- Secondo il Capogruppo del Pd, Ornella la Civita, in un momento così delicato per il futuro dell’azienda, il destino di tante famiglie il Comune sceglie l’ambiguità. Perché?-

Sulmona, 10 ottobre- Il bilancio Cogesa è stato approvato, ma il dato politico che emerge dall’assemblea dei soci è inequivocabile: la maggioranza dei presenti ha votato contro o si è astenuta.
Tra questi, anche il Comune di Sulmona, rappresentato dal vicesindaco, che ha scelto di non esprimersi in una delle votazioni più delicate e decisive per il futuro dell’azienda. Un gesto che pesa politicamente e che non può essere derubricato a semplice atto tecnico o formale. Inizia così una nota della Consigliera Ornella La Civita Capogruppo Pd in Consiglio comunale che è soprattutto una riflessione amara sul vuoto della politica in questa città
“In un momento in cui si decide il destino di un’azienda pubblica- spiega La Civita- del lavoro di decine di famiglie e della gestione dei rifiuti sul nostro territorio, il Comune di Sulmona si sottrae alle proprie responsabilità e sceglie l’ambiguità: probabilmente perché il vero responsabile della crisi che oggi investe Cogesa si trova proprio all’interno della maggioranza che governa la Città e che ha portato l’azienda sull’orlo della paralisi, tra scelte sbagliate e mancate assunzioni di responsabilità.
L’ astensione è il riflesso che l’ amministrazione Tirabassi non ha il coraggio di assumersi responsabilità verso la città e verso i lavoratori. Di fatto, con questa scelta, ha dimostrato di non fidarsi politicamente nemmeno di quanto fatto dai propri alleati, limitandosi a nascondere la polvere sotto il tappeto.
E così proprio nel momento in cui sarebbe servita una scelta chiara, forte e coraggiosa, il sindaco si tira indietro, certificando il fallimento politico e amministrativo.
Nel frattempo, però, la Città– conclude- assiste a una maggioranza che evita di fare la propria parte, salvo poi tornare sotto i riflettori con proclami scenografici, immaginando stadi fantasmagorici, che sembrano pensati più per confondere che per informare.”