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Il vento sta cambiando,forse 

Scritto da redazione

Sulmona, 19 giugno-Sono successe molte cose nelle ultime settimane e negli ultimi giorni che dovrebbero spingere la politica locale, per quel che rimane,a riflettere attentamente se si vuole riaccendere qualche speranza per Sulmona ed il  territorio. Diversamente meglio pensare ad altro,potrebbe risultare piu’ utile.

Le ultime vicende delle amministrative a L’Aquila, i risultati, le sconfitte,i riflessi scaturiti hanno dimostrato ancora una volta la maniera del confronto serrato duro, ma corretto,lo sforzo nella ricerca delle ragioni che hanno determinato la sconfitta appartegono ad una cultura che dalle nostre parti è ancora lontana  perché solamente da una politica migliore si puo’ costruire una città diversa.

A Sulmona  invece la politica non esiste affatto, o meglio non esiste la bella politica quella che unisce, che progetta, che propone, che sa soprattutto difendere con orgoglio  gli interessi della città e della propria gente. Provare per credere. Lo scorso mese di aprile Marianna Scoccia, consigliera regionale di questo territorio, scopre in Regione che le risorse assegnate all’Ospedale di Sulmona, 30 milioni ( mica pochi spiccioli)  dalla Giunta D’Alfonso erano scomparse e destinati ad altre realtà . Solleva, doverosamente il problema, trova molta solidarietà in un gruppo di consiglieri abruzzesi  e pone il problema all’esame del Consiglio regionale con lo strumento della risoluzione. 

Dopo molte settimane di attesa ( anche questa un’anomalia regolamentare vista l’urgenza del caso) il problema approda  all’esame dell’Assemblea regionale.La richiesta-denuncia viene  respinta, la città mortificata, ma quello che è piu’ grave che dai rappresentati del centrodestra cittadino nemmeno mezza parola di protesta nei confronti dei loro compari in Regione. Non era mai successo nella storia del regionalismo abruzzese dal 1970 ai nostri giorni che i sulmonesi restassero indifferenti di fronte a chi ha penalizzato Sulmona tanto da apparire così insensibili di fronte ad un problema molto delicato come quello della sanità in un periodo così difficile come quello che stiamo vivendo 

Ma non hanno fiatato, per la verità, nemmeno gli altri  anche quelli che a sinistra applaudivano, alla vigilia delle amministrative di Sulmona, agli annunci della Lega che in Consiglio regionale parlava della riorganizzazione della rete ospedaliera. E’ passato gia’ un anno da quei giorni e Dio solo sa quando se ne potrà riparlare 

 Se si esclude il sindaco Di Piero che nell’occasione dei fondi  ha sollevato una garbata protesta hanno taciuto i Consiglieri comunali ( ma lo hanno capito quello che è successo?), hanno taciuto i partiti, Consiglieri provinciali, la consigliera regionale,la senatrice grillina e perfino i sindacati. E se qualcuno ha balbettato qualcosa i sulmonesi non se ne sono nemmeno accorti.E’ normale?

 E i sindaci del territorio che sono pur sempre una risorsa e una forza  sono stati capaci di aprire un confronto serrato con la Regione? Ma evidentemente il Comune di Sulmona non è considerato piu’ dal territorio come guida per vecchie e nuove sfide.

 Nel corso della settimana  appena conclusa c’è stata la  riunione promossa dalla Presidenza del Consiglio per raccogliere il parere sulla vicenda del metanodotto Snam .

