Home Regione Abruzzo La nuova legge elettorale regionale, per il Pd Abruzzo “ Una porcata”

La nuova legge elettorale regionale, per il Pd Abruzzo “ Una porcata”

Scritto da redazione

“Priorità è caro energia, serve un tavolo di crisi regionale”  Proposte e critiche dalla  conferenza stampa 

Sulmona,22 ottobre– “Chiediamo che ci sia un tavolo di crisi regionale sull’emergenza bollette, simile a quello che c’è stato con la pandemia a livello nazionale e che quindi coinvolga tutte le parti politiche. Marsilio si dimostri per una volta all’altezza del suo ruolo. Mai come in questi giorni è emerso quanto siamo alternativi rispetto a lui e alla sua amministrazione. Per noi la priorità è aiutare le famiglie e le imprese abruzzesi ad affrontare la crisi energetica e il caro bollette”: lo ha detto Michele Fina, segretario del Partito Democratico regionale, nel corso della conferenza stampa all’Aquila.

“Non bastano le misure che arrivano dall’Unione europea, sebbene poche ore fa sia arrivato un importante accordo, non bastano quelle del governo – ha proseguito Fina – c’è bisogno del contributo delle Regioni. Altre, non l’Abruzzo, hanno operato mettendo in campo provvedimenti e risorse. Le nostre proposte le abbiamo depositate, indicando le modalità e i fondi di cui disporre, tuttavia Marsilio pensa esclusivamente ai giochetti politici, credendo di essere il più furbo: la sua proposta di legge elettorale è una distrazione e rivela la sua logica, quella di capo politico, di referente locale di Fratelli d’Italia. Dimostra che ha compreso che le prossime elezioni regionali saranno difficili e quindi prova ad aggiustare le regole in corsa, e tra l’altro ipotizzando una circoscrizione unica. Secondo questo approccio dovrebbe proporre anche che i parlamentari non siano scelti su base regionale o sub-regionale ma solo in un unico collegio nazionale, mentre il cuore della rappresentanza sta proprio nel conciliare gli interessi locali con quelli generali.

Vista la proposta, si evince che la logica di Marsilio soffre l’idea che un eletto debba avere a che fare e rappresentare gli interessi del territorio, per questo così tanti parlamentari sono stati catapultati da fuori in Abruzzo e per questo lui stesso resta un catapultato da Roma. Tutto ciò fa il paio con il rilancio dell’autonomia differenziata in salsa veneta, che di fatto è una secessione, da parte del presidente del Veneto Zaia, e ci piacerebbe conoscere al riguardo la posizione di Marsilio e quella della destra abruzzese. In realtà la maniera più efficace per ottenere lo scopo che Marsilio dichiara, contrastare la politica campanilistica, è evitare i finanziamenti a pioggia a cui ci ha abituato, destinati ad accontentare i singoli consiglieri, o non andare in giro da Presidente della Regione, come fa lui, decidendo a quale comune dare i contributi e a quale no sulla scorta di criteri poco o per niente oggettivi”.  

Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ribadendo la necessità del tavolo sull’emergenza energetica, ha detto che “non intendiamo invece sederci a un tavolo sulla legge elettorale, a meno che tutti i partiti della maggioranza non firmino la stessa proposta, poi vedremo il contributo che potremo dare, se il presidente del Consiglio regionale Sospiri ce ne darà l’opportunità”. Ha indicato le risorse che potrebbe essere disponibili da subito per contrastare il caro bollette, il cui utilizzo sarebbe da discutere con le parti sociali: 200 milioni per imprese e famiglie, metà dal bilancio dal 2023, metà da obbligazioni non ancora assunte sui fondi europei. 

Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha definito la proposta di legge elettorale “una porcata, potrebbe lasciare a bocca asciutta alcune aree interne della regione”, il consigliere Dino Pepe ha sottolineato la divaricazione tra quanto proposto da Marsilio e la fase drammatica attraversata da imprese e famiglie, mentre Lorenza Panei, presidente della Conferenza delle Democratiche abruzzesi, ha avvertito: “Questa proposta di legge elettorale, se approvata, rischia di far sparire le donne dal panorama politico”. 

Sono intervenuti anche Leo Marongiu, segretario del Pd della provincia di Chieti, e Rita Innocenzi, candidata alle scorse elezioni politiche.

