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Lama dei Peligni ricorda e onora le vittime di Nassiriya 

Scritto da redazione

Sempre nel cuore dei lamesi. Anche quest’anno si è rinnovato un appuntamento molto partecipato e molto sentito

Lama dei Peligni, una fase della cerimonia per ricordare le vittime di Nassirya

Lama dei Peligni, 16 novembre– Paese dei camosci, luogo di ambientazione di una delle tragedie più note del Dannunzio, la Figlia di Iorio, questo e tanto altro è Lama dei Peligni.

 Sabato scorso è stata terra e cuore di memoria, la piazza Caduti dell’Arma dei Carabinieri avvolta dal tricolore italiano, lo spazio dinnanzi al monumento dei caduti compostamente riempito da decine di sindaci, altrettanti gonfaloni, scolaresche, benemerite dell’arma e tanti carabinieri con diversi ruoli e gradi.

Da diciannove anni l’Italia tutta, commemora le vittime di Nassiriya, perché non si abbia a rendere vano il valore delle missioni e lo spirito degli uomini che vi prendono parte, anche, Lama” questo il modo affettuoso con cui gli abitanti si rivolgono alla propria “patria”, ha voluto esserci!

Un cielo rispettoso, un Monte Amaro imponente e partecipe la cornice di un evento voluto e sentito dall’Associazione Nazionale Carabinieri Sez. Camillo Silvestri di Lama dei Peligni, il cui Presidente Giuseppe Romanelli ha per tutta la mattinata mostrato commozione e desiderio di riuscita.

Al microfono posto a latere del “leggio” di pietra ai piedi del monumento principale, si sono alternati come da scaletta e per chiamata del puntuale speaker Dino Laudadio, l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Colonnello Francesco D’Amelio, uomo di cultura e di valori che con la stima di chi conosce il sacrificio ha elencato i nomi di quegli uomini che per le conseguenze di un vigliacco gesto, non sono più fra noi. D’Amelio ha tenuto a sottolineare – la missione in Nassiriya aveva finalità di mantenimento della pace, i carabinieri uccisi provenivano da diversi inquadramenti dell’arma. Quegli uomini, quei carabinieri avevano il compito di dirimere dissidi e prevaricazioni, affinché la vita sociale dei luoghi in questione, non avesse a reggersi sull’uso della violenza, hanno pagato con la vita, l’impegno che la patria ha chiesto loro, restando fedeli fino all’ultimo istante alla ragione della loro missione -.

Di seguito, la Dott.ssa Tiziana di Renzo, sindaco di Lama dei Peligni con commozione e gratitudine, ha ringraziato i colleghi sindaci presenti, la dirigente delle scuole medie per la, sempre, garantita partecipazione degli alunni alle attività della comunità. Ha posto l’accento sull’importanza dell’associazionismo nelle piccole comunità e sul dovere delle amministrazioni comunali di lavorare in sinergia con chi si assume l’onere di realizzare eventi importanti come questa commemorazione. Le parole del primo cittadino non hanno tralasciato di ricordare agli studenti che la pace va inseguita e costruita ogni giorno e, proprio di pace argomentava il cartellone che gli studenti avevano realizzato per l’occasione. Come ogni sindaco dei piccoli centri dell’entroterra  Di Renzo ha elencato le difficoltà e i tagli a cui si è quotidianamente esposti e la necessità di collaborazione fra amministrazioni e Arma dei Carabinieri locale, per la gestione delle difficoltà quotidiane.  Fra i presenti in divisa il Maresciallo di Lama dei Peligni, Antonio Tamburrino, anch’egli uomo dell’arma, che ha conosciuto, per missione, la terra di Nassirya.

Tanti e a tutti i ringraziamenti che ha voluto porgere il presidente Giuseppe Romanelli, rivolgendosi agli studenti ha inteso ribadire l’importanza della tutela della pace, dove non vi è pace, non si può praticare lo sport preferito, non si può andare a scuola e non si può vivere in serenità.

Il Comandante del NORM di Lanciano, il Tenente Giuseppe Nestola ha presenziato a tutta la cerimonia con totale attenzione e partecipazione, una presenza voluta e gradita, che ha saputo dare la giusta attenzione ai ragazzi con un saluto di vicinanza prima di congedarsi. Un uomo avvezzo al comando, alle responsabilità e alle regole.

Le parole della Preghiera del Carabiniere pronunziate dal Carabiniere Ausiliario in congedo Andrea Salvatore, hanno ricordato l’importanza di testimoniare fedeltà a Dio e ai fratelli italiani. All’ufficiale dei Bersaglieri in congedo Raffaele Di Cecco il compito di leggere la Preghiera del Soldato, per mezzo della quale si è invocato riposo per i caduti di tutte le guerre.

Non meno tremante la mia voce durante la lettura della lirica dal titolo Fiamme d’Argento, componimento che ho realizzato per l’occasione.

Una mattinata come poche, una partecipazione come poche, un agire come pochi hanno dato tributo a degli uomini come pochi. La Manifestazione aperta dalle note dell’Inno Nazionale, la corona deposta ai piedi del monumento accompagnata dalla Canzone del Piave, la tromba che ha suonato il silenzio subito dopo, le note della Virgo Fidelise della Fedelissima hanno scandito la solennità di ciò che nulla può cancellare, ma tutto può solo continuare a plaudire.

L’andate in pace e la benedizione del giovane parroco Don Giovanni Budano, dopo la fine della celebrazione religiosa ha donato a tutti un ulteriore senso di pace e di condivisone di tutto ciò che viene fatto in nome per conto della fratellanza.

Cesira Donatelli

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