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Carceri: nuovo suicidio, questa volta a Teramo

Scritto da redazione

È il 43^  in tutta Italia dall’inizio dell’anno- Per De Fazio (Uil Pa PP) “Ormai è vera emergenza”

Sulmona, 15 giugno- Quella che sembra si vada prospettando per il sistema penitenziario italiano è una vera e propria mattanza. Un dato, quello che traspare dalle continue denunce fatte dalla UIL, che non certo collima con la presentazione avuta in sede del G7 da uno Stato, quello italiano, che questi numeri non li dovrebbe vivere neanche fosse uno dei peggiori messi al mondo.

Ben 42 suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno ai quali vanno aggiunti 4 di poliziotti penitenziari. Numeri da brivido e che non certo possono far pensare ad una nazione messa bene visto che, come recita Dostoevskij, il grado di civiltà di una Nazione lo si coglie dal modo in cui si vive in carcere. Insomma una nazione non da G7 almeno dal punto di vista carcerario.

“Si è suicidato a Teramo nella notte, sembra soffocandosi nel suo letto, il 43esimo detenuto che nel corso dell’anno si è tolto la vita. A nulla sono valsi i soccorsi. L’uomo, 77 anni, era allocato nella sezione destinata ai detenuti per reati a grande riprovazione sociale, cc.dd. ‘protetti’, del carcere di Castrogno per aver concorso con il figlio, esecutore materiale del delitto, all’occultamento del cadavere dell’ex moglie nel maceratese nel 2017”. Lo sostiene  Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

 “Ormai nelle carceri è una spirale di morte senza fine. Sono già 43 i reclusi che si sono suicidati nel corso dell’anno, cui vanno aggiunti 4 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Tutto ciò nell’indifferenza sostanziale del Governo. Mentre alla riunione del G7 si discute, giustamente, di come conseguire il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, in Italia non si riesce a proteggere i detenuti sotto la custodia dello Stato, con gravissime ripercussioni che investono persino i suoi stessi servitori”, osserva il Segretario della UILPA PP. Con tutto ciò che sta avvenendo nelle nostre prigioni, ormai diffusamente illegali, è imbarazzante il silenzio assoluto del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il Guardasigilli, se c’è, batta un colpo o ne tragga autonomamente le conclusioni. Serve un decreto carceri per deflazionare il sovraffollamento detentivo, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto ai posti disponibili, consentire l’assunzione straordinaria e accelerata di agenti nel Corpo di polizia penitenziaria, ne mancano più di 18mila, e assicurare il potenziamento dell’assistenza sanitaria, specie di natura psichiatrica. Parallelamente, va riformato l’intero sistema d’esecuzione penale, vanno reingegnerizzati il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e va riorganizzato il Corpo di polizia penitenziaria. Non c’è più tempo”, conclude De Fazio.

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