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Tra gli abruzzesi di Ottawa, Toronto, Hamilton, Montereal

Scritto da redazione

Reportage della missione in Canada dall’1 al 16 ottobre: gli eventi, gli incontri, i personaggi, le storie

di Goffredo Palmerini *

( 1^ parte)

Hamilton

L’AQUILA – Ci vuole qualche giorno per riadattarsi alla quotidianità, rientrando da una missione in Canada vissuta tra le comunità abruzzesi. Non per il disagio del fuso orario, né per rientrare nella scala delle misure italiane, così diverse rispetto agli spazi sterminati e agli orizzonti senza confini apparenti d’un paese immenso qual è il Canada, vasto trenta volte l’Italia. Piuttosto è il riordino delle emozioni provate nei giorni trascorsi dal primo ottobre al 16 tra la nostra meravigliosa gente d’Abruzzo che vive in quel grande e civile Paese. Non tutta, in verità, ma almeno quella consistente parte che risiede nelle popolose province dell’Ontario e del Quebec, nelle città di OttawaHamiltonMontreal e nell’area metropolitana di Toronto. Rientrando a L’Aquila, martedì scorso, ho trovato una giornata di sole, quasi calda e il familiare cielo sereno, terso d’azzurro. Un po’ come il cielo di Ottawa, al mio arrivo inizio ottobre, con giornate insolitamente calde che il mio ospite, Nello Scipioni, aquilano di Camarda, ha immaginato essere un anticipo dell’estate Indiana, quella che segue le prime gelate. Proprio a Nello Scipioni, e al suo pressante invito d’un anno fa, devo questa visita in Canada, nella ricorrenza del 50° Anniversario di fondazione del Centro Abruzzese Canadese Inc. di Ottawa, sodalizio di cui è presidente, riconosciuto dal governo canadese e rappresentativo della comunità abruzzese che nella capitale federale conta circa diecimila residenti e diversi club, tra i quali primeggiano per dimensione quelli degli emigrati provenienti da Pretoro e Rapino. La celebrazione del Cinquantenario ha molto impegnato il presidente Scipioni e il Consiglio direttivo nell’organizzazione dell’evento, che ha visto convenire a Ottawa diversi esponenti del mondo associativo abruzzese dell’Ontario e del Quebec, una rappresentanza ufficiale della Regione Abruzzo, guidata dalla Consigliera Sabrina Bocchino, Segretaria dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale. 

Montreal-Santuario-di-San-Giuseppe

La celebrazione del Cinquantenario, tenutasi con un Gala il 7 ottobre  presso Villa Marconi, è stato un evento memorabile non solo per le presenze da sold out, quanto per la partecipazione delle Autorità e delle Istituzioni canadesi, presenti all’evento con i loro interventi di saluto e i loro messaggi augurali. Alla cerimonia ufficiale, aperta dall’esecuzione degli inni nazionali eseguiti dall’Ottawa Fire Services Band, la banda dei Vigili del Fuoco diretta da Paul Casagrande, tutti hanno sottolineato il valore significativo del Centro Abruzzese Canadese, delle sue attività in campo sociale, ricreativo e culturale, specchio del contributo che la comunità abruzzese ha reso e rende ogni giorno al grande Paese nordamericano. Nel corso della cerimonia, condotta brillantemente da Francesco Di Candia, giornalista e direttore generale di CHIN International, ne hanno dato testimonianza nei loro interventi il Nunzio Apostolico in Canada, S.E. Ivan Jurkovič, che trattenuto da sopravvenuti impegni ha affidato il suo saluto ad un messaggio letto da Enrico Del Castello, il Capo della Cancelleria consolare dell’Ambasciata d’Italia  Sandra Aiello, che ha tenuto a rimarcare le sue origini abruzzesi, il Senatore Tony Loffreda e la Deputata Patricia Lattanzio con i loro apprezzati videomessaggi, la Consigliera Sabrina Bocchino a nome del Consiglio Regionale d’Abruzzo e del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM) di cui è componente, Larry Di Ianni, rappresentante degli Abruzzesi del Canada nel CRAM, Angelo Di Ianni, presidente della Confederazione Abruzzese in Canada, e anche chi scrive, che ha ringraziato la comunità abruzzese per l’onore che rende alla terra d’origine e all’Italia. Sarebbe utile ed opportuno riportare per sintesi gli interventi e i messaggi di saluto, ma per tutti è illuminante il messaggio che il Capo del Governo federale, Justin Trudeau, ha fatto pervenire al Presidente del Centro Abruzzese Canadese Inc. per la ricorrenza del 50° Anniversario di fondazione. Un messaggio di valore straordinario che onora gli Abruzzesi e sottolinea il contributo apportato al Canada, del quale è doveroso dare interamente contezza. 

