E’ la fotografia allarmante che emerge dall’ultimo rapporto preparato da Aldo Ronci (Elaborazioni dei dati ISTAT pubblicati il 12.09.2024) che invita alla riflessione su due aspetti essenziali: il dato sull’occupazione colloca la nostra regione al tredicesimo posto su scala nazionale e al quintultimo posto per il tasso di disoccupazione
Sulmona, 26 settembre- Tra il IV trimestre 2023 e il II trimestre 2024, gli occupati subiscono una flessione di ben 12.000 unità. In valore percentuale gli occupati hanno segnato un decremento del 2,4% in controtendenza rispetto alla crescita dello 0,7% nazionale. Tale dato pone l’Abruzzo al quartultimo posto della graduatoria nazionale.
Tale insoddisfacente risultato è stato trainato dal decremento di 18.000 occupati nei servizi e 12.000 nel commercio, alberghi e ristoranti.
L’industria, che è il settore trainante dell’economia abruzzese, con una flessione di 1.000 unità, è rimasta sostanzialmente stabile, mentre le costruzioni subiscono una flessione di ben 10.000 unità che colloca l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale.
Il tasso di occupazione in Abruzzo nel I semestre 2024 si attesta al 60,5% annotando uno spread negativo rispetto all’Italia di 1,8 punti percentuali. Il dato posiziona l’Abruzzo l 13° posto della graduatoria nazionale.
Nello stesso I semestre 2024, i disoccupati registrano un incremento di 11.000 unità, in valori percentuali, hanno registrato un incremento del 26,7% in controtendenza con la flessione italiana che è stata dell’11,8%. Tale fortissimo incremento ha piazzato l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale.
Il tasso di disoccupazione abruzzese si attesta al 9,7% registrando uno spread negativo rispetto all’Italia di ben 2,9 punti percentuali.
Con questo dato l’Abruzzo si colloca al quintultimo posto della graduatoria nazionale incremento dello 0,31%. Il decremento posiziona l’ Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.
Inoltre l’ export registra un incremento di 106 milioni corrispondente al 2,1% a fronte di una decrescita nazionale dell’1,1%. Questo risultato, di gran lunga peggiore di quello del I trimestre 2024, ha fatto retrocedere l’Abruzzo dal 3° al 12° posto della graduatoria nazionale.
I dati dell’export evidenziano che l’automotive, uno dei due pilastri, è crollato registrando una flessione di 106 milioni mentre il farmaceutico, l’altro pilastro, con un incremento di 281 milioni salva il risultato complessivo.
La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà.
Tale difficoltà, come già detto altre volte, è da imputare soprattutto al fatto che il sistema produttivo abruzzese è composto per la gran parte da micro imprese che comunque rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati.
Esse hanno problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione all’innovazione e pertanto c’è l’esigenza di escogitare iniziative e reperire risorse capaci di promuovere il miglioramento della competitività.