ADMO: chiacchierata sul dono, 14^ Maratona non competitiva

Barrea,6 luglio– Sin dai saluti iniziali ci si è trovati dentro un pomeriggio di intimità e di rinascita. Persone impareggiabili con percorsi di vita profondi e complicati, venerdì scorso, per volere di Giorgio Pastore referente Admo Sulmona, si sono ritrovati presso le rive del lago di Barrea per cesellare una chiacchierata sul dono. A rendere questo tavolo unico ed apparecchiato con un tovagliato di vita, fatto di pietanze speciali, i cui ingredienti dei racconti, sono passati dalla sofferenza, hanno camminato di fianco all’ esempio, a braccetto con la medicina, per giungere alla rinascita, hanno contribuito Claudio Cosimo trapiantato di midollo, Lorenzo Sciullo donatore, Jacopo di Felice volontario, Paolo di Bartolomeo già Direttore Centro Trapianti midollo osseo, ospedale civile di Pescara, direttore Ematologia Clinica e direttore medicina Trasfusionale e Biotecnologie e Stella Santarone responsabile dell’Unità Operativa Terapia Intensiva Asl Pescara, con ampia esperienza in trapianto di midollo osseo.
ADMO sta per associazione trapianto midollo osseo, il cui scopo è sensibilizzare ad iscriversi al registro italiano donatori midollo osseo. Necessario stimolare a donare, solo una persona ogni 100.000 è compatibile. La donazione e il trapianto di midollo combattono le leucemie, il mieloma, i linfomi e tante altre neoplasie del sangue. Referente dell’ADMO Sulmona è Giorgio Pastore, un uomo in apparenza mite che, lotta ogni giorno con determinazione ed in ogni modo per fa conoscere l’importanza del divenire donatori. In questa 14^ Maratona non competitiva ha organizzato, oltre alla gara stessa che conta quasi 100 iscritti ogni anno ed è nel vivo in queste ore, giornate ed incontri preposti alla conoscenza, all’informazione e al tenere in vita la vita stessa.
A raggiungere il cuore dei presenti, con semplicità e compostezza ci ha pensato subito Claudio Cosimo.
- Sono un trapiantato di midollo, quando ti viene diagnosticata una leucemia ti cade il mondo addosso e si inizia un percorso durissimo. Perché si possa effettuare il trapianto, la malattia deve andare in regressione e questo prevede lunghi cicli di chemio e ricoveri estenuanti. Nella vita bisogna essere anche fortunati e io lo sono stato, bisogna trovare un donatore compatibile, il mio donatore è stato il mio unico fratello. Il percorso per il trapianto è un mondo ovattato, dove sei tu e tu. Per fortuna ti affiancano infermieri, medici e tutti i professionisti necessari in questo percorso. Ringrazio la dottoressa che Stella Santarone, autrice del mio trapianto. Da un giorno all’altro ti ritrovi calvo, i tuoi capelli sono divenuti di proprietà del cuscino. Mi ha aiutato ad affrontare tutto questo, il mio pensare al dopo, al mio lavoro, ad un domani possibile. Oggi a quattro anni da trapianto conduco una vita bellissima. Grazie alla ricerca, grazie ai donatori e grazie ai professionisti che dedicano la loro vita per le nostre.

Il giovane aspetto di Loreno Sciullo e la sua voce dolcissima, assumono la forma di un esempio e di un monito eccezionale.
- Mia madre si ammalò di leucemia quando io frequentavo le scuole medie. All’improvviso iniziò a stare male, le prime chemio le fece all’ospedale di San Giovanni Rotondo. La mia famiglia è devota a Padre Pio. Ricordo che durante un trattamento di chemio mia madre aveva febbri altissime, questi sono episodi che ti segnano. Mia madre, ringraziando Dio ne è uscita, sono quasi 20 anni che non ha ricadute. In compenso, io ho iniziato ad avere il desiderio di donare il sangue. In seguito, mi iscrissi come donatore di midollo osseo. A solo un anno dall’iscrizione fui chiamato per una donazione. Alla parte burocratica, seguì la preparazione medica. Al timore iniziale fece seguito solo tanta volontà di fare, di donare. Subito dopo la donazione ho provato solo tanta gioia, la malattia in casa ti segna, ti fa crescere! Scoprire in seguito che il ricevente era un padre di famiglia mi fece sentire ancora più felice. I contatti fra ricevente e donatore avvengono nell’anonimato, ma questo non riduce la portata e lo spessore del tutto.
