Home Prima Pagina Lo strano silenzio della politica abruzzese sulla Centrale di Compressione di Sulmona. Perché?

Lo strano silenzio della politica abruzzese sulla Centrale di Compressione di Sulmona. Perché?

Scritto da redazione

Se lo chiedono i rappresentanti dei Comitati Cittadini per l’ambiente (e non solo) –

Sulmona, 23 settembre– In tutta Italia monta la protesta dei cittadini, delle istituzioni locali e delle forze sociali contro la decisione del Governo e della Snam di trasformare il nostro Paese in una piattaforma piena di impianti fossili per rivendere il gas in Europa.

A Piombino, l’amministrazione comunale, a guida Fratelli d’Italia, si è opposta da subito al rigassificatore della Snam deciso dal Governo Meloni e continua a contrastare questa scelta con ricorsi al TAR. I cittadini e le categorie sociali ed economiche hanno manifestato la loro contrarietà attraverso molte iniziative. 

In Liguria, dove tra tre anni dovrebbe essere spostato (a Vado Ligure) il rigassificatore di Piombino, la levata di scudi è generale e coinvolge amministrazioni locali, partiti, associazioni di categoria e operatori del settore turistico. Anche la Confindustria si è dichiarata contro il progetto. Lungo le spiagge tra Savona e Bergeggi, si è svolta una manifestazione per dire no al rigassificatore, formando una catena umana di sedicimila cittadini.

A Trieste, dove il Governo Meloni ha annunciato di voler piazzare un ulteriore rigassificatore, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga della Lega, ha dichiarato subito la sua contrarietà.

Solo in Abruzzo c’è un silenzio tombale da parte della politica sulla centrale di compressione di Sulmona e il metanodotto Snam Sulmona-Foligno.Lo scrivono in una nota i rappresentanti dei Comitati cittadini per l’ambiente

“Il presidente della Regione, Marco Marsilio, totalmente prono alla decisione del Governo Meloni, si è fatto vivo- si legge nel documento- solo quando ha sentito l’odore dei soldi delle (misere) compensazioni, ed ha convocato i sindaci dei Comuni coinvolti per decidere come gestire i “30 denari” del tradimento. Il Comune dell’Aquila ha seguito a ruota Marsilio e così anche altri Comuni dell’Aquilano. I partiti del centro-destra sono tutti allineati e coperti con la scelta sciagurata del Governo. Ma anche i partiti di opposizione brillano per il loro silenzio. Salvo qualche rarissimo comunicato di circostanza non hanno preso nessuna iniziativa né nei confronti della giunta regionale né del Governo.

Questo accade mentre il consumo di gas, in Italia e in Europa, sta crollando. Nel nostro Paese in un solo anno,  dal 2021 al 2022, si è passati da 76 miliardi di metri cubi a 68,5 e nei primi sette mesi del 2023 il consumo è diminuito ancora del 15 per cento. Nel frattempo i cambiamenti climatici – dovuti allo sconsiderato utilizzo dei combustibili  fossili – presentano il conto in tutto il mondo con eventi estremi, come caldo record e alluvioni disastrose, divenuti ormai la nuova normalità. 

Uno dei più decisi oppositori al rigassificatore in Liguria è il conduttore televisivo Fabio Fazio il quale ha proposto il seguente gioco: “Scriviamo, in fila, una serie di parole: area marina protetta, spiagge Bandiera Blu, turismo e croceristi, Baia della ceramica, rigassificatore. Qual è l’intruso?”.

Lo stesso gioco, sperando che si svegli dal letargo, proponiamo alla classe politica abruzzese, sia di maggioranza che di opposizione: “Regione dei Parchi, tutela dell’Orso, agricoltura di qualità, turismo ambientale, Borghi più belli d’Italia. Centrale e metanodotto Snam. Dove sono i due intrusi?”.

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