Home Attualità  “Quota Mille” a Scanno nella magica Valle del Sagittario

 “Quota Mille” a Scanno nella magica Valle del Sagittario

Scritto da redazione
Scanno,panorama

Scanno, 2 giugno- Scanno , 1050 metri sul livello del mare, una delle perle d’Abruzzo, si trova nella meravigliosa Valle del Sagittario. Storia, arte e natura rendono il paese uno dei più apprezzati della Regione abruzzese, e l’omonimo lago le conferisce un tocco magico che ha pochi eguali. 

E’ davvero impossibile descrivere tutte le bellezze di questo posto, famoso per i fotografi che l’hanno immortalato, per gli abiti tradizionali, per l’arte orafa, per il suo centro storico: ogni angolo di Scanno ha infatti una bellezza da mostrare. Ogni vicolo è una meraviglia da scoprire” – esordisce lo scrittore Peppe Millanta che con le telecamere Rai e Sem Cipriani ha raggiunto il posto per la rubrica a cura di Paolo Pacitti,“Quota Mille”.

E allora – prosegue Millanta– voglio soffermarmi su un suo scorcio, dove c’è una fontana, chiamata Sarracco, con i suoi due tipici archi. A risaltare subito sono i suoi mascheroni, che nascondono una curiosità: servivano infatti a far capire il ceto sociale delle persone che vi venivano a bere”. 

Sul primo infatti – spiega– è raffigurato il re, e vi bevevano i nobili maschi. Sul secondo c’è una regina, e vi bevevano le nobili donne. Nella terza c’è lo zoccolante, e vi bevevano i lavoratori. Nella quarta, infine, c’è un frate cappuccino, e qui bevevano frati, preti, suore e viandanti. Ma non finisce qui: in basso a sinistra c’è quest’altra cannella, posta più in basso: probabilmente serviva per i bambini. Quindi, quando verrete qui, occhio a dove bevete”. 

Scura Maje”, una delle canzoni abruzzesi più conosciute, utilizzata anche da Nino Rota in un film della Wertmuller: è il lamento di una vedova e ha origini antichissime. Pochi però sanno che questa canzone si è salvata fino a oggi grazie a un incontro fortuito. 

E’ il 5 dicembre del 1952 quando a Scanno arriva un americano spettinato con un’enorme attrezzatura dietro: si chiama Alan Lomax, e di professione va a caccia di canzoni nei posti più remoti del pianeta.Lomax domanda a tutti da chi possa ascoltare dei canti tradizionali, e la risposta è sempre la stessa: da Giuseppillo, al secolo Giuseppe Gavita, il menestrello di Scanno. E le indicazioni lo portano dritti ad un’edicola: Giuseppillo infatti alternava al lavoro di giornalaio quella di cantore in matrimoni, battesimi e cerimonie. Era un personaggio unico, amato da tutti per il suo buonumore e per l’amore per la vita nonostante fosse 

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