Antonio Polito a Giulianova con il suo libro, Il costruttore
Sulmona, 20 Ottobre– Per il pubblico seduto in prima fila, appena entrato nella sala del Palazzo Kursaal a Giulianova il giornalista, lo scrittore, l’editorialista Antonio Polito, prima di iniziare la presentazione del suo ultimo libro Il costruttore, ha subito avuto parole simpatiche. -Voi in prima fila sappiate che fino alla fine della presentazione non avrete scampo, dovrete restare ai vostri posti, siete sotto osservazione-
Motivo ai presenti di andar via non ne è stato fornito alcuno. La presentazione di Il costruttore, in maniera raffinata e competente, anche, per opera della moderazione del giornalista Giommaria Monti, è stata ampia, dettagliata ed è apparsa in tutta la sua urgenza di esempio e monito per i politici odierni come pure per quelli che furono. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi, è questa la struttura con cui Polito, compone la sua ultima fatica letteraria. Ognuna delle cinque sezioni è stato spunto e ragione della condotta della presentazione. Un discorso fluido, senza recinti e proprio di chi ha padronanza della storia, della politica nazionale ed estera, di chi presto smaschera i giochi di palazzo o le faccendine di attori-politicanti, che al fare antepongono urla, asfalto e promesse che perdono vigore in pochi battiti.
Nel settantesimo anno dalla morte di De Gasperi, chiede Giommaria Monti, possiamo dire che Alcide De Gasperi sia stato un uomo solo?
Da questa iniziale domanda che ha avuto il la, dalle parole di benvenuto e di compiacimento per la presenza di Antonio Polito a Giulianova, pronunziate dal laborioso e attento presidente dell’Associazione Il Risveglio, Andrea Castagna, si sono sciolti gli ormeggi per un viaggio lungo, intenso e appassionante nella vita politica, privata e di uomo di fede di Alcide De Gasperi.Al timone di questa splendida, a tratti commovente traversata, Antonio Polito.
-Sì, De Gasperi è stato un uomo solo,solo perché speciale, aveva in testa il bene comune. La sua stella polare era questa, ma non lo inseguiva con il metodo della faziosità odierna. Uomo animato dalla fede cristiana, seppur capace di decisioni estremamente laiche, mai genuflesso al volere della chiesa. Difensore della laicità dello Stato.
Un vero fiume in piena Antonio Polito, quando parla del primo ed unico premier forte e capace della Repubblica Italiana, coinvolgente la stima e la cortesia con cui lo presenta al pubblico. Con cura e con severità afferma che i suoi ideali di espropriazione ai latifondisti in favore dei contadini, sarebbero troppo futuristici, persino, per i politici odierni.
Quando Giommaria Monti, azzarda chiedendo se quest’uomo che, non si impose per aver fatto una rivoluzione, ma bensì una democrazia fosse amato e venerato? La nota firma del Corriere della Sera, porta in sala una verità assoluta e spesso volutamente dimenticata, per cui ricorda a tutti che chi fa scelte radicali, chi è prima antifascista e poi, quantunque, anticomunista, non può aspettarsi simili forme di attenzione o riconoscenza. Spontaneo ipotizzare se nella politica attuale le scelte e le decisioni, concretamente, radicali, sono divenute merce rarissima, perché generatrici di isolamento e solitudine? Verosimile!
Perché, per Polito De Gasperi merita di essere identificato come un costruttore? Perché progettava e realizzava ponti?
Sì, assolutamente sì. L’Italia che Alcide De Gasperi abbracciò era distrutta, lui si spese per ricostruirla moralmente e materialmente.
Il verde damascato della tovaglia su cui poggiava la copia personale di Il costruttore di Polito e gli appunti di Monti, è stato il testimonial ufficiale di un fitto e variegato interloquire. Si è affrontato il discorso della riforma costituzionale che, a tutti sembra cosa attuale, in realtà la questione si sollevò per la prima volta circa sette anni dopo la nascita della Costituzione Italiana, si dovette constatare che, l’unione per la distruzione può sempre battere l’unione per la costruzione, i numeri della maggioranza seppur mai alti come in quel caso si rivelarono deboli dinnanzi alle macchinazioni dei gruppi politici.
D’un tratto e senza vivere i ritardi dei mezzi di trasporto, tutta la palea del Palazzo Kursaal, si è trovata, simbolicamente stretta al De Gasperi che, senza certezza alcuna, nel 1947 andò a chiedere pane, carbone e soldi agli Stati Uniti. Per non parlare delle parole che, De Gasperi, pronunciò alla Conferenza di Pace di Parigi, il 10 agosto 1946.
Lo speciale a cui sin dalle prime battute, Antonio Polito, ha fatto riferimento è afferente, pure, alla volontà del cristiano credente e praticante di De Gasperi che, si adoperò affinché la Costituzione contemplasse la libertà di culto. Come non finire per toccare le importanti corde del Piano Marshall? Il rifiuto del protagonista del libro per l’erogazione di finanziamenti a pioggia. Politico e uomo votato al bene del suo paese De Gasperi lo era sin nel midollo, istituendo la Cassa del Mezzogiorno creò le condizioni per dare alla parte di Italia più povera la possibilità di tornare a fare il pane e di tornare a creare domanda, domanda che avrebbero soddisfatto le aziende del nord, in questo si tornava a crescere insieme.
Il 25 aprile è sovente oggetto di sceneggiate politiche e di pagliacciate dell’ultim’ora. A inibire quanto teatralmente viene messo in scena, dovrebbe bastare sapere che, è una commemorazione costituita da De Gasperi!
Giommaria Monti è stato un osso duro per l’intera esposizione, ed a un certo punto, ha chiesto se la politica estera è la chiave per la buona riuscita della politica interna?
Un quesito a cui lo scrittore ed esperto di politica ha risposto efficacemente, portando l’attenzione, del pubblico, sul fatto che l’attuale Presidente del Governo, ha inserito l’Italia nel fronte occidentale; pertanto, la risposta è stata corposamente affermativa.
Si è detto tanto, si è compreso tanto e ci si è emozionati tanto, quando Antonio Polito ha delineato il ritratto umano di Alcide De Gasperi, sostenendo che si è quello che si lascia. Maria Rosaria De Gasperi, nel ruolo di figlia ha scritto il libro “DE GASPERI uomo solo”, non si dimentichi che divenne ad un certo stato delle cose, assistente e segretaria del padre. Questo basti a testimoniare l’aspetto umano dell’uomo in questione, il quale prima del matrimonio tenné, anche, a comunicare mezzo lettera, alla futura moglie che il suo impegno per la sobrietà e il suo interesse per la sola valutazione morale, non lo avrebbero condotto a guadagnare molto; pertanto, lei non doveva avere aspettative in tal senso.
Dal pubblico, a fine presentazione si è levata la risposta a Giommaria Monti che chiedeva se vi è un erede a De Gasperi, lo spettatore ha fatto il nome di Aldo Moro.
Antonio Polito, dopo qualche secondo di riflessione ha condiviso il suggerimento pervenutogli da terzi di scrivere un libro su Moro e con questa risposta, colma di tanto si è giunti al plauso finale di una presentazione che è configurabile in una “omelia” imprescindibile per una politica onesta, umile, capace, non asservita, di cui un popolo dovrebbe, solo, che andare fiero!
Grazie all’Associazione il Risveglio di cui approfondiremo, per aver concesso al pubblico tal beneficio di realtà e conoscenza.
Cesira Donatelli