Non è possibile che la politica si ricordi delle aree interne solamente nel pieno di una campagna elettorale dimenticando che i problemi legati al diritto allo studio “ da queste parti è cosa seria e grave”

Sulmona, 8 maggio– Quando alcuni mesi addietro “i ragazzi della Biblioteca” un gruppo di giovani universitari (e non solo) della città decisero di rompere gli indugi e di sfidare la politica ( locale e regionale) ad avere rispetto per i diritti e i bisogni della nostra comunità in pochi avrebbero scommesso sulla tenacia e sulla volontà della loro battaglia.
Eppure dopo aver raccolto tante promesse e dopo aver avviato una serie di iniziative soprattutto nei confronti della Regione per la vicenda della sede di Palazzo Portoghesi che resta ancora chiusa dopo ben sette anni e dopo aver rilevato la mancanza di spazi adeguati per quanti hanno necessità della Biblioteca “G.Capograssi” che resta ancora in una sede provvisoria, poco accessibile e quindi poco utile hanno deciso di rompere gli indugi
“Da quando Roberto Santangelo è diventato assessore regionale alla Cultura, nessuna parola si è tradotta in fatti: la Biblioteca “Giuseppe Capograssi” resta in una sede provvisoria, chiusa dopo le 14 nei giorni feriali (aperta due ore soltanto due volte a settimana) e del tutto inaccessibile il sabato e la domenica. Le promesse ridondanti- si legge in una nota- non garantiscono ore di studio e il bilancio regionale non ha stanziato un solo euro per ampliare gli orari o individuare una soluzione più adeguata che venga incontro, nell’immediato, ai problemi degli studenti di Sulmona e del suo bacino contiguo.

Anche il centrosinistra sembrerebbe, per ora, aver consumato solo passerelle. Alla visita ufficiale di Sulmona nessuno ha portato frutti concreti. Due giorni fa, in Consiglio regionale, Silvio Paolucci ha parlato di Chieti e di Lanciano, lasciando Sulmona fuori dal dibattito: un gesto che conferma come i centri delle aree interne siano trattati come marginali.
Il 4 aprile 2025 il Comitato Biblioteca ha incontrato Luciano D’Amico e gli ha chiesto di mediare con Santangelo per finanziare borse di collaborazione di 150 ore per gli studenti delle aree interne che sono rimasti a studiare nella nostra regione, in modo da garantire l’apertura serale della Capograssi grazie al loro impegno. È passato un mese e non riceviamo ancora alcuna risposta.
Noi ragazzi della Biblioteca- si legge ancora nel documento- non vogliamo che chi siede nel Palazzo dell’Emiciclo, indipendente dall’orientamento politico, si ricordi delle aree interne solo durante questo clima elettorale nella nostra città. Il diritto allo studio in queste zone è un problema serio e grave; siamo stanchi di qualsiasi passerella e vogliamo solo soluzioni concrete dalla Regione, perché anche noi esistiamo e vogliamo essere visti. Sulmona non può più subire silenzi e rinvii: è il momento di tradurre promesse in impegni precisi e misurabili. Ascoltateci: stiamo chiedendo semplicemente uno spazio sano di aggregazione giovanile che, nel 2025, ormai dovrebbe essere garantito ovunque, nulla di assurdo”.