Home Prima Pagina Angelilli (Pd),  la nostra scommessa con il prof. D’Amico vuol dire soprattutto   investire sulle aree interne

Angelilli (Pd),  la nostra scommessa con il prof. D’Amico vuol dire soprattutto   investire sulle aree interne

Scritto da redazione

Il sindaco di Pacentro, uno dei centri più attivi del territorio, da tempo si batte per una nuova politica per i piccoli borghi, per il riequilibrio territoriale, per la lotta allo spopolamento per restituire un ruolo preciso ad un territorio che più degli altri soffre da diversi anni l’assenza della politica regionale  su una serie di problemi precisi. Gli osservatori più attenti sono convinti che il Centro Abruzzo potrà tornare protagonista presto nella politica abruzzese solamente se la Regione  sarà in grado di accantonare i comportamenti degli ultimi anni e di esaltare la programmazione territoriale  con scelte mirate e più equilibrate. 

L’Aquila- Palazzo Emiciclo (particolare) sede del Consiglio regionale

Che significa essere candidato ad una competizione così importante per un sindaco di un piccolo centro come Pacentro?

Pecentro rappresenta una piccola realtà, è vero. Ma è proprio grazie alla mia esperienza di sindaco di un piccolo centro che ho capito come l’ascolto prima, l’impegno e il lavoro poi, portano dei risultati. In questi dieci anni di mio mandato, Pacentro ha avuto un salto di qualità innegabile anche da parte dei detrattori.  Un dato per tutti: il mio paese è diventato una delle mete turistiche più celebri, e non solo dell’Abruzzo. A questo aggiungo che grazie ad una chiara visione e ad un lavoro incessante il nostro Comune è l’unico d’Abruzzo, e tra i pochissimi in Italia, che nel 2022 è stato autorizzato alla gestione in autonomia del Servizio Idrico Integrato. Da sindaco mi rendo conto di come il centrodestra, che in questi ultimi 5 anni, avrebbe dovuto risolvere i problemi degli abruzzesi, in realtà abbia rinunciato ad affrontarli, a studiarli, comprenderli e ad elaborare soluzioni concrete ed ambiziose. Quella del sindaco incarna la vera gavetta della politica, quella del mettersi al servizio degli altri che, con la candidatura come consigliere regionale al fianco di Luciano D’Amico, non sarà solo al servizio dei miei compaesani ma di un intero territorio. Fare questa scelta, da sindaco di un piccolo centro, significa sentire ancora di più la responsabilità di lavorare perché nessuno resti indietro. 

Un grande partito come il suo che l’ha scelta in rappresentanza di questa area importante del territorio abruzzese che in passato ha espresso rappresentanze prestigiose come il prof. Bolino non la responsabilizza molto in questo impegno ?

Questa scelta nasce dalla volontà della base del Partito Democratico e di una larga comunità di amministratori e pezzi della comunità del centrosinistra di individuare una candidatura che potesse rappresentare le aree interne del centro Abruzzo. La mia, per i tempi e i modi con cui è stata costruita, è una candidatura che non risponde semplicemente ad esigenze di coalizione, ma è senza dubbio quella di punta del nostro territorio. Ed è proprio per questo percorso e per la fiducia che in tanti stanno riponendo in me, che sento ancora più forte la responsabilità di battermi per i diritti di un territorio che sino ad ora la destra, ha individuato come terra di conquista e merce di scambio elettorale.

Lo spopolamento dell’Abruzzo rappresentato da un recente studio che parla di una perdita di popolazione nel giro di 19 anni non è un segnale allarmante?

Guido Angelilli

Un segnale allarmante di sicuro, ma non (ancora) fatale. Perdere in media 22 residenti abruzzesi al giorno è un dato che impressiona e che evidenzia quanto il centrodestra non sia stato in grado di mettere in campo, in questi anni, politiche adeguate. È evidente come non sia stato (e non è) sufficiente per combattere questo problema, prevedere un obolo per la nuova residenzialità, che talvolta è solo formale. È invece necessario intervenire con una strategia di sistema che consenta di superare le condizioni di svantaggio che limitano le potenzialità di una regione, ancora decisamente poco valorizzate. Per contrastare lo spopolamento bisogna concentrarsi sul miglioramento della qualità della vita nel centro Abruzzo. Impegnarsi perché si investa in infrastrutture, assistenza sanitaria e istruzione. In questo modo, si renderanno le aree interne certamente più vivibili per chi già vi risiede e più attraenti per le persone e le famiglie che decidessero di promuovere uno stile di vita più sano contribuendo, così, all’economia locale. Ed è proprio questo quello che noi faremo con una chiara e concreta pianificazione di sviluppo che crei le condizioni strutturali per nuovi investimenti e per nuovi posti di lavoro.

E quella dei piccoli borghi della Valle Peligna e della Città di Sulmona che ha del clamoroso a cosa fa pensare?  

Avere meno popolazione significa avere meno peso politico, minore domanda di servizi un’organizzazione più difficile con una conseguente maggiore propensione all’emigrazione verso la costa.  Eppure le aree dell’Abruzzo interno sono un nodo strategico per l’economia della nostra regione. Per questo bisogna trasformare i problemi che vivono le aree interne dell’Abruzzo, in opportunità. 

Che impressione si è fatta del candidato presidente professore Luciano D’Amico che ha incontrato i residenti della Valle del Sagittario, di Introdacqua e nel suo paese ?

