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Sulmona: La lezione della Casini

Scritto da redazione

L’iniziativa del sindaco Anna Maria Casini che questa mattina ha voluto salutare ufficialmente la città informandola anche del lavoro di questi cinque ,lunghi e difficili, anni a Palazzo San Francesco “ raccontando con la serenità nell’animo di aver fatto del mio meglio con onestà, dedizione unitamente a quanti con me hanno lavorato per il bene della città” è stato sicuramente un bel gesto.

Che poi lo abbia fatto offrendo anche le prove di questo lavoro contenuto in una pubblicazione di quasi settanta pagine, elegante, ricca di dati, cifre, riferimenti assai precisi è anche un atto corretto e rispettoso verso la comunità amministrata. Non si ricordano gesti analoghi negli ultimi trent’anni. Iniziativa simile fu promossa dall’ex Sindaco, democristiano, Franco La Cività nel 1989 quando lascio’ Palazzo San Francesco per candidarasi ad un seggio a Palazzo dell’Emiciclo in Regione.

Ora sull’esperienza di Casini alla guida del nostro Comune ognuno potrà riflettere,analizzare questo lavoro e poi giudicare. Così’ si fa ovunque in politica,nella società civile nelle Istituzioni.Eppure chi non ricorda le tante difficoltà incontrate in questi anni, le critiche spesso ingenerose e di comodo incassate silenziosamente e sempre con un sorriso senza mai affidarsi a reazioni sgarbate e scomposte anche se negli ultimi tempi abbiamo apprezzato la sua fermezza e determinazione nei confronti di alcune avversari a cui faceva comodo comportarsi in quel modo per nascondere molti fallimenti politici e amministrativi consumati sulla pelle della città e dei sulmonesi e assestando anche, in piu’ occasioni,qualche ceffone rumoroso a quei partiti che parlano sempre e spesso senza conoscere

” Abbiamo trovato una città trascurata e disorganizzata- ha raccontato – con tanti servizi pubblici a rischio di ridimensionamento o soppressione, con dieci anni di pesante crisi economica alle spalle e un grave trend di spopolamento, una vita sociale e culturale soffocata”. Ma Casini,il primo sindaco donna della nostra città, è stato anche quello che ha battuto tanti altri primati: è sua permanenza piu’ lunga( finora 5anni e 4 mesi),il sindaco che ha dovuto fronteggiare tante emergenze pesantisssime: dalla vicenda dell’incendio del Morrone,a quella piu’ grande del dopoguerra come quella sanitaria legata alla pandemia, a quella della carenza e disorganizzazione della macchina amministrativa ma ha profuso anche tante energie per il rafforzamento e lo sviluppo di quella coesione territoriale che fa tanto bene alla città-

Ma c’è di piu’ soprattutto in direzione di quel suo protagonismo attivo per il potenziamento della velocizzazione ferroviaria Pescara-Sulmona-Roma tant’è che tantissimi sindaci della Marsica,Valle peligna,Val Pescara avevano voluto proprio il sindaco di Sulmona alla guida di un apposito comitato.E che dire della battaglia per sbloccare la complessa e incarbugliata vicenda il Liceo Ovidio sulla quale dal 2009 nessuno era riuscito prima battendo dinanzi ai giudici del Tar e del Consiglio di Stato anche le avversioni di molti nemici della nostra città incuranti dei disagi procurati ai tanti giovani studenti. E poi sfogliando questa pubblicazione c’è da riflettere su tante altre iniziative: progetti approvati( o in corso di approvazione),il miglioramento della sicurezza sul territorio in città con la installazione delle 101 telecamere, il rinnovamento e potenziamento dell’organico comunale( con 50 pensionamenti,70 nuove assunzioni e la nomina di due nuovi dirigenti)

Nel 2015 noi non abbiamo votato Anna Maria Casini perché inseguivamo il sogno di costruire una città migliore con altre idee. E noi la consideravamo un avversario da battere Il tempo ci ha dimostrato che avevamo sbagliato scelte e programmi. Eppure ci siamo dovuti ricredere . In giro nel frattempo abbiamo avuto modo di conoscere tanti ciarlatani e nullafacenti che si sono alimentati solo di politica a cui la gente ha dato sempre credito. E i risultati si son visti. Oggi se Anna Maria Casini si fosse candidata ancora noi saremmo stati in prima linea a sostenerla lealmente e con convinzione anche contro quei tromboni e trombette sfiatate che si adattano a tutto senza riconoscere pregi e soprattutto meriti degli avversari. E la città futura che vogliamo sognare deve partire proprio da qui da una nuova e diversa cultura della solidarietà che potrà far bene alla bella politica e sopratutto a Sulmona Chissà.

Asterix

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