Home Cultura “I paesi invisibili: manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia”

“I paesi invisibili: manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia”

Scritto da redazione

Anna Rizzo vincitrice della sezione letteratura giornalistica 2023 del Premio Nazionale “B.Croce” è stata a Bugnara sabato sera  per partecipare alla rassegna “Libri sotto le stelle” ed è stata la protagonista indiscussa e molto apprezzata della sesta serata  della manifestazione che  ha interessato, ed anche incuriosito, il folto pubblico presente. Nell’occasione sono partiti segnali precisi alla politica, alla cultura, alle forze sane di ogni comunità per interrogarsi su un obiettivo preciso: che fare ?

Anna Rizzo e Matteo Servilio

Bugnara, 21 agosto– Paesi, comunità e luoghi marginali. Questi sono stati gli argomenti trattati a Bugnara nelle serata del 19 agosto, organizzata dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti. Ospite del sesto appuntamento con la rassegna #LibriSottoLeStelle è stata Anna Rizzo con il suo testo “I paesi invisibili”.

 Di professione antropologa, studia da anni i piccoli insediamenti e le aree interne e rurali. Nel corso delle sue ricerche sul campo, partendo dall’archeologia, si è concentrata sul recupero delle comunità. 

Da oltre dieci anni segue la riqualificazione di Frattura di Scanno (AQ) e il suo libro “I paesi invisibili: manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia” edito da Il Saggiatore ha vinto l ‘ ultima edizione del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce nella sezione letteratura giornalistica.

«Nel suo Paesi Invisibili l’antropologa Anna Rizzo fa un racconto arrabbiato e sincero dei paesi italiani: al di là del marketing, restano posti difficili da capire e da vivere, dai quali molti fuggono e alcuni, con fatica, ritornano». 

“Oggi si è celebrato un doppio appuntamento con la cultura – ha spiegato il presidente Servilio – Questo pomeriggio abbiamo inaugurato la biblioteca con l’intento di vederla non più come un deposito di libri ma come uno spazio di condivisione, di idee e di incontri. Inoltre, sarà possibile condurre studi e attività di archivio circa la documentazione inerente al paese di Bugnara e a tutto il territorio della Valle del Sagittario.

 Questa sera con noi c’è la Dottoressa Anna Rizzo che ha lavorato molto sulla Valle del Sagittario. Noi, come Centro Studi, abbiamo sempre immaginato di vivere una biblioteca dinamica. Si sta parlando di incontri con personalità che possano fornirci spunti di riflessione e idee su cui lavorare. L’evento di oggi è parte integrante del nostro progetto. Vedere molte persone presenti è un immenso piacere, sintomo di un seme che sta dando i suoi frutti. Anna rappresenta in pieno le nostre dee e affronta una delle tematiche a noi molto care, ovvero, lo spopolamento dei piccoli centri”. 

“Questa è la prima presentazione che faccio dopo il Premio Croce – ha sostenuto la Dottoressa Rizzo – sono molto felice di essere qui a Bugnara. Io sono un’antropologa e studio i contesti culturali e, soprattutto l’uomo situato in un comportamento sociale. La garanzia per rimanere a vivere nei paesi è il reddito. Non esiste una regola universale valida per tutti i paesi. Quando si parla di spopolamento è come se ci dovessimo attivare e reagire con urgenza.

 Cosa fare? Io farei una grande azione chiamando professionisti per poter essere aggiornati. Anche a livello sanitario, con i medici di base. Non si può andare a braccio, si deve sapere cosa fanno i giovani, chi sono e quanti sono gli abitanti e molto altro ancora. Inoltre, spesso non ci sono delle competenze all’interno delle amministrazioni – ha continuato – Le comunità sono sempre capacissime e competenti. Spesso si cade nell’informalità e si deve rieducare il cittadino a questo. Bisogna usare un linguaggio istituzionale e vanno indirizzati i paesani a produrre risultati con i passaggi adeguati. Il processo deve essere corretto. Se si vuole lavorare in maniera evolutiva bisogna camminare su un piano superiore tralasciando le difficoltà del paese, le onte generazionali e le parentele”.

Chiara Del Signore

Leggi anche

Lascia un commento