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(primo piano)- IL Dubbio

Scritto da Cesira Donatelli

Sulmona,28 maggio– Se tutto fosse certo e scontato, l’incanto della sorpresa, il fragore della meraviglia e l’assenza di fiato, dinnanzi ad una scoperta, verrebbero classificate come primule rosse. Pertanto, nessuno sarebbe motivato a muovere un passo; la curiosità potrebbe avanzare domanda di pensionamento (ammesso e non concesso che questo istituto abbia, ancora, reali aspettative di vita!). Il mondo sarebbe destinato alla paralisi totale.

Enea di Ianni per mezzo di racconti di vita vissuta, porta a comprendere l’importanza del quesito, dell’incertezza, fa tornare di moda il punto interrogativo, strumento di punteggiatura archiviato da una società frenetica e pregna di verità assolute.

 Leggendo Il Dubbio, ci si ritrova avvolti in un mondo cordiale, fraterno e povero. Le narici inspirano paesaggi semplici, azioni collettive, viene tratteggiato con tatto, finanche, il baratto. Grano in cambio di qualche kaki o di poche banane. Pensare che oggi, il grano, viene bombardato! I tempi raccontati sono altri, i giovani si ammalano…

… della febbre di crescenza…

Non vanno in cura per dipendenza da tablet! Neppure Halloween regge il confronto con il Carnevale di un tempo. Il primo cassa le barriere fra vivi e morti, esige abbigliamenti spettrali, il secondo azzera le differenze fra caste sociali, porta il sorriso e la spensieratezza sulla bocca di tutti.  L’ironia sopraffina dell’autore trova nella zucca, il sol il punto di unione, fra queste due tipologie di feste in maschera.

Leggendo Il Dubbio si percepisce sulla pelle lo spreco odierno, la tracotanza delle azioni e dei pensieri. Le esperienze di vita dell’autore elevano al giusto grado la parsimonia…

…la “parsimonia” non era un difetto, ma un pregio, non era un limite, ma una doverosa opportunità…

Le opportunità vanno concesse all’animo e non alla tasca. La povertà viene scomposta e analizzata non come limite, bensì come opportunità d’ingegno.  Di riflesso la mente di chi ha sulle ginocchia il libro, confronta i semplici, ma peculiari e originali giochi di un bimbo povero ai sofisticati e monotoni, ma globalizzati giochi, di un bimbo ricco.  

Il continuo dare alle nuove generazioni, ha portato l’insoddisfazione a livelli “bulimici”. In più circostanze il Maestro Di Ianni, rammenta che va prestata attenzione e cura a…

…il malanno più bello dell’umanità: l’infanzia!…

Ci si volta e ci si interroga con gaio, quelle poche volte che si ha la fortuna di udire un proverbio, se pronunziato in dialetto produce stasi pura.  In questo dipinto, che contempla epoche meno corrotte, meno inquinate e meno guerreggianti, i proverbi grondano, come grappoli di una vite sana e rigogliosa. Tutti capaci di permeare corpo e mente, ingegnosi a strappare sorrisi e riflessioni.

Debito pubblico, spread e fisco, tutti muti dinnanzi ad un sistema di comunità, che affonda le sue radici in un quaderno dalla copertina nera, dove si appunta quel che si deve al commerciante, il quale, seppur non ode tintinnio di moneta anticipa vivande, in cambio di un impegno futuro al pagamento. Questa forma di elevata dignità è la dimenticata 

…”lebbrètta” …

Un componimento che si può aprire e leggere a caso. Capitoli brevi ed intensi, svincolati fra loro, ma tenuti insieme dal rispetto per il prossimo, dal senso di appartenenza al proprio “cenobio”, dove tutto ciò che accade va vissuto e affrontato insieme. Non importa che si tratti di un matrimonio, di una disgrazia o della povertà stessa. L’unione determina il risultato migliore!

Nel mondo dei poveri, il pane e ogni altro cibo essenziale, si presta al vicino. Nel mondo del progresso e della solitudine il prezzo del pane è incontenibile!

Domande su domande affollano la mente del “cliente” de Il Dubbio. Una per tutte, ma la contaminazione del tutto sarà mica la fretta?…

…sì il dominio della fretta ci ha tolto il piacere dei momenti…

Si è divenuti mediatici e social a discapito delle affettività private, smarrendo il sigillo di una serenata, azzerando la presenza dei bimbi per le strade. Svelato l’arcano per cui meraviglia vedere un cartello stradale che ricorda che in paese i bambini giocano per strada. La colpa è diffusa e radicata, la politica divide ed impera, dimenticando che la povertà non possiede colore politico. 

Il riscatto da tanto inumano passa per il porsi dubbi, per il tentare, per l’intraprendere. Non abbassando la testa, ma cercando il tesoro che ognuno possiede e condividerlo con il prossimo. Respirare la bellezza della semplicità e dell’onestà porta ad essere in regola con la propria coscienza, condizione più necessaria che l’essere in regola con le regole. Stabilito e pacifico che si voglia tornare, un tantino all’umano vivere, scartando l’artificiale apparire!

Cesira Donatelli

Il DUBBIO di Enea di Ianni

(Edito Lupi Editore)

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2 Commentii

Umberto 28 Maggio 2023 - 12:21

Un ponte sospeso tra pensiero e parola, un diadema letterario e intellettuale di grande spessore. Scrittura scorrevole e accattivante, grande attenzione ai dettagli, un libro che riesce a trasportare all’interno attivo delle pagine chi legge, in un continuo, consapevole connubio tra autore e lettore, uno scambio emozionale in cui ci si scopre e si rivede se stessi e le proprie sensazioni dentro domande e risposte universali.

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