Il professore D’Amico è un moltiplicatore di entusiasmo. Da abruzzese doc qual è conosce i problemi della nostra terra e immagina quale sarà il futuro della nostra regione. D’Amico non si sottrae mai al confronto ed ascolta tutti facendo la sintesi dei suggerimenti e delle proposte che gli arrivano da territorio. Il nostro candidato presidente sta dimostrando molta vicinanza alle aree del centro Abruzzo a testimonianza dell’impegno e dell’attenzione  che intende dedicare a queste aree una volta eletto a presidente della Regione. Luciano D’Amico rappresenta l’opportunità concreta di cambiare le cose in Abruzzo. Un’opportunità che la nostra terra non deve farsi sfuggire. 

E del Governatore ancora in carica Marsilio? Ha provato a chiedergli cosa ha prodotto in questi cinque anni la sua giunta regionale per Sulmona e la Valle peligna? Quante risorse ha investito? Quali risultati ha prodotto?

Da amministratore non è necessario che io faccia queste domande, perché quotidianamente tocco con mano l’assenza di una visione politica e di pianificazione e programmazione strategica. Invece di investire risorse, il presidente Marsilio e il suo governo di  centrodestra rispondendo alle logiche del partito di riferimento a Roma, e senza pensare agli interessi degli abruzzesi, ha sottratto ingenti risorse per il nostro territorio, una per tutte lo spostamento al nord di 1.4 miliardi di euro previsti per il raddoppio della ferrovia Roma – Pescara. 

E’ vero che in questi cinque anni si è visto assai poco mentre in queste settimane frequenta più le sedi elettorali dei suoi candidati che le istituzioni come i Comuni.

Tutto vero. Negli ultimi 5 anni Marsilio non lo ha visto nessuno da queste parti. Adesso, invece, alla vigilia della campagna elettorale è pieno di impegni che lo vedono tagliare nastri ed elargire contributi anche al fianco di chi, poco prima della presentazione delle liste, gli rimproverava di aver avuto atteggiamenti <beceri e sessisti>. Ma la cosa che fa più male è la constatazione di come questa classe politica creda che gli abruzzesi siano degli inguaribili creduloni, perché non si spiega in altro modo, ad esempio, l’inaugurazione di una risonanza magnetica ferma per 6 anni e per il cui pieno utilizzo bisognerà aspettare ancora molto, molto tempo. È evidente che si tratta di una manovra propagandistica a soli fini elettorali. Ma gli elettori questo credo lo abbiano capito e sono certo che lo dimostreranno nelle urne.

 Un sindaco vive sempre in mezzo alla sua gente e avverte prima degli altri i bisogni e le esigenze primarie (sanità, trasporti, infrastrutture, occupazione, giovani ecc.). E’ così?

Marialisa Paolilli (Pd), il Candidato Presidente Luciano D’Amico e Guido Angelilli

Non potrebbe essere diversamente. Essere sindaco è un po’ come essere un padre di una grande famiglia. Un punto di riferimento ma anche di dissenso e conflitto.  Comunque la persona chiamata a risolvere ogni problema della comunità che gli ha dato fiducia. In ogni caso è sul sindaco che si misura la differenza fra le promesse fatte e le cose realizzate. 

Ci illustra tre obiettivi su cui intende lavorare da subito appena arriva a Palazzo dell’Emiciclo?

 Salute; mobilità, lavoro e impresa. Noi crediamo in una sanità accessibile a tutti, che non lasci nessuno indietro, che sia garantita a chi vive in comunità montane più piccole tanto quanto lo è per un cittadino del litorale. Le direttrici principali devono essere: celerità ed efficacia del primo soccorso, predisposizione di strumenti idonei ad assicurare una diagnostica adeguata e tempestiva, garanzia di accesso istantaneo alle terapie salvavita. La mobilità insieme alla sanità, è il tema su cui il nostro candidato presidente ha elaborato la proposta più ambiziosa: mezzi pubblici gratuiti, per tutti. Immaginate come potrebbe cambiare il nostro destino se impiegassimo mezz’ora per arrivare a Pescara. In merito al terzo obiettivo,  il punto di partenza è la tutela degli attuali insediamenti produttivi. Quanto poi alle politiche di sviluppo economico, da un lato bisognerà investire nelle persone con programmi di formazione ed istruzione, garantendo a tutti la possibilità di un effettivo inserimento nel mondo del lavoro. Dall’altro sarà necessaria una razionalizzazione delle procedure amministrative, investire nella PA per consentirne il buon andamento, sfruttare al meglio lo strumento della ZES ed elaborare serie politiche di energia verde e di digitalizzazione.

Perché la gente dovrebbe votarLa il prossimo 10 marzo?

Perché abbiamo dimostrato con i risultati ottenuti a Pacentro di avere un metodo politico e di amministrazione efficace, basato su buone pratiche. Perché abbiamo rispettato i patti sottoscritti con gli elettori attraverso la completa realizzazione dei programmi di mandato. Perché siamo convinti che si possano e si debbano cambiare le sorti del nostro territorio. Perché crediamo nella forza della solidarietà fra cittadini e territori, poiché comuni sono le problematiche e comuni sono le soluzioni, se si pensa solo al bene comune. 

Ed è a voi, cittadine e cittadini delle aree interne del centro Abruzzo che mi rivolgo. È a voi che chiedo di far conoscere ad altri il nostro progetto politico e di costruire il nostro futuro, insieme, consapevoli che quello verso di noi è l’unico voto utile.

Auguri sindaco!

Lucilla Di Vito

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1 Commento

Anna Maria Coppa 13 Febbraio 2024 - 20:48 Reply

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