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Ma davvero la politica sta cambiando?

Scritto da redazione

Sulmona, 28 febbraio – Chiusa la fase congressuale, fra entusiasmi e delusioni, innovazioni e incomprensioni, fra competenze e dilettantismi restano aperti una serie di interrogativi  che di fatto non hanno aiutato, pare, il Pd a guardare avanti con convinzione e determinazione. 

Così resta da capire ancora qual è il risultato veritiero del voto se quello  aperto a tutti (anche a militanti e simpatizzanti di altri partiti camuffati fra la folla) o quello riservato agli iscritti del Circolo che hanno pagato la propria quota d’iscrizione (molto cara) ma non hanno inciso su nulla nel cambiamento.

A noi la vita interna di questo partito interessa poco o nulla perché al povero cronista di periferia spetta il compito di raccontare quello che accade nel complesso panorama politico anche se  non ci sono piaciute alcune dichiarazioni  a caldo, talvolta  strampalate, di coloro che fino a qualche tempo addietro avevano rivestito incarichi importanti anche a livello regionale o nazionale alle dipendenze del partito ma si erano sempre distinti come “macinatori di acqua” ovvero di nulla oppure di sole chiacchiere e non avevano aiutato il PD a guardare avanti o a crescere.

 Lo capiremo meglio nelle prossime ore se in questo partito c’è ancora spazio per tutti o se prenderà quota la mossa che viene agitata da ieri sera da Beppe Fioroni, uno dei fondatori del Pd,  che parla di un “Pd distinto e distante da quello che avevamo fondato che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita. Oggi legittimamente diventa un partito di sinistra che nulla a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione”.

Cosa accadrà ora? Ecco il primo vero interrogativo che è necessario porsi e anche presto perché in Abruzzo fra un anno saremo chiamati ad un appuntamento di grande significato politico come il voto per le regionali ed il Pd non può sbagliare.

 Finora in Consiglio regionale il Partito democratico  e soprattutto la coalizione di centrosinistra con tutti i suoi uomini e donne, sia pure in opposizione, ha fatto un ottimo lavoro. E  per chi segue le vicende di Palazzo dell’Emiciclo  ha potuto toccare con mano  il lavoro portato avanti per rintuzzare e a volte mettere a nudo i limiti dell’Amministrazione Marsilio quella che ha sostenuto con risorse importanti le vacanze del Napoli calcio in Alto Sangro mentre la riorganizzazione della rete ospedaliera annunciata nel maggio del 2021 alla vigilia delle amministrative di Sulmona  resta ancora sulla carta. E che dire della nuova proposta di legge elettorale regionale che sta per approdare in  Consiglio regionale che il centrodestra vuole portare avanti e che sicuramente ridisegnerà  il sistema dei collegi elettorali che penalizzerà di sicuro le aree interne più deboli demograficamente a vantaggio di  quelle della costa? 

E  Sulmona?  Finora  la nostra  città non ha ricevuto grande attenzione dal governo regionale e  dalla maggioranza di centro destra in Consiglio regionale. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti i sulmonese:  dalla storia del metanodotto, alla rete ferroviaria, dai miglioramento dei collegamenti su gomma con Roma, al potenziamento dei servizi sanitari, ai ritardi per le nuove politiche e strategie per la tutela del territorio e delle comunità locali, dalla valorizzazione delle risorse naturali, culturali e dello sviluppo sostenibile, dalla diffusione del risparmio energetico e delle filiere locali e di energie rinnovabili, le incentivazioni per il comparto dell’artigianato.

Provare per credere. Quando Luciano D’Alfonso  concluse la sua esperienza alla guida della Regione consegnò agli abruzzesi, quindi anche ai sulmonesi, un rapporto sui risultati raggiunti durante la sua gestione. Un documento di 134 pagine che conteneva l’elenco delle cose realizzate o avviate, i finanziamenti ottenuti, gli obiettivi raggiunti per ogni territorio e anche per il Centro Abruzzo Un operazione di grande significato che molti farebbero  bene a sfogliare anche in questi giorni tristi per la politica e metterli a confronto con dati e carte alla mano.

 Ma per aprire una vera vertenza della città con la Regione secondo noi servono due condizioni fondamentali: un’amministrazione comunale che sappia avere una visione precisa  dei vari problemi e l’apporto collaborativo sulle grandi questioni  garantito dai  partiti, di maggioranza e di opposizione

L’Amministrazione comunale guidata da Gianfranco Di Piero (il trascinatore della coalizione alle Amministrative del 2021) finora si è mossa bene ma non ci è parso di cogliere la forza e la spinta della politica a sostegno della sua azione a cominciare dal Pd troppo spento e senza idee. Almeno la gente non lo ha percepito e non si è accorto del suo ruolo. Figuriamoci i partiti di opposizione che sembrano praticare la politica delle tre scimmiette ”non vedo, non parlo, non sento” ma che  esprimono  una risorsa importante ovvero una delle due  Consigliere regionale che è anche consigliere comunale. 

Poi la chicca di questi giorni sulla richiesta di una verifica politica avanzata da tre esponenti  di maggioranza ha fatto il resto. Ha aperto una crepa nella coalizione, ha evidenziato  alcune  debolezze, ha rafforzato sicuramente forme di solidarietà e di coesione all’interno del Pd che nonostante tutto resta ,al momento, la forza politica di riferimento e difficilmente crediamo che qualcuno possa pensare a staffette o alla politica dello “scansati tu che mi ci metto io”.

 E’ vero nelle ultime ore si è anche pensato ad una ristrutturazione o potenziamento del gruppo dirigente del Circolo di Sulmona ma nel segno di un nuovo patto collaborativo fra le diverse anime del partito. E in una città dove la qualità della politica si misura da qualche anno solamente dai chiacchiericci o polemiche  queste piccole idee sembrano già un bel risultato. Sarà vero? Lo verificheremo nei prossimi giorni e sicuramente ne riparleremo presto. Buona giornata a tutti

Asterix

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9 Commentii

Peppino 28 Febbraio 2023 - 12:45

Solo il Pd poteva regalarci questa comica di far scegliere il proprio segretario non tanto agliisicritti al Partito ma anche agli estranei cioè a coloro che si son trovati a passare da quelle parti

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Non ne possiamo piu' 28 Febbraio 2023 - 12:49

La cosa piu’ forte comunque è stato il costo del voto: 25 euro per chi si voleva iscrivere e due euro per chi voleva votare. E poi qualcuno si lamenta di aver visto facce strane al seggio gente che ha sempre votato per altri partiti anche di centrodestra

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Piazza XX 28 Febbraio 2023 - 12:53

Inutile lamentarsi, intanto il Pd ha eletto una bella donna, giovane e con il sorriso smagliante

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Ovidius 28 Febbraio 2023 - 12:57

Mentre il popolo pensa al nuovo Segretario il centrodestra lavora per riprendersi la Regione,per riportare Marsilio per altri cinque anni ad occuparsi dell’Abruzzo e di… Sulmona. Scommettiamo?

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Roberto 1 Marzo 2023 - 9:43

Bravo Asterix hai proprio ragione quelli che si agitano tanto in politica e vogliono solo apparire è perchè sognano di praticare ” Scansati tu che mi ci metto io ” Povera città !!

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