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1 Commento

Celso Vassalini 22 Ottobre 2022 - 18:02

Cari Aquilani, io invece mi auguro che quella pessima sentenza venga riformata in appello. Però cerchiamo di capire perché la Giudice richiama le varie responsabilità di una Comunità..!? Ritengo e ringrazio il giudice in merito alla sentenza del Tribunale dell’Aquila: il “concorso di colpa” delle vittime del terremoto hanno avuto una condotta incauta, dovevano scappare: il tribunale distribuisce richiama le responsabilità all’interno delle Comunità, taglia il risarcimento. Più che altro leviamo i sentimentalismi visto che questa sentenza da rispettare, non vuole che l’emotività entri in questioni giudiziarie. Il Tribunale civile dell’Aquila dichiara che “è fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse. Significa quindi che, secondo la nota della sentenza redatta dal Giudice, una percentuale non indifferente di colpa per la loro stessa morte è delle vittime, perché non hanno avuto l’accortezza di allontanarsi dalla propria abitazione. Sentenza responsabilità (d. civ.) (d. amm.) e contabile: Conseguenza della violazione di un dovere comportamentale di qui il cittadino e la Comunità, non è mai stata informata? Penso, forse, i Primi Cittadini/e non abbiano dedicato, oppure non letto Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile – Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2018 – Entrata in vigore del provvedimento 6 febbraio 2018, date una sbirciatina all’ Art. 2 lettera e) la diffusione della conoscenza e della cultura della protezione civile, anche con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, allo scopo di promuovere la resilienza delle comunità e l’adozione di comportamenti consapevoli e misure di autoprotezione da parte dei cittadini;
Quindi il Giudice pensava che i Sindaci abbiano applicato l’Art 2, lettera e)? Purtroppo la sensazione che ho e abbiamo, vivendo nelle nostre Comunità, e per chi frequenta quotidianamente i luoghi di lavoro, è che la prevenzione cioè essere “informati” come comportarsi in caso di calamità naturali e incidenti di siti vicino alle comunità, vengano troppo spesso considerati valori relativi e non assoluti. Quindi il richiamo alla responsabilità dei cittadini, oggettivamente, realmente, NON INFORMATI, che livello di responsabilità la si può attribuire? Cortesi Sindaci/che, Organi Istituzionali, continua a mancare la cultura-informazione della prevenzione del territorio della sicurezza in ambito lavoristico che dovrebbe essere la base dalla quale partire, una comune percezione di certi valori come fondanti non negoziabili e quindi assunti come punto di riferimento nelle nostre Comunità, per qualsiasi attività svolta in ambito lavorativo e di vita delle nostre Comunità. Mentre oggi purtroppo troppo spesso l’informazione come comportarsi in caso di eventi straordinari naturali oltre alle norme a tutela della salute e sicurezza in ambito nelle nostre abitazioni, dove costantemente sono in agguato piccoli e grandi pericoli, avendo anche in aumento una popolazione giurassica, vengono considerate inutili orpelli, lussi che non ci può permettere o quando va molto bene niente di più che fastidiosi intralci alla Comunità e ai siti-realtà produttivi. Serve un cambio di cultura per il rispetto della vita umana a partire da un coinvolgimento delle nostre Comunità, degli studenti degli insegnanti e delle scuole, con il PNRR, ben venuto per mettere in sicurezza i contenitori dove il nostro patrimonio umano sarà responsabile del proseguo delle nostre comunità. Serve che in questi contenitori-scolastici e comunità l’obbligo dell’informazione nel solco culturale della prevenzione. Cortesi Sindaci, Voi che avete in primis la responsabilità della nostra Sicurezza, serve farlo e chi ha il potere del governo e delle leggi deve farlo. La Protezione Civile, INAIL, e altre categorie di volontariato sono da tempo impegnati, nel REAS, del il richiamo della campagna “Io non rischio – buone pratiche di protezione civile”. STRUMENTI E MEZZI e Angeli Volontari Donne, Uomini se ben formati, possono essere utilizzati come (istruttori) in ogni comunità, entrare concretamente costantemente nelle scuole, e informare i cittadini delle nostre Comunità. Sennò restano soli in piazza “vuote”, perché il cittadino non li percepisce, perché non sono stati adeguatamente coinvolti!! Quindi i Sindaci, in primis devono assolutamente iniziare ad inserire nei loro bilanci, il capitolo spese per la voce “Protezione Civile, informazione e formazione, comunicazione al territorio, cultura nelle scuole ogni grado-ordine, allora si che si mettono le basi per una cultura del territorio e della sicurezza. Per far funzionare applicare quel sacrosanto Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile, Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2018, Entrata in vigore del provvedimento 6 febbraio 2018, soprattutto l’Art. 2, lettera e). Abbiamo il padre della Legge cioè l’attuale Ing. Fabrizio Curcio il capo della Protezione civile, di estrema capacità e umanità comunicativa e disponibilità, il quale ha scritto la legge, raro documento comprensibile, ben scritto. Oltre che i Sindaci possono devono inserire riflessioni sul rischi…anche in merito a troppi giovani che muoino sulle nostre napoleoniche insicure strade…oltre allo sballo individuale..!! Sennò ci sarà sempre un Giudice che applicherà, spalmerà e richiamerà le responsabilità… Pensando sperando che le leggi vengano applicate per un bene nel vivere rispettare civilmente in preventiva sicurezza no! Per garantire il rispetto della vita umana delle nostre Comunità, di chi lavora. Il Giudice vuole contrastare l’ipocrisia post mortem delle inutili chiacchiere di circostanza e di fronte ad una strage quotidiana. La sentenza è un coraggioso richiamo alla, alle responsabilità soprattutto chi è chiamato è votato dal popolo per tutelare la salute-sicurezza nelle nostre Comunità e sui luoghi di lavoro anche con investimenti mirati tipo nuove voci nei bilanci Comunali. Piccole risorse tasse dei cittadini …allora sarà un vero inizio per la cultura della PREVENZIONE e cultura: Quanti morti ancora e altre coraggiose Sentenze dovranno esserci affinché Governo, Regioni e Sindaci/che e politica si destino dal sonno? Iniziare a mettere piccola voce nei bilanci, per la Protezione Civile.

Celso Vassalini. Volontario Vice Presidente Aifos Protezione Civile

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