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Sanità nell’Alto Sangro: ora  s’infiamma la polemica

Scritto da redazione

la proposta di  far ricorso l’intervento dell’esercito per garantire il servizio di “continuità assistenziale” non piace. Angelilli: ”sulla Sanità non si salvano neppure le apparenze

Sulmona, 23 gennaio– “Ha dell’ incredibile la notizia che vede protagonista la Asl 1 L’Aquila- Avezzano – Sulmona. Se dovesse avere conferma la lettera con cui il direttore generale Fernando Romano chiede l’intervento dell’esercito per garantire il servizio di  “continuità assistenziale” (ex Guardia medica) per Pescasseroli, Pescocostanzo e Castel di Sangro, appare del tutto evidente una ammissione di inadeguatezza e di  incapacità da parte della stessa Asl “ Così in una nota Guido Angelini sindaco di Pacentro e candidato nelle fila del Pd per le prossime elezioni regionali.

 “Chiedendo l’intervento dell’Esercito- spiega ancora Agelilli– che ha il compito istituzionale di intervenire qualora richiesto, in caso di pubbliche calamità e in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza, ha messo a nudo la vera “strategia” che si vuole adottare per fare fronte al famoso problema delle cure in Alto Sangro: provare a “calmare gli animi” di chi in queste settimane sta rivendicando il diritto alle cure e alla salute,   facendo si intervenire l’Esercito, ma solo, pare, per i prossimi tre mesi. Guarda caso il lasso di tempo in cui in Abruzzo si sta procedendo con la campagna elettorale. 

Guido Angelilli ( sindaco Pacentro)

Ma noi cittadini e amministratori delle aree interne, a dispetto di quanto sembra pensare la dirigenza Asl, non siamo così ingenui e non ci faremo prendere in giro. Non più! Continueremo a fare sentire la nostra voce e a protestare assumendoci la responsabilità di trovare soluzioni valide quando gli abruzzesi, alle elezioni del prossimo 10 marzo, ci daranno la loro fiducia. Quello che serve- conclude- alle aree interne non solo soluzioni tampone ma risposte certe e a lungo termine perché con la salute delle persone non si scherza”.

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