Home Prima Pagina Lo spopolamento dei piccoli comuni, che fare ?

Lo spopolamento dei piccoli comuni, che fare ?

Scritto da redazione

Il Movimento “ Ripensiamo il territorio” che per tanti anni ha alimentato il dibattito politico sul territorio torna a scuotere la politica troppo distratta sui grandi temi e poco attenta sulle politiche necessarie da portare avanti. Di sicuro quella della coesione territoriale resta la strategia migliore che va arricchita da idee precise e iniziative mirate. Ma è necessario però che i sindaci facciano squadra e la Regione cambi passo.

Sulmona, 8 giugno- “Ripensiamo il territorio” dopo il GONG, la denuncia e la Sveglia, la Visione: si riapra un dibattito fervido per una nuova fase del ns Centro Abruzzo, come Dignitosa Infrastruttura di Sviluppo, Economia e di Futuro per i giovani. Continuano le iniziative di Comuni che credono di sanare uno spopolamento che ormai, grazie all’incuria e  l’indifferenza indotta e generalizzata di tutto il Centro Abruzzo si è incancrenito

Questi tentativi minimalisti con cui i piccoli borghi, ritengono ancora di poter determinare una inversione di tendenza senza uno studio approfondito del fenomeno, è l’evidente e ulteriore dimostrazione di assenza di Visioni e Capacità di iniziative strategiche ed innovative. 

Si continua stancamente col solito campanilismo, anziché mostrare una postura ambiziosa con coerenti progetti di Rinascimento, di Innovazione e Coesione Territoriale e Sociale, perdendo l’occasione di ripensare e delineare assetti amministrativi e territoriali propulsivi di speranza per le nostre Comunità sempre più consumate da annose mortificazioni. E’ quanto sostengono. Così in un documento  a firma di Antonio De Luca e Gianni Natale  del Movimento Ripensiamo il Territorio

Così si resta imprigionati, spiegano De Luca e Natale, nonostante un decennio dal Convegno di Sulmona con il Ministro Fabrizio Barca, nonostante il costante pungolo dell’Associazione ‘ Ripernsiamo il Territorio’ che ha mostrato con ben altri 8 convegni e studi alla mano i notevoli vantaggi gestionali ed economici disponibili che se ne sarebbero derivati. 

Si sono perse incentivazioni milionarie della legge Del Rio, pur di mantenere le singole poltrone senza progettare e produrre un minimo futuro per i nostri giovani, ma gestendo puri e semplici sistemi di elemosine anziché stimolare una dignitosa Infrastruttura culturale e popolare di cittadini con voglia di alzarsi in piedi come un sol uomo per rivendicare le esigenze vilipese del proprio territorio e della propria vita.

Mai si è usciti dalla retorica campanilista e mai si sono approfondite con coraggio le proprie responsabilità mancando di precise, chirurgiche analisi sugli errori commessi senza lungimiranza di progettazione di nuove Comunità, intrinsecamente espansive e non solo alimentate con le “flebo” degli spiccioli. E così che ci spareremo anche il Pnrr alla faccia delle nuove generazioni?

Potremmo ricordare, concludono De Luca e Natale, che mentre nella Coesione Territoriale erano previsti milioni e milioni di euro per 10 anni con ulteriori contributi anche regionali grazie alla nostra spinta sulla Regione che li incrementò, si è insistito con una questa Visione minimalista della politica che continua a subire la vecchia cultura della conservazione egoistica e campanilista, dispersiva di soldi ed energie, offensiva del nostro capitale giovane ed umano, mettendo in gioco somme da sagra paesana a fronte di uno spopolamento annoso e un_’economia asfittica. 

Mai un grosso disegno per cui già suonammo il GONG diversi anni fa per tutta la Vasta Area politico-amministrativa della Valle peligna e del Centro Abruzzo intero. Vogliamo tornare fiduciosi di nuovo ad innalzare positivamente il vessillo della nostra sfida per tutti i cittadini e le nostre classi dirigenti imprenditoriali e professionali, con questa nostra appassionata e amorevole denuncia, per mantenere ancora viva la speranza come impegno di ciascuno e non come rassegnazione  ( spes contra spem ) Nonostante tutto, siamo ancora disponibili e pronti a ridisegnare e ripensare i tratti di un futuro migliore e ci rivolgiamo a cittadini e classe dirigente chiedendo formalmente e nominalmente:  chi ci sta ? E chi no, perché?Si apra un dibattito fervido, senza risposte evasive, tantomeno reazionarie. Sia questa una nuova dignitosa fase del ns Centro Abruzzo. 

_________________

Questo il testo del documento contenente le rilessioni del MRT che è bene ricordarlo per tanti anni ha alimentato di dibattito politico per garantire al territorio del Centro Abruzzo una  strategia mirata per garantirne la crescita e una prospettiva diversa.Miopie politiche,invidiucce, strumentalizzazioni di vario genere ne hanno sempre rallentato il cammino e di riflesso freanto entusiasmi e convinzioni. Chi non ricorda infatti quando anni addietro il progetto fu presentato alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale e posto successivamente ( presidente dell’epoca Nazario Pagano) al centro dei lavori di una  seduta del Consiglio regionale qualche mese piu’ tardi? Doveva essere l’occasione storica per muoversi diversamente e sognare un divenire migliore. Invece tutti sappiamo com’è andata a finire e chi ha frenato quel cammino. Ma in politica, si sa, mai dire mai. Vedremo

Leggi anche

Lascia un commento