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(primo piano)-L’amore non lo vede nessuno

Scritto da redazione

Sulmona, 20 maggio- Gli amori vissuti sfacciatamente, senza remore e senza freni non possono e non devono allocarsi in una categoria specifica, soprattutto perché non abbisognano di un contratto scritto per scorrere dove vogliono, con chi vogliono e nelle espressioni che più li saziano.

Se le congiunture in essere scalpitano per averne una definizione identificativa, si faccia ricorso alla parola amanti. Non si perpetui, giammai, nella riduttiva e banale collocazione che la lesta e superficiale opinione pubblica affibbia a codesta definizione…

…gli amanti si amano in segreto, nel chiuso della loro stanza, ma nel loro rapporto non c’è nulla oltre l’amore per l’altro, la gioia di stare insieme, senza bisogno di relazionarsi con l’esterno, di includere persone, programmi e progetti…

Stando al ricercato e accurato scritto di Giovanni Grasso in L’amore non lo vede nessuno, gli amanti vivono un legame dalle solidità rare, non si appartengono per interessi o firme deposte su atti ufficiali, si “consumano” attraverso una passione pura che non è solo carnale, è fatta di sentimenti alti e singolari.

Una trama che lavora portando acqua a più mulini, diramandosi in affondi legati al mai giusto tempo per morire, ai rimpianti che arrivano quando la vita spezza frettolosamente legami ed esistenze, rivelando ciò che ogni individuo può avere di sconosciuto, persino per una sorella o un padre.

Il più della storia emerge intorno al tavolino di un bar o comunque in chiacchierate segrete fra Silvia Paolo, entrambi annodati, in maniera differente, alla vita della incontenibile Federica. In più e più capitoli si scopre come la fiducia abbia avuto e ha ruoli fondanti nelle singole esistenze e nella storia collettiva dell’universo…

…ma senza fiducia il mondo non avrebbe conosciuto la civiltà, il diritto e il progresso…

Ammaliante la capacità della biro di Grasso di portare il lettore, con sensualità assoluta, a constatare quanto il senso del peccato si sia ridotto nel tempo, il tutto passando per solchi incisi dalla fede religiosa e per pensieri di filosofi e rivoluzionari, senza mai scadere, senza mai minimizzare.  Vigorose e al contempo delicate le spiegazioni degli incontri fra anime affini, pur se queste per ragioni che, il lettore scoprirà nell’avanzare dei capitoli, non avrebbero dovuto avere proprio punti di congiuntura. 

Galeotto un cimitero e la tomba di Federica per sancire un patto di sincerità fra Paolo e Silvia, una sincerità che straripa e sconvolge, fino a far vacillare le esistenze di più persone.  Una sincerità che presenta al lettore una Federica concentrata a inseguire tutto ciò che è utile a sé e al suo egoistico piacere, sorvolando con facilità la distinzione fra bene e male. Ma poi chi potrebbe arrogarsi l’autorità, l’autorevolezza e la responsabilità per dire dove nasce l’amore e se in talune espressioni di esso si può ravvisare una forma di peccato grave?

Personalità indecise, imprevedibili ma con un’elevata considerazione e opinione di sé stesse come Federica si identificano, necessariamente, con forme di narcisismo. A tal proposito Giovanni Grasso elargisce al lettore nozioni di psicologia al riguardo, ponendo la ciliegina sulla torta nel giusto punto e nell’esatto momento.

Perché il patto sancito in quel camposanto possa tornare utile, è necessario guardarsi negli occhi, dirsi verità scomode e rivelare segreti impensabili, tutto tenendo sotto controllo l’orologio e le espressioni del volto, toccando con mano le “irregolarità” a cui l’amore, il desiderio, la passione possono condurre. 

Un’altra abilità da accreditare al Grasso passa per la destrezza nel generare riflessioni su tematiche altre, quali l’aborto, il buonismo, il divorzio, la pornografia e l’omosessualità. La società moderna, con tutte le sue accezioni e contradizioni messa a corredo di una storia individuale, di un incidente come tanti.

Immergersi in L’amore non lo vede nessuno comporta una visione del mondo e dei suoi frequentatori da più angolature, dove la parola “santo” viene declinata nella sua ampiezza. La parola santo, difatti…

…dal latino, significa non solo “sacro”, ma anche “separato” …

Danzando fra pagine di tal levatura si giunge alla definizione dell’amore per Sant’Agostino, per il quale l’amore pur restando invisibile e astratto è individuabile nel volto dell’amata. Si passa per l’analisi delle virtù e dell’ipocrisia su cui giace il divenire del tempo e degli esseri umani. Incantevole giungere, insieme ai protagonisti, alla specifica per cui l’amore non ha forma, non ha luogo e non ha destinazione specifica, pertanto si muove, si ingrandisce e si moltiplica attraverso la vita, attraverso le vite, è fluttuazione! D’altronde il peccato originale è egualmente ripartito fra tutti e si può identificare in una inclinazione non sanabile, sicuramente migliorabile con cure, potature ed innesti.

In quest’opera in cui uno sconosciuto diviene “verità e verbo” il messaggio per la società che brucia occasioni ed opportunità è cristallino. I giovani devono conoscere il sacro, perché egli è colonna portante della storia dei popoli e quindi di ogni loro espressione e sviluppo. Per sentirsi parte bisogna conoscere, sapere, tramandare, tutto senza preconcetti.

Mentre si inseguono i misteri della vita, lei sa di dover scorre dentro, e lo fa  in forme di amore libere e ricche.

Cesira Donatelli

L’AMORE NON LO VEDE NESSUNO di Giovanni Grasso

Edito Rizzoli

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