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Autonomia differenziata tra le Regioni: le preoccupazioni della Uil

Scritto da redazione
  • Per Michele Lombardo “ Dobbiamo alzare la voce- Tre quarti della popolazione abruzzese vive in aree interne e subisce da tempo la dicotomia economico sociale tra aree interne e
    costiere”.- 

Sulmona,2 febbraio– “La Uil non ha una posizione ideologica contro l’autonomia, ma esprime contrarietà alla bozza del ministro Calderoli – perché pone in essere una condizione per la quale soprattutto le regioni del Centro Sud Italia, già in ritardo di sviluppo, rischiano di subire notevoli peggioramenti sui servizi essenziali, quali scuola e sanità. Chiediamo livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sul territorio nazionale”. Lo ha detto il Segretario regionale della Uil Michele Lombardo nel corso dei lavori del seminario di approfondimento sulla riforma della autonomie differenziate che si è tenuto a Pescara e che ha visto la partecipazione anche  della segretaria confederale nazionale Ivana Veronese.  Un’occasione che è servita per evidenziare tante preoccupazioni ma anche delle conseguenze che la riforma potrebbe determinare

Ivana Veronese, segretaria confederale Uil nazionale, ha sottolineato l’impegno del sindacato a sollevare i punti critici della riforma e a far comprendere a tutte le regioni quali sono le conseguenze per le regioni del Mezzogiorno. Territorio già in difficoltà rispetto all’erogazione di servizi essenziali, soprattutto in ambito sanitario, scolastico e del trasporto pubblico.

Michele Lombardo ( Segretario regionale Uil)

 “Di questa riforma si sta discutendo al Consiglio dei ministri in maniera molto frettolosa – ha spiegato – perché quando si parla di autonomia differenziata si deve pensare a garantire livelli di prestazioni essenziali a tutti i cittadini e come garantirli. La scuola ad esempio non è un tema da poter dare alle regioni come materia differenziata. La nostra preoccupazione è che con questa fretta si facciano solo danni. C’è molta miopia e poca competenza”. “Dobbiamo alzare la voce – ha ribadito Lombardo – Tre quarti della popolazione abruzzese vive in aree interne e subisce da tempo la dicotomia economico sociale tra aree interne e costiere. La riforma accentuerebbe le disuguaglianze. Abbiamo pianificato una serie di assemblee e incontri territoriali a febbraio e marzo che si concluderanno ad aprile, con una giornata in cui ospiteremo il segretario nazionale Pierpaolo
Bombardieri”

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