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Massimo Carugno e le ragioni di una candidatura 

Scritto da redazione

Finora la campagna elettorale piatta,a tratti insignificante, si è caratterizzata solamente per una serie di annunci,slogan vuoti,scarsissime idee. Carugno, avvocato sulmonese, dirigente regionale e nazionale del Psi,candidato al Senato per il centrosinistra, ha dato,finalmente,uno scossone all’apatia di queste settimane. Ha lanciato una sfida-provocazione a candidati e partiti a confrontarsi sui temi reali che riguardano il nostro territorio.Primo fra tutti quello delle aree interne attorno alle quali occorre approntare nuove e piu’ incisive strategie che Governo nazionale e regionale debbono delineare. Ecco perchè’ 

Massimo Carugno,avvocato,candidato al Senato nel centrosinistra

Sulmona, 27 agosto-Il nobile motto olimpico, “l’importante è partecipare” in questo impegno elettorale non ci appartiene.  L’Abruzzo ha diverse scommesse da giocare, alcune sono del nostro territorio, e i socialisti, indicandomi all’uninominale al Senato, vogliono lanciare i dadi.

Una è quella delle aree interne. Nella nostra regione, ben 750.000 abruzzesi vivono in centri al di sotto dei 25.000 abitanti. Si tratta di due terzi della intera popolazione regionale. Sono campanili, borghi, spesso una manciata di case, che affollano le valli delle nostre montagne o i rilievi delle colline, a volte si affacciano sul mare. E mentre nelle loro piazzette la vita scorre placida, giorno dopo giorno vengono spogliati di servizi, strumenti di assistenza sociale, scuole, uffici, trasporti, sanità, presidi, tribunali, strutture, lavoro.

 Le distanze sono brevi ma le strade sono spesso un tortuoso sentiero coperto d’asfalto, pochi chilometri da percorrere in lunghi viaggi. Sono comunità che vivono  a volte ai margini dei confini, spesso a quelli della società. Eppure sono lo scrigno nel quale è raccolto il vero tesoro del nostro Abruzzo fatto di storie, tradizioni, cultura, umanità coronato da una splendida natura.

Uno di quei territori siamo noi, il nostro comprensorio e i tanti gioielli che ne fanno parte, che si spinge sino all’Alto Sangro. Indifeso e spesso sottomesso. Si chiama Centro Abruzzo, una terra che la mia storia, dal corridoio Tirreno-Adriatico alla difesa di tribunale e ospedale, dalla valorizzazione dei suoi pregi culturali alla compattezza delle comunità che la compongono, racconta da quanti anni la sto difendendo con grinta e non raramente da solo. 

Un autorevole quotidiano abruzzese inserisce oggi la mia candidatura tra le 6 grandi sfide che possono cambiare il risultato.

Altro che l’unica candidata del territorio, come proclama la evanescente senatrice uscente. 

Altro che i sondaggi della prima ora che, come ben si sa, sono tutti esagerati per poi ridimensionarsi man mano che ci si avvicina al voto.  Ho ancora tanto da fare per questo territorio e nessuno parte battuto, men che meno io. 

Si può, si può. E noi potremo!

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