Home Prima Pagina Voglio portare l’Alto Sangro in Consiglio regionale. Ora, ora è il momento

Voglio portare l’Alto Sangro in Consiglio regionale. Ora, ora è il momento

Scritto da redazione

Sulmona,6 febbraio-  Continuiamo il nostro cammino per conoscere da vicino, per quanto possibile, i protagonisti dei vari schieramenti impegnati nella campagna elettorale in corso per il rinnovo del Consiglio regionale

 Un appuntamento di straordinaria importanza per il nostro Abruzzo che sta soffrendo  negli ultimi tempi   una serie di problemi che riguardano tutti i territori delle quattro province. Dalla crisi economica, a quella occupazionale, dai problemi della sanità a quelli della mobilità, delle infrastrutture, dell’agricoltura. E poi la crisi demografica con la perdita  di popolazione ovunque soprattutto nei piccoli borghi.  

Oggi incontriamo Roberto Donatelli, imprenditore nel settore dell’arredamento e dell’alberghiero turistico originario dell’Alto Sangro un territorio vivace e molto attivo

      Fra le tante candidature impegnate per la prossima campagna elettorale per le Regionali la Sua è stata, di certo,   quella (finora) che ha incuriosito maggiormente gli osservatori politici. Perché? 

Roberto Donatelli

Se la mia candidatura ha suscitato curiosità, forse mi viene  da pensare che un uomo d’impresa, ma con la passione politica da sempre, possa essere la vera novità, in questo particolare momento storico, riportare in auge la moderazione e la concretezza, sta diventando una sorpresa.

     Cosa lo ha spinto  a scendere in campo in questa occasione  tanto da essere, alla fine, forse il solo  rappresentante di un territorio bellissimo, turisticamente avanzato che però necessita di tanta attenzione da parte della Regione? 

La mia storia personale nella politica  e la mia anagrafe mi hanno suggerito che bisognava portare la voce da una parte molto importante del territorio abruzzese, che pur essendo tale, ma per quantità demografica non riesce a rappresentarsi. La Regione come istituzione ha nelle proprie competenze,  il turismo . Le condizioni climatiche soprattutto, e la necessità di dare un vero progetto all’Abruzzo in questo settore , e non solo,  che a mio avviso , finora non c’è stato,  è fondamentale che sia partecipato dalle persone che vivono quotidianamente in questo ambito. 

   Il Centro Abruzzo e l’Alto Sangro si aspettano politiche nuove per i prossimi anni a cominciare dalla Sanità come hanno dimostrate le proteste di tanti comuni dell’area del Parco Nazionale e dell’Alta Valle del Sagittario nei giorni scorsi. Lei cosa intende suggerire agli inquilini di Palazzo dell’Emiciclo?

Il tema della Sanità è una cosa molto delicata , riguarda tutti noi, ma non è una ovvietà la mia considerazione. E’ la realtà.  La gran parte del territorio Abruzzese è composta da piccolissimi e medi centri abitati, sparsi in un territorio montuoso e poco popolato.  Bisogna essere onesti prima con noi stessi e poi per i cittadini che si vanno a rappresentare. Non si può pensare di avere un ospedale sotto casa, ma certamente si deve avere la possibilità di essere curati prima, e soccorsi in caso di necessità con mezzi di tecnologia e di mobilità. Bisogna far si  che ogni Comune o un insieme di Comuni vicini abbia “il Vecchio e sano Medico Condotto“, con ambulatori attrezzati alle prime cure. Certo un argomento che deve essere affrontato con serietà, e senso di responsabilità, senza raccontare e soprattutto promettere l’impossibile. 

   Sono in tanti a sottolineare in questi giorni che questa campagna elettorale si sta rivelando una grande delusione  perché non ha espresso,  finora, una visione  complessiva delle strategie da portare avanti. Oltre a tanti manifesti con volti sorridenti, oltre a tante chiacchiere inutili pur di apparire, oltre alla sfilata di big nazionali e regionali di fatto non è emersa nessuna proposta credibile. Lei cosa pensa di fare arrivando in Consiglio regionale?

Purtroppo condivido la delusione di una campagna elettorale senza confronti, senza dibattito , e soprattutto basata su un entusiasmo elettorale, più simile ad una partita di calcio. Per quanto mi riguarda in una recente intervista televisiva ho espresso in maniera chiara la mia proposta: Abruzzo unica terra, basta parlare di territori, collegamento con Roma, con mezzi e infrastrutture a stretto giro disponibili, evidentemente adeguate, e contemporaneamente lavorare sulle grandi opere, realizzazioni di depuratori in tutti i Comuni, affinché  il mare sia pulito. Assoluta opposizione alla proposta di Legge della Economia Differenziata. Consumo del suolo azzerato. Recupero delle abitazioni esistenti, mobilità fra i Comuni con piccoli mezzi per favorire la vivibilità degli stessi. Il mio manifesto non ha slogan.  

  Chi è Roberto Donatelli oggi?

Roberto Donatelli, anni 64, imprenditore nel settore dell’arredamento e nell’alberghiero turistico, passione per la politica, voglia di fare per la nostra Regione affinché non torni in epoche di immigrazioni e di ristrettezze.

Tre idee precise sulle quali intende impegnarsi e lavorare con convinzione in Regione?

Ripristinare l’Aptr (azienda di promozione turistica), concentrare le risorse del Pnnr in progetti strutturali, evitando una dispersione in iniziative modeste che non guardano al futuro, salvaguardia del territorio, vera e unica grande ricchezza dell’Abruzzo. 

Cosa vorrebbe dire ai suoi elettori prima di entrare al seggio elettorale

Votate per Roberto Donatelli, per ciò che ha dimostrato nella propria vita privata e professionale. Serietà, competenza e passione e soprattutto grande senso di responsabilità e  rispetto delle Istituzioni, che finora lo hanno visto rappresentare.

Lucilla Di Vito

 

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