Ho il grande piacere di trasmettere i miei più calorosi saluti in occasione del 50° anniversario del Centro Abruzzese Canadese Inc. 

Nel Paese dove la più grande forza è la diversità, i contributi che la comunità abruzzese ha apportato e continua ad apportare ogni giorno sono tutti assolutamente preziosi. Grazie per l’aiuto a fare del Canada il miglior luogo dove vivere al mondo. 

In un’epoca dove le voci seminano la divisione, organizzazioni come la vostra, che riuniscono le persone e le incoraggiano a celebrare la loro diversità e ad essere orgogliose della loro eredità culturale, sono più importanti che mai. Perché voi aiutate a far tacere quelle voci. 

A tutta la squadra dietro il Centro: grazie per tutto quello che fate. Ti auguro niente di meno che altri 50 anni di continuo successo, crescita e ispirazione.  Voi avete tutta la mia solidarietà e la mia gratitudine.

Justin Trudeau

Con emozione, commosso, il presidente Nello Scipioni ha letto il messaggio del Primo Ministro Trudeau, cui ha rivolto un caloroso ringraziamento. E’ poi seguito il suo intervento a conclusione della cerimonia ufficiale. 

Illustri Autorità canadesi, gentili Ospiti dall’Abruzzo, distinti Presidenti ed esponenti delle Associazioni abruzzesi in Canada, cari Soci e simpatizzanti,  

eccomi qui, davanti a voi, con il privilegio di rappresentare il nostro  Centro Abruzzese Canadese Inc. nel 50° Anniversario della sua fondazione, con il suo prezioso bagaglio di storia associativa e culturale, con il suo patrimonio di amicizie, di valori sociali e familiari,  di iniziative di solidarietà, di valorizzazione delle nostre radici e delle più belle tradizioni abruzzesi. Abbiamo con noi, questa sera, 2 dei 10 fondatori nel 1973 del Centro Abruzzese Canadese di Ottawa: il signor Domenico Micucci e il signor Rinaldo Palanza (che prego di alzarsi), mentre altri due fondatori, il signor Antonio Cavalancia e il signor Fernando D’innocenzo, cui mandiamo un caloroso saluto,  si trovano attualmente in Abruzzo. Altri 6 fondatori, purtroppo, sono andati avanti e a loro va il nostro grato pensiero e il nostro affettuoso ricordo.

Desidero qui presentare il Consiglio direttivo che in questi anni di mandato alla Presidenza del Centro mi ha affiancato con passione e impegno in tutte le nostre attività. Desidero qui presentare il Consiglio direttivoche in questi anni del mio mandato di Presidente del Centro mi ha affiancato con passion e impegno in tutte le nostre attività. Rocco Petrella (Vicepresidente), Delio D’Angelo (Tesoriere), Lucia Alloggia (Segretaria), Giovanni Montagnani (Pubbliche relazioni), i consiglieri Lidia Petrella, Giovanni Maiorino, Salvatore Tatta, Giuseppe Schieda, Carmine Mariani, Corrado Zorzo e i revisori Bruno Di Millo e Vincenzo Schieda. In questi 50 anni tutti i Presidenti, insieme ai componenti dei loro Consigli direttivi, che si sono succeduti nell’amministrazione del Centro Abruzzese, hanno operato con lo stesso spirito dei nostri fondatori, applicandosi con generosità e coerenza, con  impegno e  responsabilità, con disponibilità piena nel servizio verso tutta la comunità, italiana e canadese. Siete tutti voi i veri pilastri che sostengono questa straordinaria associazione, con il vostro incessante sostegno, con la partecipazione e l’incoraggiamento, con il vostro continuo affetto. 

