Home Economia La Uil Abruzzo :” Un nuovo Patto sociale per la crescita” 

La Uil Abruzzo :” Un nuovo Patto sociale per la crescita” 

Scritto da redazione

Si sono aperti a Città Sant’Angelo i lavori dell’XI Congresso regionale con la relazione di Lombardo, l’intervento di Marsilio e quello del commissario per la zona economica speciale

Città Sant’Angelo, 7 luglio – Un nuovo patto per l’Abruzzo, perché tutti possano contribuire al rilancio della nostra regione. È quanto ha chiesto Michele Lombardo, segretario generale della Uil Abruzzo, nel corso della relazione che ha aperto oggi pomeriggio l’XI Congresso regionale. Una prima giornata intensa, che ha visto la partecipazione tra gli altri anche del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e del professor Mauro Miccio, commissario della zes, la zona economica speciale. 

“L’Abruzzo – ha detto Lombardo – è la regione, ad oggi, più attiva tra quelle del Mezzogiorno nell’export, con punte del 65 per cento delle merci in uscita solo nella provincia di Chieti, dove la presenza dei grandi gruppi industriali di livello internazionale contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di tale obiettivo. Tuttavia, il 90 per cento del nostro apparato produttivo ha una forma societaria elementare, il 7,5 per cento delle strutture societarie è rappresentato da società di capitali, l’80 per cento da società individuali e il 12,5 per cento da società di persone. Dato straordinario invece è quello relativo alle aziende in rosa, dirette da donne abruzzesi, esse sono 30.470 pari al 25,71 per cento, contro una media nazionale che si attesta al 20 per cento. La Lombardia è al 18 per cento. Possiamo dire, quindi, che l’Abruzzo continua ad essere una regione a forte vocazione industriale: mentre nel Mezzogiorno d’Italia l’industria incide del 9 per cento nella costruzione del pil regionale, in Abruzzo esso incide per il 26 per cento”. 

Per consolidare tutto questo, il segretario ha rimarcato la necessità di raggiungere tre obiettivi: “Consentire al territorio di essere sempre più competitivo e in grado di ottenere nuovi investimenti; saper rispondere alle sempre nuove esigenze infrastrutturali, digitali, logistiche, energetiche che consentono di favorire il radicamento e lo sviluppo del nostro apparato industriale evitando le fughe e l’abbandono; favorire la crescita dimensionale, innovativa, digitale, ambientale delle nostre pmi e del nostro tessuto produttivo dell’artigianato, con agevolazioni al credito e una efficace “rete della conoscenza” la quale consenta di dare a questi settori qualità e sviluppo”.

               Note dolenti, poi, sul fronte occupazione: “Tra il quarto trimestre del 2021 e il primo del 2022 il numero di occupati nei settori produttivi abruzzesi ha registrato una flessione di ben 28 mila unità. In termini percentuali la flessione è stata del 5,5 per cento, rispetto a quella nazionale che è stata dello 0,8 per cento. In particolare, abbiamo perso 2000 occupati nell’industria, 11.000 nel commercio, ristorazione e alberghi e 17.000 nei servizi, abbiamo recuperato leggermente nei comparti dell’agricoltura e dell’edilizia dove abbiamo avuto un incremento di 1000 addetti in entrambe i settori. Tale flessione fa registrare il peggior risultato a livello nazionale. Rispetto a ciò ne consegue che oggi più che mai il tema del sostegno ai livelli occupazionali regionali diventa una delle maggiori priorità per il quadro istituzionale regionale”.

               Per quanto riguarda, poi, le strategie da attuare, Lombardo ha rimarcato che la Uil Abruzzo apprezza “il lavoro che il commissario del governo, professor Miccio, porta avanti sulla zes. La nostra organizzazione sindacale ha sempre visto lo sviluppo della zes come parte integrante di un progetto più ampio e di crescita dell’intero Abruzzo. La zes è legata in modo indissolubile alla richiesta di inserimento dell’Abruzzo nei due corridoi europei Ten-T”. Particolarmente importante, poi, il rilancio delle infrastrutture è “velocizzare gli investimenti per ammodernare e mettere in sicurezza le nostre infrastrutture viarie a partire dalle autostrade A24, A25, A14. Bisogna mettere a terra velocemente gli 87 milioni di euro del masterplan per rendere il porto di Ortona fruibile anche dalle navi ad Alta capacità di trasporto delle merci e dei passeggeri, far quindi diventare veramente il porto di Ortona il porto regionale di riferimento”.

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