E se fosse solamente un sogno di mezza… estate ?
Sulmona, 29 luglio– Al Comune di Sulmona sembra essere tornato il sereno. Per il momento. Lo si legge da uno strano, scarno e provocatorio documento emanato dal gruppo di consiglieri della maggioranza civica nel pomeriggio dove cercano di far capire che confermano “piena fiducia al sindaco Casini e confermano l’impegno a risolvere problemi importanti che attanagliano la città”.
Meno male. Da tempo però sosteniamo che a Palazzo San Francesco oltre ad amministrare male, comunicano.. peggio. Contenti loro!! La chiusura di questa vicenda, per la verità costruita più sui social che in Aula, dà la dimostrazione precisa di una città allo sbando, senza guida politica, senza idee e ,diciamolo francamente, anche con poche prospettive. Non basta condividere documenti preparati e confezionati nei laboratori della confusione politica cittadina perché c’è un distacco marcato tra il Palazzo e la città.
La preoccupazione del ritorno della passata politica (che figura !!) non fa ragionare questi giovanotti che della città conoscono poco o niente. Anche noi abbiamo letto di alcune iniziative in gestazione. Non ne sappiamo molto, né ci spaventano. Anzi potrebbero rappresentare un contributo positivo a migliorare il dibattito politico cittadino. Perché dovrebbe far paura la vecchia politica se la nuova ha fallito in maniera peggiore dimostrando ancora un volta che in politica non sempre “quello che è giovane è nuovo e quello che è nuovo è.. buono”?
Oggi è tempo di Giostra e di festa. Fra qualche giorno verificheremo, meglio, e racconteremo. D’altra parte martedì c’è il Consiglio comunale e bisognerà affrontare il nodo dell’Ospedale relegato a struttura di base con la piena soddisfazione dei giovanotti ( gli stessi che oggi si preoccupano del ritorno al passato) che nel luglio di due anni fa votarono, a maggioranza, la strategia della riorganizzazione della rete Ospedaliera regionale. Ora dovrebbero, con due anni di ritardo, rendersi conto, i nostri eroi del cambiamento, dell’errore commesso e fare “mea culpa”.
Ma c’è di piu’. In queste settimane la città ha collezionato una serie di brutte figure sui media. La storia del manifesto della Marini sul quale il Comune ( al di là di una fugace lamentela dell’Assessore Bencinvenga) ha mantenuto un silenzio irritante. In silenzio anche nei giorni della morte di Sergio Marchionne, abruzzese osannato e pianto in tutto il mondo, uomo guida di quell’Azienda che a Sulmona ha dato tanto. I nostri Consiglieri comunali ( eccezion fatta per Elisabetta Bianchi che ha manifestato sensibilità e puntualità) non sanno (e nessuno lo ha raccontato loro) che un sabato pomeriggio dell’autunno 1970 a Palazzo San Francesco, nella stessa Aula dove siedono loro, un uomo di nome Umberto Agnelli ed un sindaco di questa città Paolo Di Bartolomeo, firmavano un accordo di programma per la realizzazione a Sulmona dello stabilimento Fiat ( oggi Magneti Marelli) che ha cambiato il volto di questo territorio. Sarebbe stato una bella cosa se il Sindaco di Sulmona (o il Vice, o qualcuno) a nome dell’intera città avesse balbettato qualche parola di solidarietà come hanno fatto in quasi tutte le città abruzzesi e sicuramente come ha fatto quello di Atessa dove sorge l’altro complesso della Casa torinese.
Silenzio del sindaco, della Giunta anche sulla vicenda della lite Salvati – De Camillis. Le ragioni che hanno determinato “ lo scambio di idee vivaci” tra le due donne non ci interessano affatto né ci interessa sapere chi ha ragione o torto. Chi se ne frega.
A noi interessa sapere dal sindaco, o chi per Lei, perché questa vicenda, che ha fatto tanto rumore fuori di Sulmona e che ha prodotto, di certo , danni d’immagine all’Ente e alla città, sia potuto accadere tenendo conto che non ci sono precedenti analoghi nella storia politica e amministrativa all’interno della Isttuzione comune che va sempre rispettata e onorata.
Ecco perché a noi fa piacere della ritrovata concordia nella maggioranza purché sia capace di lavorare e produrre.Speriamo che questo straccio di documento non rappresenti solamente un sogno di.. mezza estate Delle “belle statuine” o delle “comparse” la città non sa più che farsene. Ma di questo ne riparleremo presto. ( h. 17,30)
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