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La domenica del villaggio

Scritto da redazione
Il sindaco Giuseppe Ranalli

Sulmona,31 gennaio – Ieri è stata una giornata particolare per la città.Il neo sottopsegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha lanciato messaggi rassicuranti sulle sorti dei  tribunali minori. Siccome è persona perbene e precisa c’è da credergli. Il Governatore D’Alfonso, è arrivato da queste parti, si è fermato ancora all’Abbazia celestiniana ( ma perché non viene a Sulmona nella sede istituzionale del Comune?), circondato da un codazzo di gente e ha rallegrato tutti con una serie di sorrisi, cifre e teorie, spesso ripetue ed arricchite anche dall’Assessore Gerosolimo, per annunciare l’avvio di una prima parte di lavori per recupero dell’Abbazia Celestiniana, 2 mln di euro ( poi arriveranno gli altri), ma non ha detto quanto durerranno questi lavori e quali effetti produrranno sull’economia della zona a cominciare dal numero degli occupati e quali saranno i vantaggi complessivi per un terrtorio che ha ben  altre esigenze.

Ma ieri è stata anche una giornata particolare sul fronte della politica cittadina con l’apertura ufficiale della crisi attraverso l’azzeramento della Giunta. Poi la giornata è stata tutta colorita di colpi di scena, prese di posizioni, confusione. Alla gente di Sulmona della presenza di D’Alfonso nelle vicinanze non ha interessato nulla, tanto non lo ama da molto tempo e non  lo considera un Amico della città Stamani Sulmona è senza amministrazione comunale, senza Giunta e un sindaco delegittimato. Brutta immagine diffusa sui media abruzzesi che ripropone un copione vechio di quindici anni dove emerge puntualmente una città carica di problemi, oltre a tutte le beffe e i torti della politica,ma ancora politicamente litigiosa. E c’è chi racconta in giro che sono in molti a voler andare ad elezioni anticipate già a fine maggio.

Attorno a questo dilemma si consuma fosforo e tempo. Lo dico subito a scanso di equivoci. Lo scioglimento del Consiglio comunale e il ritorno al voto sarebbe il fallimento della politica in questa città ed il trionfo dell’incapacità di una generazione a guidare queste fasi del cambiamento.Ranalli,bravo professionista, ha mostrato tutti i suoi limiti in politica. Era stato eletto con una larga condivisione popolare oggi appare un uomo solo e debole. I partiti a cominciare dal suo lo vogliono mandare a casa.Molti dei giovani consiglieri che aveva contribuito a far eleggere sono fuggiti. Molti altri non lo aiutano di certo.Ci sarebbero le condizioni reali per mandare tutti all’altro paese e spianare la strada al Commissario.

Poi quelle immagini di ieri a fianco a D’Alfonso e Gerosolimo o le notizie di pranzi e acordi notturni con pratiche arruginite della vecchia politica non lo aiutano agli occhi dell’opinione pubblica. Oggi la comunicazione di chi rappresenta una istituzioine deve’essere intelligente, mirata, obiettiva, necessaria,plurale. Sussurare indiscrezioni e farci costruire monumenti di cazzate non è piu’ tollerabile. Eppure quando tutti vorrebbero staccare la spina noi crediamo che Ranalli puo’ esprimere ancora tanta energia perchè ha il dovere di restare al suo posto, di seguire la via istituzionale e puntare alla ricostituzione di un Esecutivo forte. Ma per farlo deve avere il coraggio, o le palle, come si usa dire. Intanto si autossopenda dal Pd suo partito di riferimento, apra un confronto con tutte le formazioni presenti in Consiglio comunale, le associazioni ed i movimenti civici, parli alla città con il linguaggio della chiarezza e vada in Aula con una proposta di Esecutivo forte scelto fra le migliori esperienze della comunità locale e chieda il consenso al Consiglio comunale su cinque punti fondamentali: le emergenze della città , rapporti con il territorio e con le istituzioni regionali e nazionali, cultura, riorganizzazione della macchina organizzativa, avvio della vertenza con la Regione ( area di crisi, snam,punti nascita,poli attrazione, ospedale ecc.).

Si circondi anche di staff e collaboratori fidati disposti a dargli una mano gratuitamente. Non si lasci il sindaco condizionare dai partiti, compreso il suo, o dai gruppi civici che ogni giorno gli tirano la giacca. Cammini a testa bassa, la smetta di appiattirsi attorno a D’Alfonso o a Gerosolimo ( la gente non lo vuole) assuma posizioni coraggiose, se necessario, anche contro di loro e stia maggiormente, nei fatti, dalla parte della città. E ciscun consigliere risponda,oltre che alla propria coscienza, anche ai sulmonesi che eleggendoli in ‘Assemblea prestigiosa ha consentito loro di sedere a Palazzo San Francesco per amministrare una città strordinaria,ma fiaccata nello spirito e che oggi appare come una vecchia signora piena di rughe. E poi ognuno si  assuma le proprie responsabilità: governare o andare a casa ben sapendo che difficilmente oggi chi scende dal treno in corsa potrà risalire per quelle scale. Ma anche di questo  ne riparleremo presto Buona domenica a tutti

Asterix

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