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Cantico delle Creature

Scritto da redazione
Scanno, il lago

Sulmona,22 marzo-Sin dagli albori, Madre Natura, ha disposto la linea per cui gli orsi vadano in letargo da metà novembre fino a marzo, questa sana e saggia usanza non attrae granché l’orsetto Ganimede. Il furfantello pare non avere proprio chiaro il concetto di siesta, di riposo, di relax. Tutto è improntato alla corsa, al gioco, al viaggio, all’esplorazione. Certo se il fato colloca la tua esistenza in Abruzzo, la tentazione di esplorarne ogni angolo è forte. La Costa dei Trabocchi attira più del miele, gli Appennini una vera e propria fucina di biodiversità dove non mancano alberi da frutto, i laghi dentro le aree parco sono richiami costanti, la neve in quota pare la panna su un dolce al cioccolato, facile intuire che è complicato starsene buono lasciando a mamma Amarena la pianificazione degli itinerari da seguire.

Siccome ognuno conosce i propri polli e il fine giustifica i mezzi, Ganimede decide di far fruttare al meglio il pomeriggio, riempiendo di coccole mamma Amarena, con il sol scopo di convincerla a farsi portare sulle coste dell’Adriatico. La donna è irremovibile: “mare ed orsi marsicani hanno poche cose in comune!”

Darsi per vinti? Mai e poi mai! Bisogna avere sempre un piano di riserva! Le sue personalissime cartine da turista gli suggeriscono il lago di Scanno, a questa genialata mamma Amarena non può che acconsentire.

Appena in cammino alla volta di Scanno finisce la pace per i fratelli e per la mamma. Ganimede dà vita a una vera e propria fiera del gioco e dello spasso, sfinendo i suoi compagni di viaggio. Prima di poter specchiare la sua faccetta nelle acque del lago prescelto attraversa il cuore del Parco Nazionale Maiella.

Eremo

Il concetto per cui la curiosità è femmina necessità di nuovi collaudi! L’orsetto indugia a lungo sui pedalò ordinatamente ormeggiati lungo le sponde del lago. Lo distraggono, per qualche secondo, dei suoni nuovi, delle giovani oche starnazzano mentre galleggiano nello specchio d’acqua.  Un severo richiamo da parte di mamma orsa lo fece desistere dal tuffarsi in acqua e prendere parte a quel momento di pettegolezzo fra piumate.

Essere a Scanno “impone” la visita al Sentiero del Cuore, e Amarena intende fare questo dono ai suoi cuccioli. Tutti con dimestichezza percorrono il tracciato e salgono sino in cima, il premio è l’incanto più puro. Nessuno degli orsetti immagina che il bacino visto dall’alto appare come un immenso cuore, l’accumulo di acqua ha la forma di un meraviglioso cuore ed è di colore azzurro. Dopo secondi di religioso silenzio sono sopraffatti dalla stanchezza del viaggio e decidono di organizzarsi per la notte, mamma orsa pensa di sostare sul belvedere e gustarsi la bellezza notturna del lago con l’aiuto della luna. Ganimede è di tutt’altro parere e approfitta di questo momento di relax per incamminarsi da solo fra la vegetazione, a passi celeri si allontana dal resto della famiglia. Se ha una meta precisa non è dato saperlo, di fatto giunge nei pressi del Lago di San Domenico. Belle e imponenti le montagne che lo attorniano, misterioso l’Eremo di San Domenico che si riflette nel lago. Ganimede, quasi per caso ha messo piede e naso in una nuova favola la cui voce narrante si chiama Abruzzo.

In lontananza intravede un animale aggirarsi lungo le rive del lago. Risalendo alle lezioni impartite da mamma orsa ipotizza sia un lupo e a rammentare i contenuti delle “tavole della legge degli orsi”, per un orsetto giovane e solo è cosa assai pericolosa trovarsi sulla stessa strada di un lupo, anzi sullo stesso lago. Il lupo osserva a lungo il tipetto spavaldo e gli va incontro, l’atteggiamento e il modo non lasciavano trapelare nessuna tensione, anzi…

Quando sono piuttosto vicini il mammifero adulto fa una sorta di riverenza al giovinastro, quest’ultimo ricambia con una strizzatina d’occhio ed entrambi proseguono per la propria strada, non si sono scambiati alcun “verso”; eppure, il lupo è felice di questo incontro, si voltano per qualche secondo fino a che uno non scompare dalla vista dell’altro. Uno dei comandamenti di mamma orsa è stato infranto senza gravi conseguenze, forse si tratta di regole obsolete, fanno acqua da tutte le parti! Ottenere rispetto e ammirazione da parte di un lupo non è da tutti, un primato tutto di  San Francesco!

D’un tratto quel vociare conosciuto si fa di nuovo prossimo nelle orecchie dell’orsetto. Dopo pochi secondi, inquadra ai bordi del lago, proprio ai piedi dell’eremo, un folto gruppo di pennute. Certo che Amarena prima o poi lo avrebbe trovato, rimproverato e messo in punizione per questa scappatella, decide di godersi al meglio gli ultimi minuti di libertà. Raggiunge le oche e si tuffa nel lago per giocare con loro.  Le abitanti del bacino lo accolgono cantando e assumono posizioni danzanti in acqua, creano per lui un vero e proprio comitato di accoglienza, pare lo stessero aspettando da tempo. Sono liete di dividere con lui il loro habitat e insieme danno vita a giochi e canti meravigliosi.

Oche

Amarena spaventata, insieme ai tre cuccioli lo sta cercando ovunque. È tornata nuovamente ai bordi del lago di Scanno, senza traccia alcuna di Ganimede, pare evaporatoCerca di intuire cosa può averlo attratto, il sesto senso materno la spinge verso il territorio di Villalago, fino a raggiungere le sponde del noto bacino artificiale. Buon naso non mente, Ganimede è sano e salvo in compagnie di creature festanti.

Prima di intravedere il gruppo festante in acqua ne ode il chiasso e pensa fra sé e sé: “chi non li vede li sente!” Resta ferma per qualche istante a guardare lo spirito ribelle e avventuriero di suo figlio e cerca di nascondere il leggero sorriso che le appare sul viso. Autorizza gli altri orsetti ad andare in acqua e resta a questionarsi sul come faccia Ganimede a non avere paura di nulla e a non incutere paura alcuna negli altri animali. Pare avere la benedizione di rapportarsi con tutti, trovando un canale di comunicazione con ognuno. Tutto questo la gratifica e la preoccupa al contempo.

Cesira Donatelli

Andrea Salvatore

( ph di Andrea Salvatore)

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