Home Sport A San Sepolcro, dal 14 al 17 ottobre, nella prima storica edizione organizzata in Italia dello  Special Olympics Unified Youth Basketball Tournament

A San Sepolcro, dal 14 al 17 ottobre, nella prima storica edizione organizzata in Italia dello  Special Olympics Unified Youth Basketball Tournament

Scritto da redazione

-Alla manifestazione parteciperanno anche anche gli atleti del team  Asd Basket Centro Abruzzo Sulmona e della Asd Team Sport dell’Aquila –

Sulmona, 10 ottobre- E’un  importante e prestigioso torneo quello che vedrà protagonisti  gli atleti, con e senza disabilità intellettive, della Asd Basket Centro Abruzzo Sulmona e della Asd Team Sport dell’Aquila.  A San Sepolcro, dal 14 al 17 ottobre, nella prima storica edizione organizzata in Italia dello  Special Olympics Unified Youth Basketball Tournament, 1^ edizione del Torneo Europeo di Basket Unificato, con il coinvolgimento attivo del Team “Dukes Basket”, scenderanno in campo 24 squadre in arrivo da una dozzina di nazioni europee  che si divertiranno praticando il loro sport preferito, la pallacanestro. Il team abruzzese vedrà  giocare sul parquet gli atleti del Basket Centro Abruzzo che sono: Kevin Di Martino, Lucia Doria, Filiberto Di Mattia , Carlo Omogrosso,  Jeona Pireci, Pierpaolo Silvestri; coach Loredana La Civita; e quelli aquilani: Paolo Aquilio, Christian Dervishi, Luca Boccacci, Giulia Spera, con il coach Daniele Mattarello. Responsabile della squadra Guido Grecchi, direttore regionale Special Olympics.

La manifestazione, patrocinata dalla FIP, presenta risvolti sportivi ma anche e soprattutto sociali, umani e di inclusione. L’Unione Europea finanzierà l’evento attraverso il progetto Erasmus. Gli atleti, di  età compresa tra i 14 ed i 30 anni, provenienti da BelgioBulgariaCipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, RomaniaSerbia e Spagna, oltre a  team italiani, (provenienti da Abruzzo, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto),  attraverso lo sport unificato, hanno l’opportunità di giocare insieme nella stessa squadra, ponendo  così le basi per il superamento di barriere, quali stereotipi e pregiudizi, ancora oggi esistenti. 

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