Con molto realismo va riconosciuto che se dopo quindici anni la questione resta ancora aperta lo si deve alle lunghe battaglie portate avanti dagli ambientalisti, sostenuti dalle amministrazioni locali.Da sempre  si è cercato di fare squadra attorno alle strategie e alle tesi sviluppate. E va riconosciuto loro il  merito di aver posto il problema all’attenzione del Consiglio e della Giunta regionale  in Abruzzo per diverse volte producendo ben sette delibere di Giunta per negare l’intesa e ben dieci risoluzioni per negare il progetto. Qualche fenomeno della politica locale o romana  provi a dimostrarci se per qualche altra battaglia che ha interessato il Centro Abruzzo è stato fatto di piu’ e meglio

A scatenare la rabbia dei sulmonesi in questa occasione  la posizione espressa dalla Regione, attraverso la persona di un dirigente  intervenuto all’incontro in sostituzione del Presidente dell’Esecutivo ,che di fatto calpesta o ignora tutto quanto fatto in questi anni è stato fatto. E’ giusto? E’ sbagliato? Di sicuro una posizione abbastanza anomala perché negli ultimi tempi il Consiglio regionale non ha mai modificato la sua posizione sulla vicenda metanodotto  e quindi non si capisce la ratio di questo comportamento che ‘ avvelenerà’ ulteriormente il confronto politico dei prossimi mesi.Le parole di troppo e stonate fatte a commento poi hanno fatto il resto.

 Da qualche parte abbiamo letto una difesa sbiadita a sostegno di Marsilio dai suoi amici di partito  di Sulmona con il giochino, troppo comodo, di scaricare sul Governo centrale la competenza della scelta (dove loro sono fuori)  e sollevare la Regione di responsabilità( dove loro sono dentro).Ma chi rappresenta la Regione e non difende i suoi interessi fino all’ultimo momento evidentemente non vuole bene alla sua terra o alla sua gente

Al di là di come andrà a finire questa complicata vicenda del metanodotto  qualche lezione è venuta fuori. A Sulmona non c’è piu’ spazio per la cattiva politica degli ultimi anni. La gente appare nauseata, stanca, poco interessata alla politica dell’apparire e delle chiacchiere vuote. Chi ha seminato per anni  odi,rancori e fumo oggi, a ruoli invertiti, manifesta incapacità a fronteggiare le sfide che  la città sta vivendo; chi è stato chiamato ad assolvere a ruoli importanti nella politica o nelle istituzioni e nei momenti decisivi non sta dalla parte della propria città ma  solamente del suo partito oltre  a non voler bene alla propria città è anche un cattivo sulmonese. E questo non è piu’ tollerabile. 

Si percepisce molto in mezzo alla gente. Ed è già un primo segnale di novità che ci fa percepire che qualcosa forse sta cambiando, per fortuna, anche dalle nostre parti.Vedremo. Buona domenica a tutti

Asterix

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4 Commentii

Michele 19 Giugno 2022 - 10:12

Per favore in questa città ridateci la Democrazia Cristiana

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Anna Maria Coppa 19 Giugno 2022 - 13:21

“l nome di Obelix deriva, come Asterix, da un riferimento a un segno tipografico. Un «obèle» (obelo in italiano) è una sorta di croce (†), utilizzato per segnalare un passaggio dubbio negli antichi manoscritti. La scelta del nome non può essere frutto del caso: René Goscinny era, da parte di sua madre, discendente di una famiglia di tipografi, che avevano stampato un celebre dizionario ebreo-yiddish. (Le livre d’Asterix le Gaulois, Ed. Albert René, 1999).

https://it.wikipedia.org/wiki/Obelix
Cara Gina..e il tuo Asterix…rigorosamente in lingua francese…(il metodo Ørberg,…in francese…trenta anni fa…)
https://www.ebay.it/itm/133554189470….CARA GINA…. E IL TUO ASTERIX….rigorosamente in lingua framcese…

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Massimo 19 Giugno 2022 - 19:10

Caro Asterix condivido tutto come al solito delle tue riflessioni. Ma sui partiti devo dissentire dal tuo ottimismo. A Sulmona non c’è politica perchè non ci sono partiti e quei pochi che ogni tanto appaiono alla vigilia delle elezioni e poi scompaiono sembrano quattro amici al bar. Per il resto sanno solo lamentarsi e piangersi addosso. Ma questa non è politica e per questa città non c’è speranza.Quindi non illudiamoci

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Salvatore 20 Giugno 2022 - 13:48

Povera Sulmona, se i tuoi rappresentanti si schierano con Marsilio e non con la nostra città dove possiamo andare ?

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