Corfinio, 5 luglio- “Il Comune di Corfinio ha ripreso ad abbattere in maniera insensata gli alberi lungo le strade del paese. Questa volta a cadere sotto le motoseghe è stato un grande esemplare di noce, carico di frutti, di circa settanta anni di età; un albero che godeva ottima salute ma che aveva l’unica “colpa” di essere collocato, come gli altri abbattuti, sul marciapiedi”. Lo rivelano oggi in una nota Comitati cittadini per l’ambiente.
Se nelle città italiane venissero tagliati tutti gli alberi esistenti sui marciapiedi, spiega il documento, buona parte del patrimonio arboreo del Paese scomparirebbe. Il caso vuole che l’albero di noce sorgesse proprio davanti all’abitazione di un ambientalista che nei mesi scorsi aveva denunciato la furia arboricida del Comune. A febbraio i Comitati cittadini per l’ambiente avevano scritto al Sindaco, Romeo Contestabile, facendo presente che gli alberi sono una risorsa preziosa per gli esseri umani perché svolgono molteplici funzioni sotto l’aspetto ecologico-ambientale, sociale e urbanistico.
Soprattutto in un’epoca come quella che stiamo vivendo, contrassegnata da cambiamenti climatici con effetti sempre più devastanti, gli alberi svolgono un ruolo essenziale nel contrastare l’effetto serra perché assorbono anidride carbonica e ci restituiscono ossigeno. Pertanto la loro eventuale eliminazione non può che essere l’ultima ratio e deve avere alla base ragioni più che valide; per questo avevamo chiesto di conoscere se esisteva una relazione tecnica che giustificasse l’abbattimento degli alberi in quanto malati o pericolosi.
Per tutta risposta il Sindaco, anziché fornire la documentazione richiesta, si era lanciato in una incomprensibile esternazione con cui ci chiedeva di spiegare perché non avevamo mosso un dito quando l’Unione Sovietica nel 1961 sperimentava ordigni nucleari in Nuova Zemlja, oppure dove eravamo quando è esplosa la centrale di Chernobyl, o ancora perché non interveniamo sulla foresta Amazzonica o sulla Cina. Il Sindaco concludeva affermando che “il problema piante di Corfinio frutto di beghe o strafalcioni ideologiche non sarà di certo l’unico responsabile del danno ambientale perché credo che gli scriventi dispongano di un automobile a benzina o diesel più dannosi delle piante che sono e che verranno abbattute ben poca cosa rispetto all’integrità o alla vita degli esseri umani”.
“Non sappiamo se- conclude la nota dei Comitati-anche il Sindaco di Corfinio dispone di una automobile a benzina o diesel ma rinnoviamo cortesemente l’invito a dare riscontro alla nostra richiesta di accesso agli atti, facendoci avere la relazione tecnica che giustifica l’abbattimento degli alberi. Diversamente ci vedremo costretti a far ricorso alle autorità preposte: alla Prefettura per violazione delle norme sulla trasparenza amministrativa e alla Procura della Repubblica affinché accerti ogni eventuale condotta illecita da parte del Comune sull’abbattimento di alberi in buono stato vegetativo”.