Home Cultura (primo piano)-La Tentazione di Essere Felici

(primo piano)-La Tentazione di Essere Felici

Scritto da redazione

Sulmona, 4 dicembre– Quando si diviene adulti, per non dire anziani, ci si ritrova esclusi da molte cose e tanto altro ci è precluso per ostacoli oggettivi, questa la ragione per cui si è propensi a fregarsene di tutto e tutti. A bilanciare le cose intervengono nuovi diritti, si tratta di vere e proprie scialuppe di salvataggio. L’età, se si è partenopei e si dispone di un carattere sprezzante, da limite diviene vero e proprio trampolino di lancio, interviene una sorta di tacito assenso con sé stessi e con gli altri che permette di fare un po’ il comodo desiderato, addossando la colpa ai limiti e agli acciacchi che il trascorrere del tempo comporta. 

Sin dal primo capitolo, di La Tentazione di Essere Felici di Lorenzo Marone, si percepisce che singolari e spumeggianti sono i connotati con cui lo scrittore intende far agire il protagonista, Cesare Annunziata.

 Cesare mediante una narrazione in prima persona ironizza sulla sua condizione di uomo solo, adulto, vedovo alle prese con prestazioni sessuali altalenanti, che spesso si concretizzano in illusioni in solitaria più che in rapporti veri e propri.

In questo romanzo la convinzione che un uomo avanti con l’età sia agli sgoccioli e che pertanto abbia solo bisogno di aiuto, che debba riguardarsi da malanni e reumatismi viene azzerata completamente. Ogni circostanza ed ogni agire seppur in partenza svantaggiata, rivela saggezza e soluzioni adeguate, tipiche di chi ha visto e vissuto molto.

L’abitazione di Cesare è una sala operativa, è luogo di macchinazioni, azioni e controlli. Molte delle sue “operazioni segrete” si concretizzano in quella che dovrebbe essere la semplice dimora di un pensionato. Il più avviene sul pianerottolo del condominio, con un piede fuori dall’uscio e l’altro dentro.

Dante e Sveva non sono il prototipo di figli che il sig. Annunziata avrebbe desiderato, ma sono i suoi figli, con i loro pregi e i loro difetti. Omosessualità celata dell’uno, relazioni extra coniugali dell’altra, tutte faccenduole che Cesare conosce ed indaga senza troppo contenersi. Realtà, che come molti genitori, ipotizza da sempre pur tenendosene alla larga per quieto vivere. 

La maturità del protagonista attraverso la sua stessa voce narrante, troverà la strada per intavolare qualcuna di queste situazioni, il bello sta nel fatto che tutto accadrà nel mentre le vicende del romanzo sfiorano la vita di tanti altri personaggi atipici e sfortunati, nel complesso tutti abbastanza sopra le righe.

Un romanzo fluente, facile nella lettura, dove l’autoironia di Cesare è il giusto condimento per un’opera che vuol essere un continuo inno alla vita, dove tutto va tentato ed inseguito con determinazione e propensione al sogno. La vita, può essere abbaglio, per questo Cesare pensa di derubarla finché ne avrà modo e tempo. 

  • Il mondo si fa ogni giorno più stretto, eppure continuiamo imperterriti a produrre cose sempre più grandi –

Forse è questa la ragione per cui Cesare decide di ostacolare chi porta violenza nel mondo, di frapporsi fra un uomo manesco e la sua donna, l’ennesima donna vittima di violenza.

Sapiente la forma con cui Marone approda alla trattazione di problematiche sociali attuali e dilaganti, affilata la stilografica con cui sintetizza la condizione umana dei molti, che incapaci di dare contributo a ciò che è essenza intraprendono al via della distruzione.

  • Siamo come formiche. E ciononostante c’è ancora chi perde tempo a sentirsi più importante della formica al suo fianco –

La convivenza in, La Tentazione di Essere Felici, è incubatrice di intimità più che un legame di sangue.

Cesira Donatelli

LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI di Lorenzo Marone

   (Edito Longanesi)

Leggi anche

1 Commento

Lascia un commento