Home Cultura Conoscere bene la cultura e le tradizioni del territorio per combattere le sfide dei nostri tempi: il modello valle del Sagittario

Conoscere bene la cultura e le tradizioni del territorio per combattere le sfide dei nostri tempi: il modello valle del Sagittario

Scritto da redazione

Sono alcune delle indicazioni emerse a Bugnara in occasione della prima iniziativa per la edizione 2024 della  rassegna “ la primavera dei libri” promossa dal Centro Studi e Ricerche ‘Nino Ruscitti”. Al centro dei lavori il ruolo delle tradizioni popolari con particolare riferimento al corteo nuziale e soprattutto al costume di Scanno. Una relazione brillante, tenuta da Pasquale Caranfa, scannese, studioso attento,  ricca di informazioni, curiosità e soprattutto aspetti  sconosciuti che è riuscita ad entusiasmare un pubblico numeroso e attento

Bugnara, 28 aprile– È stato inaugurato ieri il primo incontro della seconda edizione di Primavera dei Libri di Bugnara. Si è parlato della rievocazione storica e religiosa degli usi e costumi della provincia dell’Aquila, con particolare riferimento al territorio del Centro Abruzzo, con il progetto di Marinello Mastrogiuseppe, , con un interessante accento sulla storia del costume scannese femminile a cura di Pasquale Caranfa. 

“Questo incontro mi riempie di orgoglio perché è il primo della seconda edizione della rassegna Primavera dei Libri – ha esordito il presidente del Centro Studi Nino Ruscitti Matteo Servilio – L’incontro di oggi ha il filo rosso di tutte le iniziative che si susseguiranno nelle prossime settimane: la storia e le tradizioni del nostro territorio”. Ha concluso ricordando con commozione il compianto Enea Di Ianni, una delle personalità più attive della Valle del Sagittario nel partecipare agli eventi promossi dal Centro Studi. 

Presenti all’evento anche l’assessore  alla Cultura del Comune di Bugnara Antonietta Pace e il Sindaco Domenico Taglieri ma anche sindaci e amministratori dei paesi vicini

“Ringrazio l’associazione per questo impegno che dà grande onore al nostro paese – ha affermato il sindaco –  Ringrazio anche per la presenza gli amici Marinello Mastrogiuseppe e Pasquale Caranfa. Dobbiamo difendere le tradizioni dei nostri luoghi e riportare alla luce la cultura dei nostri paesi”.  

“Il premio Polidoro, nella sua 22esima edizione, ha premiato un fotografo per la prima volta – ha precisato Marinello Mastrogiuseppe – È stata una grandissima soddisfazione. Devo ringraziare il mio amico, il professor Tommaso Paolini, che mi ha aiutato e sostenuto moltissimo”.

“Il passato fine a se stesso non porta da nessuna parte – ha risposto il professor Paolini invitato ad intervenire – Dobbiamo contestualizzare, portare il passato nel futuro. Il turismo è molto importante, ci può permettere di fare un grande salto e offrire cose bellissime. Tutte le manifestazioni che Marinello ha voluto evidenziare sono delle risorse fondamentali per il nostro territorio”. 

In seguito si è assistito all’analisi del costume muliebre di Scanno spiegata dal presidente dell’associazione “La Foce”, Pasquale Caranfa. La rappresentazione degli abiti è stata raccontata con dovizia di particolari e con grande passione da Caranfa, il quale non si è limitato all’illustrazione di iconografie e fotografie ma ha approfondito filologicamente ogni aspetto e dettaglio della tradizione modaiola del tempo. Si sono toccati argomenti che hanno suscitato molto interesse nei presenti, dall’evoluzione dei costumi differente da paese a paese, all’adattamento delle mode a seconda del Regno di dominazione, al tombolo e alla filigrana. E ancora, dai bottoni e i loro significati, ai cortei nuziali.

Interessante anche la dimostrazione in video del processo di lavorazione dei panni lana e della coloritura. 

“Ringrazio il Centro Studi e condivido pienamente quello che diceva il professor Paolini poiché credo che i beni immateriali e le traduzioni popolari vadano promossi e valorizzati. Ci tengo a precisare che tutto ciò debba essere ricordato con una certa coerenza filologica cercando di non dimenticare mai la natura storica di ogni tradizione”  ha concluso così Pasquale Caranfa. 

Chiara Del Signore

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