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E.. ora ?

Scritto da redazione

C’è sempre un tempo e uno spazio dove è possibile misurare la qualità della buona politica ed esprimere giudizi precisi sui risultati conseguiti da porre al servizio della propria comunità. Nelle ultime ore è stato ufficializzato l’ultimo report del prof. Aldo Ronci sul mercato del lavoro in Abruzzo che mostra tra il IV trimestre 2021 e il IV trimestre 2022  una fotografia allarmante  con 10.000 occupati in meno che  posizionano l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale. E così quelli che si sono alimentati in questi ultimi anni di sola propaganda e tante chiacchiere inutili senza rendersi conto di quello che stava accadendo in questa regione non hanno reso un buon servizio agli abruzzesi.

Sulmona, 28 marzo – Tra il IV trimestre 2021 e il IV trimestre 2022, gli occupati subiscono una flessione di 10 mila unità. In valore percentuale il decremento è  stato del 2%, in controtendenza con il dato nazionale che ha registrato un incremento dell’1,5%.

Tale flessione posiziona l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale ed   il peggior risultato degli ultimi 5 anni.

Anche la disoccupazione registra dati poco soddisfacenti con un decremento di 1.000 disoccupati pari al 3,3% con un’intensità  pari ad 1/3 di quella nazionale che ha segnato un decremento del 12,1%. Tale decremento posiziona l’Abruzzo al 13° posto della graduatoria nazionale.

A tale allarmante dato del mercato del lavoro nel 2022, si affianca, nello stesso periodo: una dinamica delle imprese che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,36% che è  pari alla metà  rispetto a quello nazionale dello 0,79% e posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale un andamento dell’export che annota un incremento del 2,1%. 

Tale difficoltà, come già  detto altre volte, è da imputare soprattutto al fatto che il sistema produttivo abruzzese   composto per la gran parte da micro imprese che comunque rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati. Esse hanno problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione all’innovazione e pertanto c’è  l’esigenza di escogitare iniziative e reperire risorse capaci di promuovere il miglioramento della competitività.

Tale incremento è pari ad 1/10 di quello nazionale che è stato del 20,0%, e posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale. La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà.

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