
La verita’ e’ che la destra “ha capito che i sovranismi non hanno futuro, ma non puo’ al tempo stesso professarsi europeista”. Vale per Meloni, “chefa fatica a riconoscere la svolta riformatrice dell’Ue,anche perche’ togliere l’Europa dei burocrati alla leader di Fd’I e’ come togliere il tema dei migranti a Salvini”. E vale per lo stesso Salvini sul tema delle sanzioni, su cuiresta contrario. “E, ve lo preannuncio, quando Bruxellesavra’ preso la decisione che l’Italia chiede da tempo sul tetto al prezzo del gas, vedrete che il capo della Lega sischierera’ contro anche a quello”. Eccola, la destra italiana a trazione sovranista fotografata da Mariastella Gelmini in un’intervista al “Foglio”.C’e’ anche ForzaItalia, in questa destra. Il partito da cui la ministra per gli Affari regionali e’ uscita, sentendosi dare della traditrice. “Ma il vero tradimento lo ha consumato FI nei confronti della sua missione storica. Che sarebbe quella di rappresentare l’Italiaproduttiva”. Non lo e’ piu’, dunque, il partito delle imprese: “Ha cessato di esserlo – dice la ministra per gli Affari regionali – nel momento in cui si e’ allineata alla Lega sulla decisione di far cadere Draghi. Il nord produttivo e’ rimasto attonito”. Il Terzo polo invece e’ piu’ credibile: “Lo e’ perche’ parla il linguaggio delle imprese. E lo si e’ visto a Cernobbio, dove Calenda e’ stato il leader piu’ applaudito. E’la nostra agenda a darci credibilita’: su Industria 4.0, sulla realizzazione delle infrastrutture che servono al paese, dai rigassificatori ai termovalorizzatori, sull’abolizione dell’Irap e la semplificazione fiscale.