Sabrina Bocchino,Consigliera regionale

La vostra presenza qui stasera è testimonianza indiscutibile della forza e dell’unità della comunità abruzzese, parte della numerosa comunità italiana che ha contribuito a rendere grande il Canada, la nostra seconda Patria che ci ha accolto e integrato nella sua società civile, nelle sue Istituzioni, nella sua stessa storia nazionale. Lo spirito che nel 1973 animò i fondatori nel dare vita al Centro Abruzzese Canadese non si è mai spento. Tutto ciò che da loro è stato avviato e scritto, nei valori e nelle opere, non potrà mai essere cancellato. In questo mezzo secolo abbiamo non solo custodito la nostra ricca eredità culturale e il nostro patrimonio abruzzese, ma abbiamo anche aperto le braccia all’accoglienza, indipendentemente dall’origine di ciascuno.

Vogliamo essere davvero grati alle Istituzioni canadesi per come ci hanno accolti quando siamo giunti in questo meraviglioso Paese dalla nostra terra d’Abruzzo. Ma siamo anche orgogliosi di aver saputo dare, ciascuno nelle proprie possibilità, il meglio di noi stessi, rendendo onore all’Italia e alla terra d’Abruzzo dove abbiamo le nostre radici. L’insieme delle nostre culture, italiana e canadese, ha reso più grande il Canada ed ha arricchito la comunità italiana rafforzandoci nei valori del rispetto, dell’amicizia e della armoniosa convivenza in un mondo di Pace. Con questo senso di gratitudine voglio esprimere a ciascuno di voi l’augurio che i prossimi 50 anni siano ancora più prosperi e significativi nel retaggio di quanto abbiamo costruito in questo primo mezzo secolo di storia sociale e culturale del Centro Abruzzese Canadese.

Grazie e buona serata a tutti!

Chiusa la parte ufficiale della cerimonia, la serata ha preso il largo con la cena di gala, la consegna dei doni e riconoscimenti agli ospiti, l’animazione musicale curata dal cantante one man show Perry Canestrari di Montreal, infine il ballo fino a notte inoltrata. Un grande successo formale e sostanziale ha caratterizzato la celebrazione del primo Cinquantenario del Centro Abruzzese Canadese di Ottawa, che porterà impresso nella sua storia l’eccezionale messaggio di apprezzamento dell’opera degli Abruzzesi in Canada con il ringraziamento del Primo Ministro. Se infatti è nell’ordine naturale delle cose che un Capo di Governo talvolta esprima considerazione ed apprezzamento per una comunità nazionale, magari in occasione di speciali ricorrenze, è invece davvero straordinario che giunga un ringraziamento ad una comunità regionale, quella abruzzese, e attraverso essa all’intera comunità italiana. Un privilegio che deve inorgoglire l’Abruzzo e l’Italia. Notevole la copertura stampa dell’evento, attraverso le note di chi scrive, ampiamente raccolte dalla stampa abruzzese, dalle agenzie internazionali e dalla stampa italiana all’estero, e i comunicati dell’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale d’Abruzzo, presente in Canada con il suo direttore, il giornalista Nunzio Maria De Luca. Nel giorno stesso della celebrazione del Cinquantenario CHIN Radio Ottawa ha trasmesso una mia intervista raccolta dal direttore Francesco Di Candia, tutta puntata sull’Abruzzo e sull’Aquila. Non ho mancato, peraltro, d’una visita alla redazione del settimanale L’Ora di Ottawa, con cui collaboro, e Radio Global Italia, accolto da Anna Maria Morrone e Anna Antonelli. Delle due testate è direttore responsabile l’imprenditore abruzzese Angelo Filoso, originario di Pretoro, mecenate ed infaticabile operatore d’iniziative sociali e culturali. Una delle più significativa è la realizzazione, nel giardino antistante il municipio della capitale, dell’Ottawa Fire Fighters Memorial, monumento inaugurato l’11 Settembre 2009 a ricordo dei pompieri caduti in servizio. Ma il sogno di Filoso – e i sogni di Angelo sono sempre destinati a realizzarsi per la sua tenacia – è quello di realizzare un altro Memorial dedicato all’emigrazione abruzzese nel suo paese natale all’ombra della Maiella, destinato ad accogliere targhe con i nomi degli emigrati abruzzesi, a duratura memoria del contributo reso dall’Abruzzo ai Paesi d’emigrazione d’ogni continente.

