
Sulmona,14 maggio– Come abbiamo appreso di recente, alcuni membri del Comitato NO SNAM sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per aver tenuto un presidio nei pressi del cantiere impegnato nella realizzazione della nuova centrale di compressione a Case Pente di Sulmona, in data 17 aprile u.s. In particolare, sei membri del Comitato NO SNAM avrebbero violato le disposizioni del Questore dell’Aquila, Fabrizio Mancini, che vietavano ai cittadini e alle cittadine di raccogliersi nei pressi del cantiere predetto, rischiando, ad oggi, fino ad un anno di reclusione, in ordine a quanto previsto dall’art.18 delle leggi di polizia del 1931, risalenti, quindi, al ventennio fascista.
Ebbene, essendo le azioni dei membri del Comitato NO SNAM semplici atti di “obbedienza civile” non violenti, come, peraltro, dichiarato dagli stessi, manifestiamo tutta la nostra solidarietà per l’accaduto, offrendo assistenza legale gratuita per il tramite degli Avvocati della CGIL dell’Aquila, Carlo Benedetti, Mauro Calore ed Enrico Tedeschi, che ringraziamo sentitamente sin d’ora per la disponibilità e per la sensibilità dimostrate.
Sul punto, vale la pena ricordare che l’elemento che caratterizza un ordinamento democratico è anche il diritto al dissenso, da esprimersi ovviamente nel pieno rispetto delle leggi e dell’organizzazione dello Stato. Invero, in un sistema, per l’appunto, democratico i cittadini e le cittadine dovrebbero essere liberi di manifestare pacificamente il dissenso, in special modo rispetto ad un’opera che, come è noto, avrà un rilevante impatto ambientale, con un rapporto costi/benefici che presenta numerose criticità, in un’area interna già in difficoltà a causa del processo di desertificazione e di spopolamento in atto da anni e ad alto rischio sismico.
Ebbene, in considerazione dei fatti per come si sono svolti, non possiamo che ribadire la nostra solidarietà a chi si batte per la salvaguardia dei beni comuni con modalità pacifiche, senza arrecare alcun danno e nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri sanciti dalla nostra Carta Costituzionale.
Così oggi in una nota Il Segretario Provinciale CGIL L’Aquila Francesco Marelli