Home Editoriale Ma chi si deve occupare del Centro Abruzzo?

Ma chi si deve occupare del Centro Abruzzo?

Scritto da redazione

Sulmona, 15 marzo – Nei giorni scorsi il Presidente della Regione Marsilio ha fatto visita, accompagnato da due fedelissimi del suo stesso partito, un consigliere regionale di Avezzano e un Senatore dell’Aquila (e gli altri ?), anche ad alcuni piccoli comuni della nostra zona. Un bel gesto reso ancora più simpatico  per alcune tappe come ad Anversa (per adottare una pecora) o a Prezza (per visitare una cantina locale). 

Eppure al di là di questi aspetti semplici a noi questo passaggio frettoloso in Centro Abruzzo del Governatore non è piaciuto affatto anzi lo consideriamo come un’occasione sciupata malamente perché da alcuni anni il nostro territorio sta soffrendo l’assenza di una politica concreta  della Regione capace di restituire alle nostre popolazioni uno spiraglio di speranza.

 Come non riflettere sulla profonda crisi socio-economica che si sta vivendo? Il nostro territorio si sta spopolando e invecchiando, perde imprese, vede diminuire gli occupati e aumentare i disoccupati,  tutto ciò a ritmi peggiori di quelli a carattere regionale e ancora  di più di quelli nazionali. 

Il sistema sanitario dalle nostre parti si è indebolito. Quelli che ieri criticavano il Decreto Lorenzin che portò al declassamento del nostro Ospedale non sono stati capaci di fare  di più e meglio nonostante disponessero di tutti gli strumenti politici e istituzionali con la Regione ed il Governo centrale a disposizione. E allora?  Ma non è tutto perché il nostro territorio è stato penalizzato, mortificato, indebolito per tante altre scelte o ritardi che la politica ha portato avanti o non compiuto.

Basta riflettere su pesanti tagli nel sistema dei trasporti su gomma; alla vicenda del  Tribunale che   rischia  di essere chiuso e  sopravvive con le proroghe; non è riuscito a farsi riconoscere come Macro Area nell’Ambito della Strategia Nazionale  per le Aree Interne; non è riuscito ad avere il riconoscimento come Area di Crisi Complessa; ha subito la soppressione dell’Ufficio di Promozione Turistica. E la storia di Palazzo Portoghesi che ospitava l’Agenzia di Promozione culturale che resta ancora chiuso dopo quattro anni? E ancora: Sulmona viene tagliata fuori dai traffici ferroviari con la bretella di Pratola Peligna; mentre è diventato in maniera definitiva area periferica del Polo di Avezzano; viene tagliato fuori dalla rete di trasporti stradali dalla TUA che non lo ha inserito nel piano di costruzione delle Stazioni di Servizio previste in tutte le principali città abruzzesi ad eccezione di Sulmona.

E per il futuro? l’Istat prevede che Sulmona tra dieci anni scenderà sotto i  20.000 abitanti tornando indietro di più di 100 anni. Dal 1911 non era mai scesa sotto i 20.000 abitanti. Ma cosa fare?

Il prof. Aldo Ronci uno studioso attento di questi problemi da anni si batte per affermare che   lo spopolamento  si combatte a livello regionale fissando due priorità: l’incremento dell’occupazione innovando il sistema produttivo e soprattutto il miglioramento della qualità della vita istituendo le 7 Aree Urbane Funzionali perché i piccoli comuni non possono farcela.

Ma la politica locale cosa ha fatto per spingere la Regione a muoversi per riequilibrare e rilanciare anche questo territorio ?Negli ultimi quattro-cinque anni non abbiamo percepito nessun segnale in questa direzione né abbiamo colto nella programmazione regionale elementi di novità. L’ultima posizione forte risale al 17  aprile 2007 quando il Consiglio regionale tenne  una seduta straordinaria invocata allora dalle forze di opposizione a Palazzo dell’Emiciclo riguardante la “Crisi socio economica della Valle peligna”  e che consentì qualche mese più tardi (20 febbraio 2008) di arrivare alla sottoscrizione, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di un protocollo d’intesa ”Per il rilancio produttivo ed economico della Valle Peligna-Alto Sangro”

Quello che è accaduto dopo è sotto gli occhi  di tutti dalla vicenda giudiziaria che travolse il Presidente Del Turco, alle elezioni regionali anticipate, al sisma dell’Aquila così come tutti possono toccare con mano il lavoro portato avanti in questi ultimi anni.

 Di sicuro nessun ha mai pensato in questi anni di rilanciare quel protocollo firmato al Ministero, magari riadattarlo, perché per il centroabruzzo è un punto di partenza forte e di grande valore.

 Abbiamo visto consumare fiumi di chiacchiere inutili e pochi risultati. La Regione avrà pure le sue colpe su questa vicenda ma la classe politica locale, i sindaci, i sindacati, i parlamentari che si sono succeduti di volta in volta sono apparsi immobili. E’ possibile recuperare e rilanciare quell’intesa proprio oggi che la Provincia, la Regione ed il Governo sono guidate dal centrodestra e allora perché non provare ad impegnarli in questa direzione?

Qualche settimana addietro si è svolto a Bugnara un interessante convegno di studi sullo spopolamento dei piccoli comuni che aveva un interrogativo di fondo: che fare?

Sono emerse tante indicazioni, suggerimenti e proposte da portare avanti e soprattutto è venuta fuori tanta voglia e determinazione di questi centri di lavorare insieme e confrontarsi sulla qualità delle idee. Presto nascerà per la Valle del Sagittario allargato a qualche altro comune della zona un  Osservatorio  tecnico scientifico  per monitorare costantemente i diversi fenomeni mentre sta per partire un tavolo specifico sui problemi della cultura

 Non è molto ma sicuramente è un buon segnale ma anche un’ idea forte che sta a significare  soprattutto che il territorio non intende più aspettare che la città di Sulmona continui  a muoversi  lentamente come ha fatto finora anche perché la solidarietà fra le diverse comunità non s’inventa all’occorrenza ma si costruisce giorno dopo giorno insieme. E.. scusate se è poca cosa. Buona giornata a tutti.

Asterix

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5 Commentii

Ezio 15 Marzo 2023 - 16:25

Non c’è la volontà di aiutare Sulmona, non c’è mai stata.
Facciamocene una ragione..

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Angelo 15 Marzo 2023 - 18:40

In una fase così delicata per tutti mentre ogni territorio si organizza al meglio noi dobbiamo occuparci delle cose non fatte. Che malinconia!!

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Ovidius 15 Marzo 2023 - 18:47

Inutile avvelenarsi questa è la classe politica di cui disponiamo a Sulmona e in Valle Peligna

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Piazza XX 15 Marzo 2023 - 20:50

Forse l’idea di recuperare oggi l’accordo sottoscritto all’epoca non sarebbe sbagliato perchè le vicende che determinarono i ritardi ( l’arresto di Del Turco,le elezioni ed il terremoto a L’Aquila) sono aspetti reali che nessuno può’ contestare. Anche la parte finanziaria doveva essere quantificata e impegnata. Oggi è solo una questione di natura politica. Alla Regione governa il centrodestra a Roma pure. Chi vuole bene a Sulmona e al centroabruzzo ora lo dimostri

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