Il contributo deciso e fermo di Jacopo di Felice, consigliere della Proloco di Opi, ha donato centralità all’importanza del volontariato e dell’associazionismo.
- I racconti delle esperienze di chi mi ha preceduto sono stati molto toccanti. La mia vita ha incontrato questo tipo di sofferenza attraverso ciò che ha vissuto una mia amica, per fortuna tutto con lieto fine. Ho avuto il piacere di organizzare un convegno con Giorgi Pastore dal significativo titolo –Sei speciale, per qualcuno unico-. La testimonianza è uno strumento importante per sensibilizzare la coscienza. Il volontariato questo deve fare, sostanzialmente il è un valore immanente, rientra in uno dei principi fondamentali della Costituzione. Il principio di solidarietà è garantito dall’art.2 della nostra Costituzione, sia nei confronti dei singoli, sia nei confronti delle varie formazioni sociali. Le proloco sono il cuore pulsante delle nostre comunità, lo scrigno delle nostre tradizioni. Chi sceglie di fare volontariato, in una proloco, crea un atto d’amore per il bene comune.
- Paolo di Bartolomeo, i cui titoli medici sono pregiati ed inconfutabili, si è distinto, sin dall’inizio di questo incontro, per la sua umanità, per il suo vivere per vedere la vita dei suoi pazienti salva. Nel 1976, esattamente il 12 dicembre, il primo trapianto di midollo in Italia fu fatto in Abruzzo e lo eseguirono le sue mani. Oltre 2000 trapianti all’attivo, seppur in pensione membro operativo di innumerevoli associazioni, autore di libri-testimonianza, estensore di innumerevoli articoli scientifici. Quando prende la parola lo fa per parlare della sua equipe, mai per primeggiare, non prende mai fiato quando racconta di una sua giovane, paziente che è riuscita a divenire madre, nonostante i trattamenti per il trapianto annientino la fertilità. Con orgoglio racconta di come ha seguito la laurea di una persona da lui trapiantata, che ha scelto, dopo tutto questo travaglio di divenire medico. Sul suo telefono le foto della sua paziente e della bambina che ha partorito. Un uomo semplice modesto le cui mani hanno accolto vite agli sgoccioli e le hanno rese vite portatrici di nuove vite e nuova vita. Quando Marina Stoppani, segretario ANED Abruzzo e Molise, in un costruttivo ed interessantissimo intervento lo porta a trattare della sanità in generale, emerge con chiarezza la sua conoscenza dello stato delle cose e della necessità di una politica più attenta e più competente. Questo è un tasto che trova tutti concordi e fa emergere la grandezza di tutti gli operatori sanitari di ogni livello e grado che salvano vite in condizioni spesso precarie. Se oggi il dott. di Bartolomeo è in pensione, a occuparsi di trapianti con dedizione totale e con risultati significativi e Stella Santarone, sua moglie.
Ogni vita salvata ed ogni sorriso riacquistato passano per questa catena umana sana, fraterna e robusta. Il lavoro di ADMO, di Giorgio Pastore e di ognuno degli intervenuti non potrebbe essere nuova incubatrice di vita, se mancasse uno solo di loro in questa percorso scosceso, complesso ma sempre virtuoso. Sia instillato il principio di donare a partire dalle scuole. Donare agli altri è un differente e pregevole modo per dare un senso ed un valore più alto alla propria esistenza, esistenza che fonda la sua forza sul bene collettivo e diffuso. Si educhi al dono! Ci si elevi per mezzo del dare incondizionato. Si onori la vita, dando possibilità ad altre vite. La politica sia presente in questi incontri e diventi sempre più competente!
Cesira Donatelli