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Bugnara: il fascino di un libro che  fa riflettere e mette a confronto due generazioni

Scritto da redazione

Esordio con successo della rassegna “La primavera dei libri”  con la presentazione  del volume  di Enea Di Janni. Un testo che non si limita alla superficiale osservazione di un fenomeno sociologico ma lo vive, lo esperisce e lo descrive.

Bugnara un momento della presentazione e dibattito sul libro “Il dubbio”

Bugnara, 26 marzo-Importante momento di riflessione ieri a Bugnara in occasione del primo appuntamento della rassegna primaverile “Primavera dei libri Bugnara 2023” organizzata dal Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” con la collaborazione del Comune di Bugnara. 

 Il primo incontro ha avuto come protagonista “Il Dubbio. Due generazioni a confronto” di Enea Di Ianni. Un testo che non si limita alla superficiale osservazione di un fenomeno sociologico ma lo vive, lo esperisce e lo descrive. L’autore ricama i contorni di un’esistenza fitta e scandita nel tempo da eventi colorati dalla tradizione. Un valore che le nuove generazioni stanno perdendo per mancanza di contatto con il sale della nostra terra e del nostro futuro, gli anziani, i vecchi.

 Per molto tempo si è disquisito circa la corretta nomenclatura di un termine che in verità altro non è che portatore di orgoglio e di esperienza. La vecchiaia viene concepita dall’immaginario collettivo come un  parassita dell’esistenza che assorbe energia vitale nutrendosi di essa e svilendo l’essere umano. Ad essere davvero avvilente è la solitudine nella quale i “nonni” riversano e nella quale le nuove generazioni li abbandonano dopo anni di sacrifici e amore donato.

 Ieri pomeriggio Enea Di Ianni ha trasmesso un messaggio forte e profondo: accorciare le distanze delle anime più pure che esistano al mondo, i più piccoli e i più grandi. Si avverte il bisogno di una mutua dipendenza affettiva, nell’accezione positiva del termine, tra due categorie di esseri viventi detenenti il potere e l’arduo compito di costruire il ponte dell’avvenire con i mattoncini forniti dalle esperienze passate. Quei piccoli mattoncini, uno per uno, contribuiscono alla formazione di una nuova classe sociale, quella umana e consapevole. 

“I bambini sono volano con la fantasia. Non vedono ostacoli, finché non ci sbattono la testa non comprendono. Ma gli anziani cosa fanno? Hanno un mondo fisico molto limitato ma hanno anche una barriera di pensieri che supera ogni confine. Dobbiamo creare degli spazi in cui gli anziani, i vecchi giochino con i bambini”. Queste le parole dell’autore che ha continuato la sua riflessione insieme al pubblico ripercorrendo le importanti tappe di una vita vissuta tra cittadina e paese, di ricordi scolastici preziosi, di una carriera fatta con il cuore e non per perseguire la sete di affermazione. 

Il dubbio. Pesante incognita orbitante intorno alla quotidianità di ognuno. Eppure è grazie ad esso che dopo un passo ci si ripropone di farne di altri. Nasciamo con il dubbio nel riconoscere la fame dal sonno, nell’iniziare a camminare, nel ripetere le prime parole e poi, ad un tratto, ci si ritrova ad avere l’amico dubbio affianco quando si tituba circa l’acquisto di una nuova casa, di un matrimonio, di un percorso di studi. Grazie al dubbio si cresce e si vive, non si permane nello stagno della staticità. 

A seguito dei saluti del presidente del Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti”, Matteo Servilio, molti sono stati gli interventi a favore di un volume dalle potenzialità pedagogiche e sociologiche ben rintracciate dall’esperta nel campo Gina Romagnoli che ha condotto un lavoro di lettura simbolico e, al tempo stesso, pragmatico basandosi sulla sua formazione indirizzata e sostenuta dal continuo interrogarsi e crescere insieme tra le vecchie e nuove generazioni.

Le osservazioni precedentemente descritte hanno contribuito, di certo, a sostenere un oggetto di studio e di lavoro condiviso da portare avanti tutti insieme. Interessante anche il punto di vista più filosofico di Daniele Rossi che si è soffermato sull’importanza del territorio, delle linee di demarcazione dell’educazione formale e informale e dell’importanza delle tradizioni, puri atti ritualistici volti al mantenimento dell’essenza di una comunità.

Preziosi anche gli interventi  di  Simone Lupi e del vicesindaco di Bugnara Domenico Taglieri. 

Ogni età è preziosa e rappresenta una ricchezza per il vicino più grande o più piccolo. Scoprire, ascoltare, giocare e raccontare queste sono le azioni preferite da anziani e bambini e gli adulti, nel mezzo, hanno il dovere di condurli insieme nel loro percorso relazionale. Per un futuro solido grazie alle fondamenta del passato. 

Chiara Del Signore

( ph di Sara Di Censo)

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