Dopo aver evidenziato che  come ha sostenuto Pasqualone “ Noi abruzzesi non sappiamo vendere bene il nostro prodotto. Sulmona non ha nulla da invidiare a città come Orvieto, Urbino e che molto bene hanno saputo fare per rilanciare la lro immagine ed utilizzarla ai fini turistico-culturale.Tuttavia la portata di queste città è diversa perchè noi in abruzzo non siamo bravi” “In Abruzzo abbiamo straordinarie meraviglie nel campo artistico, storico e culturale però, poi, un po’ per campanilismo e un po’ per distruttiva rivalità, non siamo capaci di valorizzarle a tal punto da renderle produttive. Noi dobbiamo essere pronti alla forte crisi che sta arrivando e lo potremo fare creandoci delle opportunità proprio attraverso la creatività, la storia, la valorizzazione del territorio, l’arte, l’enogastronomia, sviluppando un turismo religioso attraverso Celestino V e percorsi archeologici in nome di Ercoloe Curino”

L’Abbazia Celestiniana

Il libro di Di Prospero ci tira le orecchie da questo punto di vista ma ci offre anche sagge indicazioni in tal senso. E’ arrivato ora il momento- ha concluso Pasqualone- di rimboccarsi le maniche e mettere da parte stupidi orgogli e rivalità. Bisogna andare oltre la politica fondata sull’ordinarietà. Camminando oggi per Sulmona mi si è riempito il cuore nel vedere tanti turisti passeggiare in uno stato di evidente estasi ed evidentemente incuriositi dalle bellezze architettoniche di questa bellissima città ma bisogna fare ed organizzarsi di più!” 

A supportarlo in tutto questo- ha aggiunto tra l’altro Nardella nella lunga nota-  ci ha pensato il Professore Fabio Valerio Maiorano, deputato della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, il quale ha puntato l’indice contro quelle istituzioni che non hanno seguito gli utili consigli dati da sempre da persone esperte nel campo storico-culturale.

“ Il Morrone è la Majella di Sulmona. La presenza di Celestino V non è casuale. Lui ha ricevuto dall’Universitas ( l’allora Comune) di Sulmona terre sulle quali edificare la prima chiesa. Sulmona ha incardinato Celestino V donandogli la terra non in maniera semplicistica ma forse perchè discendente da stirpi locali. Arriva a Sulmona non a caso. Sulmona è città importante in quel periodo storico. Città degli Svevi e capitale dell’Abruzzo.

L’Eremo di Sant’Onofrio

Sulmona sceglie Sulmona per questo motivo e dove, probabilmente, è conosciuto e protetto.Quella che è mancata a Sulmona è la giusta valorizzazione dei siti occupati da Celestino V a partire dall’eremo di Sant’Onofrio e proseguendo con l’Abazia e che vanno sommati all’area archeologica riservata ad Ercole Curino e campo 78, uno dei più importanti campi di prigionia delle due guerre mondiali che si ricordi. Un insieme di cose estremamente interessanti raccolti in soli 3 chilometri quadrati di territorio dislocati in un periodo di storia che va dal 3°-4° secolo A.C. ai giorni nostri.Se giustamente affrontati da un’adeguata politica del territorio Sulmona potrebbe vivere di rendita dal punto di vista turistico”

Leggi anche

1 Commento

Pietro 10 Settembre 2022 - 15:09

Celestino protetto a Sulmona in quanto città sotto gli svevi? Basterebbe un semplice manuale di Storia medievale per capire il “valore” di certe affermazioni.

Reply

Lascia un commento