Home Regione Abruzzo Consiglio regionale sospeso a tarda ora, se ne riparlerà venerdì pomeriggio

Consiglio regionale sospeso a tarda ora, se ne riparlerà venerdì pomeriggio

Scritto da redazione

L’Aquila, 27 novembre – Dopo una giornata intensa e un confronto serrato la lunga seduta del Consiglio regionale è stata aggiornata poco prima della mezzanotte   a venerdì 29 novembre, con inizio alle 16. Restano da esaminare i progetti di legge n. 34/2024 e 38/2024, relativi a debiti fuori bilancio. L’obiettivo come ha spiegato il Presidente Siospiri “Garantire un confronto nei tempi corretti, senza comprimere spazi di discussione e approfondimento dei temi”. 

Una seduta che ha fatto riemergere polemiche e tensioni soprattutto su due aspetti: quello relativo alla Sanità con particolare riferimento al ruolo futuro dei manager delle aziende sanitarie e la cosidetta “ legge mancia” ovvero la distribuzione di contributi ad enti e associazioni. Dalle  voci e commenti che si sono intrecciati a conclusidone della seduta la vicenda è destinata a riservare ancora soprese perché ,come hanno riferito diversi consiglieri ,fra i destinatari dei benefici   compaiono due aspetti di fondo: molte associazioni, anche di recente costituzione rispetto a tante altre, non hanno certamente brillato per attività e molte altre   si trovano concentrate in territori troppo attenzionati  rispetto ad altri soprattutto nelle piccole realtà.

Commentando la seduta di ieri i  Consiglieri di opposizione del Patto per l’Abruzzo     “Assenza di programmazione e poca efficienza nella gestione dei fondi pubblici hanno portato  ieri la maggioranza di centrodestra a intervenire in emergenza a fine anno per applicare correttivi su tutte le competenze più importanti della Regione. Ancora una volta l’Abruzzo a trazione Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia si dimostra in affanno sulle attività ordinarie che assumono sempre di più i toni dell’emergenza, a partire dalla sanità” continuano “la task force approvata oggi non è altro che l’espressione tangibile del fallimento di Marsilio. 

Un provvedimento che arriva tardi e male e che non risolverà certo i gravi disagi generati dal disavanzo delle Asl. Un atto che di fatto mette all’angolo manager di nomina politica, riconfermati e difesi pubblicamente da questa maggioranza, fino a quando è stato più utile fare il contrario. Ma questi tentativi estremi non serviranno a nascondere la cattiva gestione che la destra porta avanti per un comparto, come quello sanitario, che sta andando verso un nuovo commissariamento. Siamo comunque soddisfatti di aver fermato l’ennesimo tentativo di creare altre poltrone con un organismo di controllo che solo con l’emendamento di qualche giorno fa è divenuto una task force gratuita. Infatti era nato come struttura di missione che sarebbe costata almeno un milione di euro alla comunità. Non c’è una cifra che vada in positivo nella gestione Marsilio, un fallimento riconosciuta da tutti, Ministeri, Agenzia sanitaria nazionale e regionale, Tavoli di monitoraggio e tutti gli altri soggetti attivi nella gestione della sanità italiana”, concludono. 

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