presso la Biblioteca “Nino Ruscitti” di Borgo San Vittorino a Bugnara.

Bugnara,28 maggio- L’attività culturale bugnarese ha ospitato il terzo appuntamento della rassegna primaverile 2025 “La Primavera dei libri – Archivi, memoria, storie”, promossa dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti.
La manifestazione rientra nel progetto nazionale “Il Maggio dei Libri” ed è stato inserito tra gli appuntamenti dedicati al poeta Vittorio Clemente, di cui ricorre quest’anno il 50° anniversario dalla scomparsa.
Presenti all’evento, Matteo Servilio, Presidente del Centro Studi “Nino Ruscitti”, Andrea Giampietro, scrittore, traduttore e critico letterario, Erica Di Giulio, insegnante, e Mauro Cianfaglione, autore del libro.

Il saluto dell’Amministrazione comunale è stato portato da Antonietta Pace, Assessore comunale che ha sottolineato “il significato del ruolo strategico della cultura per un paese come Bugnara protagonista importante nel territorio e riferimento preciso utile in Abruzzo tanto da meritare il riconoscimento di ‘paese che legge”’
Il volume rappresenta un contributo inedito sulla figura di Vittorio Clemente: attraverso un attento lavoro di ricerca condotto sugli archivi scolastici, l’autore restituisce un ritratto originale del poeta, con particolare attenzione alla sua esperienza come maestro elementare e alle condizioni delle scuole dei piccoli paesi dell’entroterra abruzzese nei primi anni Trenta.
“Cominciando il mio lavoro dico a me stesso: rifai la tua anima e il tuo cuore avvicinandoti serenamente all’anima e al cuore dei fanciulli e sarai maestro”. Con queste parole di Clemente, Mauro Cianfaglione ha spiegato la missione del maestro e poeta bugnarese, riportando alla luce il lato sempre meno esposto dell’intellettuale: l’attenzione e l’amore per la cattedra.

“Io ho intenzione di scavare, studiare, finché potrò. Mi piace molto entrare in rapporto con gli altri e capire gli aspetti della loro vita”. Ha aggiunto l’autore.
Una persona dal grande carico emotivo come Clemente – ha affermato Erica Di Giulio – non può non ricorrere all’arte come espressione di sfogo. Aldilà di quello che faceva con i suoi alunni, aveva bisogno di mettere riparo a questa immensa emotività che portava dentro”.
Clemente lottava contro il semianalfabetismo, una delle piaghe più grandi del tempo. Cercava, dunque, in tutti i modi, di istruire anche tutti coloro che erano in procinto di emigrare per renderli più consapevoli in terra straniera”
Chiara Del Signore