Memorial-dei-Vigili-del-Fuoco-a-Ottawa

Numerosi gli incontri avuti a Casa Abruzzo, la sede di proprietà del Centro Abruzzese Canadese al 705 di Gladstone Avenue, situata nel cuore della Little Italy, la piccola Italia su cui l’indimenticabile Franco Ricci, docente dell’Università di Ottawa scomparso un anno fa, ha scritto il volume Preston Street dove racconta la storia degli emigrati italiani nella capitale canadese. A Casa Abruzzo s’incontrano abruzzesi tenaci, ma anche frequentatori di altre regioni italiane. Frequenti sono le prenotazioni a pranzo o a cena, di singoli o di gruppi. Buoni vini abruzzesi e ottima cucina, curata da Corrado o da Rocco che è anche vicepresidente del Centro. Talvolta si ospitano incontri importanti, che si concludono in conviviali, come di recente con l’On. Patricia Lattanzio e il 16 scorso con il Sen. Tony Loffreda. Il presidente Scipioni, oltre al vice Rocco Petrella, può contare sulla stretta collaborazione del tesoriere Delio D’Angelo, e della segretaria Lucia Alloggia, anche lei originaria di Camarda. Gli altri membri del direttivo si alternano nel servizio al bar o al servizio ai tavoli. Una squadra efficiente. Nello, da buon manager – nella vita lavorativa lo è stato per un importante sindacato edile, dirigendo sedi in Canada e Stati Uniti – conduce il Centro come un’impresa, per questo lo presiede e lo ha presieduto numerose volte. Nella città Scipioni ha ottime relazioni, conosciutissimo ha un’empatia innata e un sapiente uso dell’ironia che ne fa sempre un piacevole interlocutore. Ottawa, città a dimensione umana appena superiore al milione d’abitanti, 40mila d’origine italiana, ha belle architetture – il Parlamento, la Corte Suprema, Château Laurier ed alter – che affacciano sul placido corso fiume Ottawa o sulle sponde del Rideau River. E’ il 9 ottobre e termina la mia permanenza a Ottawa; si va a Toronto, poi ad Hamilton

Imprevedibile e generoso, Angelo Filoso s’è offerto d’accompagnarmi a Toronto e poi ad Hamilton. Non che a uno come lui manchino cose da fare, con la nutrita schiera di società che dirige. Ma tra le nostre comunità all’estero capitano a volte sorprese come questa verso gli ospiti. Eppure Toronto non è proprio fuori porta, ma Angelo è fatto così. Infatti alle 9 e mezza in punto con la sua Stelvio Alfa Romeo è venuto a prendermi a casa di Nello e Maria, meravigliosi ospiti con i quali ho passato una settimana splendida. Si prende l’autostrada 401 per Toronto, pioviggina, è una giornata uggiosa che tuttavia non influisce sulla piacevolezza della conversazione. Angelo è d’una simpatia travolgente. Il viaggio è un’occasione unica per ammirare i colori dell’autunno. Gli alberi su un lato e l’altro dell’autostrada disegnano una prospettiva trapunta di verde, giallo, ocra, rosso, carminio e marrone, nella cangiante sequela dei boschi lungo il percorso dell’autostrada. Quattro ore e mezza e lo skyline di Toronto appare con la selva vitrea dei grattacieli, coi riflessi del sole tornato frattanto con il sereno. La città ha quasi 3 milioni di abitanti, l’area metropolitana supera i 6 milioni. Nell’area ci sono quasi ottocentomila italiani, 80mila sono abruzzesi. Per evitare il traffico che affluisce alla città Angelo prende una tangenziale nuova di zecca. Arriviamo dopo le due a Vaughan, città a nord di Toronto, cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni fino a 323mila abitanti. Ci accoglie la nostra amica Josie Alonzi, origini abruzzesi a Roccamorice. Josie edita la rivista The Voice 2020, con una particolare attenzione alla comunità italiana. Un buon pranzo veloce a casa sua e un giro per la città, tra belle residenze immerse nel verde e, in una zona esclusiva, molte ville da sogno. Ma anche grattacieli e nuovi svettanti edifici, alcuni in costruzione dalle società di Mario Cortellucci, grande imprenditore abruzzese originario di Teramo, benefattore e mecenate, da meritare l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia conferitagli nel 2007. Passiamo davanti all’ospedale che porta il suo nome, al quale egli destina generose donazioni. Ricordo nei mesi post terremoto dell’Aquila nel 2009 tutto il suo impegno, unito a quello di tanti altri abruzzesi e dell’intera comunità italiana, nel raccogliere aiuti per la ricostruzione della città capoluogo d’Abruzzo, poi destinati all’Ospedale San Salvatore e all’Università dell’Aquila. 

*giornalista e scrittore

                                                                            ( segue)

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